lunedì 29 marzo 2010
Stupro, saltano tre processi perché un giudice collegiale viene trasferito a Sassari
Fonte:lanuova
Lo stupro aveva la firma, preso
Fonte: repubblica.it
EMILIA, ASSUMA COLF 18ENNE POI TENTA LO STUPRO: PRESO
Fonte: leggo.it
Pedofilia:arrestato capo chierichetti
(ANSA)- BOLZANO,29 MAR- Il responsabile dei chierichetti di Varna, un paesino di 4 mila abitanti in valle Isarco, e' stato arrestato per violenza sessuale su minori. Contestate anche produzione e detenzione di materiale pedopornografico. L'uomo, laico, di 28 anni, operava anche in altre associazioni giovanili del paese, vicino Bressanone. L'inchiesta e' stata avviata dopo la denuncia di della madre di un bambino. I fatti sono avvenuti tra il 2006 al 2009 e riguardano per il momento 4 ragazzini, tra 11 e 14 anni.
Fonte:ansa
Stupro di gruppo durante la lezione due minorenni arrestati a Brescia
Stupro di gruppo durante la lezione due minorenni arrestati a Brescia
Una violenza sessuale di gruppo ai danni di una dodicenne, compiuta dai suoi compagni di classe, durante l'ora di lezione e alla presenza del professore che, tuttavia, non si sarebbe accorto di niente. Per il presunto stupro un quattordicenne e un quindicenne sono stati arrestati dai carabinieri della compagnia di Salò, nel Bresciano. Un terzo ragazzo non è stato arrestato in quanto tredicenne. E altri dodici compagni sarebbero coinvolti: si sarebbero posizionati a fare "muro", in modo da nascondere all'insegnante quanto stava avvenendo. Anche questi sono tutti d'età inferiore ai 14 anni, quindi non imputabili.
La violenza. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, mentre il professore di lingue stava interrogando senza accorgersi di nulla, tre studenti della classe hanno continuato a far cadere l'astuccio della ragazza, che dopo averlo raccolto per la terza volta si è trovata davanti un compagno con i pantaloni abbassati che l'ha costretta con la forza ad avere un rapporto orale. Circondata anche da altri compagni che coprivano la visuale al professore, inutile è stato il tentativo delle amiche della ragazza di aiutarla.
La verità nel compito. I fatti risalgono al febbraio scorso, ma se ne è avuta notizia solo oggi. Ed è stato un tema sul terzo canto dell'Inferno di Dante a far scoprire alla preside della scuola media di Salò quanto era successo in una delle sue classi. Dopo aver letto quanto raccontato nei compiti da numerosi ragazzi, ha deciso di sospendere non solo i tre ragazzi colpevoli della presunta violenza sessuale, ma anche la vittima, prima di sapere come in realtà si erano svolti i fatti. La voce di quanto accaduto si è poi sparsa nella scuola e un professore ha deciso di far commentare ai ragazzi due terzine del terzo canto dell'Inferno ("Ed elli a me, come persona accorta: 'Qui si convien lasciare ogne sospetto; ogne viltà convien che qui sia morta...'") in un tema dal quale è emersa la verita su quanto avvenuto.
I tre bulli. I tre principali indiziati sarebbero protagonisti anche di episodi di bullismo che spesso sfociavano in veri e propri reati: dal furto dei soldi a quello dei cellulari dei compagni di classe. Per quanto riguarda invece il professore, che dice di non essersi accorto di nulla, gli investigatori hanno informato l'autorità giudiziaria ordinaria affinché valuti l'opportunità di un provvedimento.
Il ministro Gelmini. E di provvedimenti parla anche il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, che definisce l'episodio "di gravità inaudita e inaccettabile", invoca una verifica delle responsabilità e rimarca che, se i fatti dovessero essere accertati, "il ministero è pronto a prendere i dovuti provvedimenti". Gelmini ha telefonato al direttore dell'Ufficio scolastico regionale della Lombardia per acquisire "maggiori informazioni" e ha "immediatamente chiesto un rapporto dettagliato su quanto realmente accaduto".
Fonte: repubblica
__________________________________________________________________________________
l'insegnante: non mi sono accorto di nulla. La gelmini: prenderemo provvedimenti
Stupro di gruppo in una scuola media nel Bresciano: arrestati due ragazzi
La violenza durante l'orario di lezione: coinvolti altri studenti. Il preside aveva sospeso 3 ragazzi e la vittima
MILANO - Uno stupro a scuola. Durante l'orario di lezione. Due minorenni di 14 e 15 anni sono stati arrestati dai carabinieri della compagnia di Salò per una violenza sessuale di gruppo, avvenuta durante l'orario di lezione in una scuola media bresciana. I fatti risalgono al febbraio scorso ma se ne è avuta notizia solo adesso. Un terzo ragazzo non è stato arrestato in quanto minore di 14 anni.
COINVOLTA QUASI TUTTA LA CLASSE - Altri 12 compagni di classe sarebbero coinvolti in quanto si sarebbero posizionati in modo da nascondere all'insegnante quanto stava avvenendo, ma sono tutti d'età inferiore ai 14 anni, quindi non imputabili. L'insegnante avrebbe detto ai carabinieri di non essersi accorto di quanto stava accadendo.
LA RICOSTRUZIONE - L’episodio secondo quanto ricostruito sarebbe accaduto durante il normale orario di lezioni ad insaputa del professore che in quel momento stava interrogando. I tre ragazzi, con la complicità di altri 12 compagni di classe, si sarebbero denudati davanti alla ragazzina per costringerla a un rapporto orale. Rapporto, che stando a quanto riferito dai genitori della vittima, non sarebbe stato consumato. Dalle indagini condotte dai carabinieri i tre sarebbero protagonisti anche di episodi di bullismo che spesso sfociavano in veri e propri reati: dal furto dei soldi a quello dei cellulari dei compagni di classe. Per quanto riguarda invece il professore, che dice di non essersi accorto di nulla, gli investigatori hanno informato l’autorità giudiziaria ordinaria affinchè valuti l’opportunità di un provvedimento.
COME E' EMERSO IL FATTO - Ma la cosa più sorprendente di tutta la vicenda è come è emersa la verità. È stato infatti un tema sul terzo canto dell'Inferno a far scoprire alla preside della scuola media di Salò quanto era successo in una delle sue classi. Dopo aver letto quanto raccontato nei compiti da numerosi ragazzi, ha deciso però di sospendere non solo i tre ragazzi colpevoli della presunta violenza sessuale, ma anche la vittima, prima di sapere come in realtà si erano svolti i fatti. Solo dopo la sospensione della figlia, i genitori hanno capito che era successo qualcosa di grave in classe. E hanno presentato denuncia ai carabinieri che hanno scoperto la violenza sessuale di gruppo che ha portato agli arresti di due ragazzi sui quali si sta indagando anche per precedenti episodi di bullismo. E ora anche la posizione della preside è al vaglio della procura. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, mentre il professore di lingue stava interrogando senza accorgersi di nulla, tre studenti della classe hanno continuato a far cadere l'astuccio della ragazza che, dopo averlo raccolto per la terza volta, si è trovata davanti un compagno con i pantaloni abbassati. La voce di quanto accaduto si è poi sparsa nella scuola e un professore ha deciso di far commentare ai ragazzi due terzine del terzo canto dell'Inferno ('Ed elli a me, come persona accorta: 'Qui si convien lasciare ogne sospetto; ogne viltà convien che qui sia morta....') in un tema dal quale è emersa la verita su quanto avvenuto.
IL MINISTRO GELMINI - Il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, ha definito «di una gravità inaudita e inaccettabile» l’episodio. «Bisogna verificare subito le responsabilità e andare a fondo», ha affermato la Gelmini, sottolineando che «il ministero è pronto a prendere i dovuti provvedimenti, se i fatti saranno accertati. Il ministro Gelmini ha telefonato al direttore dell’ufficio scolastico regionale della Lombardia per acquisire «maggiori informazioni sui fatti accaduti lo scorso febbraio. Il ministro ha «immediatamente chiesto al direttore regionale un rapporto dettagliato su quanto realmente accaduto»
Fonte: corriere.i
Obama firma ordine esecutivo aborto
(ANSA) -NEW YORK, 24 MAR -Il presidente Obama ha firmato l'ordine esecutivo sull'aborto emanato per ottenere i voti alla approvazione della riforma della sanita'. La direttiva stabilisce che fondi federali non possano essere usati per interventi di interruzione volontaria di gravidanza nell'ambito della nuova legge di riforma. La direttiva stabilisce il divieto nell'uso di fondi federali per gli aborti con l'eccezione dei casi di stupro, incesto o pericolo di vita per la donna incinta.
Fonte: ANSA
Pedofilia: 6 anni, abusi dal nonno durante le vacanze estive
(ANSA) - BENEVENTO, 28 MAR - Abusava del nipotino di 6 anni durante le vacanze: arrestato un uomo di 63 anni nel Beneventano. Al termine delle indagini, la Procura di Roma, ha acquisito gravi elementi di colpevolezza relativi a una serie di violenze sessuali compiute dal pensionato nei confronti del bambino durante un soggiorno trascorso dal piccolo nell'abitazione dei nonni paterni nell'estate del 2008.
L'anziano e' stato rinchiuso nel carcere di Benevento.
Fonte: ansa
domenica 28 marzo 2010
PADRE PEDOFILO E VIOLENTATORE ARRESTATO NEL NAPOLETANO
Fonte:agi
GENOVA, ARRESTATO 27ENNE VIOLENTATORE DI PROSTITUTE
Fonte: agi
VIOLENZA SESSUALE: ARRESTATI 3 FINANZIERI A MILANO
Fonte:AGI
STALKING: EX FIDANZATO FISSA NOZZE E RICEVIMENTO, ARRESTATO
E non si e' curato dei continui rifiuti opposti dalla donna, fermi e decisi, quanto insistenti le pressioni del 32enne di Casalbore, in provincia di Avellino, che cosi' ha rimediato una denuncia per atti persecutori e il ricovero coatto in una casa di cura.
Fonte: agi
Lazio/ Roma, tenta stupro davanti all'ascensore: denunciato
Ha atteso all'interno dell'auto parcheggiata regolarmente in strada, in zona Vescovio, a Roma, con fari e motore spenti, quando ha visto la donna aprire il portone, si è avvicinato ai citofoni fingendo di cercare qualcuno dei condomini. Quando la donna è entrata si è intrufolato, seguendola mentre raggiungeva l'ascensore. L'uomo a questo punto con tono pacato le ha chiesto a quale piano fosse diretta. La donna si è voltata e si è trovata di fronte un giovane, con i pantaloni calati, che mostrava i genitali. Lui ha cercato di toccarla, ma la donna ha reagito, cominciando ad urlare e divincolandosi è riuscita a sottrarsi alla presa del molestatore, che impaurito dalla sua reazione, è fuggito. L'episodio è avvenuto un paio giorni fa. La vittima, 30 anni, ha trovato il coraggio di denunciare e si è rivolta alla polizia. Gli agenti ascoltando i vicini sono risaliti ai numeri parziali della targa dell'auto dell'aggressore. Proprietario dell'auto risultava una donna, 60enne, che interrogata, ha più volte assicurato di essere la sola ad usare il veicolo. Ma gli investigatori del commissariato Vescovio hanno approfondito le indagini, sospettando che la donna stesse tentando di proteggere uno dei suoi due figli. Così hanno mostrato alcune foto alla vittima, che ha riconosciuto il giovane, 35enne, confermando i sospetti dei poliziotti. Per lui è quindi scattata una denuncia per atti osceni e tentata violenza sessuale; inoltre nel suo appartamento sono state trovate e sequestrate undici cartucce, è così scattata una denuncia per detenzione illegale di munizioni e gli è stata revocata la licenza di porto d'armi per tiro al volo.
Fonte: virgilio
INCINTA A 12 ANNI DOPO STUPRO: LECCO, ARRESTATO IL PADRE
Fonte:agi
Abusi sui figli, preso padre "orco"
di Nello Lauro 26/03/2010
Fonte:nolano
sabato 27 marzo 2010
"Sesso con 14enne è sempre stupro"
Fare sesso con chi ha meno di 14 anni è sempre un grave stupro, anche se il minorenne si mostra consenziente. Lo sottolinea la Cassazione, annullando la condanna di un 40enne a cui erano state riconosciute le attenuanti. Dato "l'incompleto sviluppo psichico dei minori - si legge nella sentenza - l'approfittare dei rapporti di simpatia per avere dei rapporti sessuali costituisce una corruzione della loro personalità".
Si tratta quindi sempre, senza eccezione, di violenza aggravata. Anche nel caso in cui il, o la minore si mostri consenziente alla cosiddetta "fuitina" d'amore. Tale circostanza non può quindi mitigare la condanna.
La Cassazione, accogliendo il ricorso della Procura della Corte d'appello di Milano, ha dunque annullato con rinvio la condanna a 2 anni e 8 mesi di reclusione inflitta lo scorso maggio a un uomo di 40 anni, sposato e con due figli, che aveva compiuto atti sessuali con una minore di quasi 14 anni ospitata nella sua abitazione.
All'imputato i giudici di secondo grado avevano ridotto la pena, che in primo grado era pari a 3 anni e 8 mesi, ritenendo che il consenso della minore alla "fuitina" rendesse l'abuso meno grave perché la libertà sessuale della minorenne era stata compromessa in maniera più lieve.
Ma i Supremi giudici hanno rilevato che la legge "punisce gli atti sessuali con persona che non abbia compiuto i 14 anni anche nel caso in cui si svolgano senza violenza, minaccia o abuso d'autorità. E il consenso della minore si ritiene del tutto irrilevante perché le norme tutelano, di per sé, l'integrità psicofisica di chi non ha ancora compiuto i 14 anni".
La condanna può essere ridotta, aggiunge la Cassazione nella sentenza 11252, solo quando "gli atti non comportino una rilevante compromissione dell'integrità fisica e psichica della persona offesa, come nel caso di fuggevoli toccamenti lascivi".
In questa vicenda invece l'imputato aveva avuto rapporti sessuali completi con la ragazzina affidatagli dai genitori. "Occorre considerare - ammonisce la Suprema Corte dando ragione alla Procura di Milano - che, dato l'incompleto sviluppo psichico dei minori, specie in materia sessuale, l'approfittare dei rapporti di simpatia, di confidenza, di affetto o addirittura di affidamento, per avere dei rapporti sessuali, costituisce un inquinamento ed una corruzione della loro personalità, ben lungi dall'essere reputato un fatto di minore gravità, trattandosi di un subdolo approfittamento della loro immaturità". La minore era stata affascinata dal "maturo" amico di famiglia che aveva addirittura reso pubblica la loro relazione proponendo la "fuitina" che, secondo lui, avrebbe legittimato il suo comportamento.
Fonte: tgcom
Puglia, nonno e zio violentano nipotina 13enne: è incinta
BARI - I mostri erano loro, le persone più care: il nonno e lo zio. Loro avrebbero violentato, aggredito e minacciato la loro nipotina di 13 anni che ora è incinta. A scoprire tutto, la direttrice dell'istituto di accoglienza per minorenni, nel foggiano, dove la ragazzina vive dal 2006, su disposizione del tribunale di Bari per i minorenni. Nei primi giorni di febbraio la ragazzina ha cominciato ad accusare malori e la direttrice, preoccupata, ha chiamato i medici che hanno sottoposto la 13/enne ad accertamenti, scoprendo così che era incinta. Quando la direttrice ha chiesto spiegazioni, è emersa una storia terribile di abusi e di violenze. Nonno e zio - sono tra loro padre e figlio - di 62 e di 38 anni, sono stati arrestati dai carabinieri per violenza sessuale aggravata, corruzione di minorenni e violenza privata. La triste vicenda appartiene ad uno dei piccoli Comuni dell'alto foggiano: qui vivono i nonni della ragazzina alla quale veniva concesso di trascorrere con loro qualche week-end e le feste di natale. Giorni che dovevano essere spensierati ma che presto, dall'inizio del mese di novembre dello scorso anno, si sono trasformati in un incubo, per culminare in episodi di violenza avvenuti tra la fine di dicembre e i primi di gennaio, durante le feste natalizie. Il nonno si faceva accompagnare dalla nipote e, con la scusa di andare a fare la spesa o di andare a fare benzina, la portava in luoghi isolati e in auto o in aperta campagna, abusava di lei. La ragazzina si disperava e il nonno la minacciava: avrebbe usato la cinghia se avesse parlato con qualcuno di quello che accadeva. Poi, quando tutto era finito, le dava cinque euro. Quando la direttrice dell'istituto ha capito che la 13/enne era vittima delle 'attenzioni' del nonno, ha accompagnato la ragazzina in Procura e sono cominciate le indagini, durante le quali gli investigatori sono stati aiutati da psicologi. E' emerso così che il nonno non era il solo ad abusare della nipotina: un episodio riguarda lo zio della ragazzina che, a quanto si è saputo, era a conoscenza degli abusi inflitti dal proprio padre alla nipotina. La violenza questa volta - secondo il racconto della giovanissima vittima - sarebbe avvenuta nell'abitazione dei nonni, dove vive anche lo zio. Quest'ultimo, approfittando del fatto che in quel momento non c'era nessuno in casa, ha afferrato la ragazzina e l'ha chiusa nella sua stanza da letto. La tredicenne ha gridato, ma in suo aiuto non è giunto nessuno. Durante le indagini i carabinieri hanno ascoltato anche i fratelli della ragazzina, più piccoli di lei (che non avrebbero mai subito le attenzioni del nonno e dello zio) i quali hanno raccontato agli investigatori particolari sullo stato d'ansia e di paura della sorella più grande. Gli arresti sono stati fatti dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria presso la procura della Repubblica del Tribunale di Lucera, insieme con i militari della stazione del paese della piccola. Sono avvenuti in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip del tribunale di Lucera Caterina Lazzara, su richiesta del pubblico ministero Mara Flaiani.
Fonte: ansa
giovedì 25 marzo 2010
Guardia medica stuprata: un tunisino fermato in Francia
SCICLI (RAGUSA) - E' un insospettabile tunisino di 22 anni, incensurato, che i suoi stessi connazionali hanno contribuito a identificare, il giovane che il 17 marzo scorso avrebbe violentato la dottoressa di 53 anni di turno nella guardia medica di Scicli, nel Ragusano, procurandole anche una frattura alla tibia.
L'extracomunitario è stato fermato dalla gendarmeria francese, nei pressi di Tolosa, mentre in treno si stava recando, pare a Parigi da dove sperava di fare rientro in Tunisia con un aereo. A dare la svolta alla sua identificazione e al suo fermo, che non è stato né confermato né smentito dalla Procura della Repubblica di Modica, sarebbe stato il riconoscimento dell'aggressore da parte della vittima, che l'avrebbe identificato attraverso una foto mostrata dagli investigatori. I sospetti si erano indirizzati sul giovane tunisino subito dopo la sua scomparsa da Scicli, proprio all'indomani delli stupro avvenuto nei locali della guardia medica. Il giovane era in paese con un fratello, mentre il resto della loro famiglia era rientrata, temporaneamente, in Tunisia per una festa. All'improvviso si era reso irreperibile. I carabinieri della compagnia di Modica ricostruiranno poi che era fuggito, in treno, con destinazione Parma, dove vive un suo lontano parente, che lo ha accolto. Ma il suo atteggiamento e le notizie che arrivavano dalla Sicilia avrebbero messo in allerta la comunità tunisina che vive nella città emiliana. Proprio i suoi connazionali avrebbero segnalato la presenza a Parma del giovane. Quest'ultimo ha però intuito che attorno a lui si stava per fare 'terra bruciata' e avrebbe così anticipato la sua partenza per la Francia. Non appena da Modica è stato trasmesso il provvedimento di fermo emesso dalla Procura della Repubblica, sono subito scattate le ricerca. Il tunisino è stato rintracciato in treno a Tolosa dalla gendarmeria francese, su indicazione dell'Interpool e dei carabinieri, ed è stato fermato. Il Procuratore capo di Modica, Francesco Puleio, avrebbe già disposto la rogatoria internazionale per il suo interrogatorio e la convalida del fermo da parte della magistratura d'Oltralpe. Atto necessario, l'arresto definitivo del tunisino sospettato dello stupro, per potere poi richiederne l'estradizione in Italia.
Fonte: ansa
mercoledì 24 marzo 2010
Molesta l'ex fidanzata, fermato
Fonte: acerrano
venerdì 19 marzo 2010
MOLESTA RAGAZZA SU BANCHINA METRO IN "DIRETTA" VIDEO
Fonte: agi
giovedì 18 marzo 2010
VIOLENZA SESSUALE SU 80ENNE, ARRESTATO UN 38/ENNE A CREMA
I carabinieri ieri notte, dopo una delicata e articolata indagine, hanno fermato un bracciante agricolo trentottenne, ritenuto responsabile della violazione di domicilio, delle lesioni e della violenza sessuale.
Fonte:agi
abusi sessuali su madri e figlie, ARRESTATO GURU
L''uomo e' stato arrestato nella sua abitazione a Monte Sacro.
Le vittime degli abusi sessuali sarebbero bambini di 10-12 anni e le loro madri.
Fonte: agi
martedì 16 marzo 2010
Viaggi del diritto
In Polonia recentemente gli anti-abortisti avevano utilizzato Adolf Hitler come testimonial per una campagna contro l’aborto, poichè fu proprio il dittatore ad introdurre nel paese l’aborto per limitare le nascite durante l’occupazione.
Il gruppo femminista e pro scelta SROM, ha prodotto una provocatoria contro-campagna che, utilizzando lo stile grafico di Mastercard mostra una donna in biancheria, la scritta My Choice (una mia scelta) sulla pancia e recita: “Biglietto aereo per l’Inghilterra a un prezzo speciale: 70 euro. Accomodation: 56 euro. Aborto in una clinica pubblica: 0 euro. Sollievo dopo una procedura portata avanti in condizioni decenti: non ha prezzo. Per tutto, si paga di meno di un aborto clandestino in Polonia”.
Così come per le iralndesi anche per le polacche l’”abortion tourism” è molto praticato, per i clandestini si parla di viaggi della speranza, in questo caso possiamo parlare di viaggi del diritto.
In Polonia l’aborto è consentito solo in pochissimi casi, ovvero l’aborto in Polonia è vietato, anche perchè quando è consentito dalla legge molti ospedali fanno ostracismo.
Alicia Tysac alla terza gravidanza, essendosi accorta che questa le comportava gravi problemi alla vista si rivolse a numerosi ospedali per abortire, in maniera del tutto legale, essendo uno dei pochi casi che usciva fuori dalle strette maglie del divieto, nessuno le volle praticare l’aborto legale. Dopo un grave peggioramento della vista si rivolse alla Corte Europea dei Diritti dell’uomo la quale condannò la Polonia ad una multa di 25.00 euro per aver violato la propria stessa legge sull’aborto.
Poichè i motivi che spingono ad abortire non hanno nulla a che vedere con il capriccio di passare qualche ora piacevole in ospedale per poi andare a ballare e farsi scopare da qualche turista sessuale, il numero degli aborti clandestini è assai alto (dalle 180 alle 220mila interruzioni di gravidanza clandestine ogni anno), come in tutti i paesi in cui questo diritto è negato.
Così le donne sono costrette a mettersi nelle mani di chi pratica aborti clandestini in casa o altri luoghi, di certo non idonei per norme igieniche e non dotati delle tecnologie salvavita di cui dispongono gli ospedali, questo per poter decidere della propria salute fisica e psichica, di fatto rischiando di morire.
Tutto questo perchè la Polonia è un paese cattolico, come sappiamo i cattolici difendono la vita a partire dal concepimento, fino ai tre quattro anni, da questa età la vita di ogni bambino è a disposizione dei preti.
Ai preti pedofili viene perdonata quella che, nella visione della Chiesa è una piccola debolezza, perchè attraverso la pedofilia si infrange il voto di castità, mentre si prevede per le donne che si fanno praticare un aborto la dannazione eterna, poichè esse, abortendo, privano i propri affiliati della possibilità di sfogare gli istinti repressi sui corpi giovani e innocenti di chierichetti ed educand*.
lunedì 15 marzo 2010
Stalking: assedia abitazione ex moglie, arrestato a Bologna
(ANSA) - BOLOGNA, 10 MAR - La polizia l'ha bloccato sul pianerottolo della casa della ex moglie (barricata all'interno) mentre scagliava un vaso di fiori contro la porta.
L'uomo - albanese di 34 anni con precedenti - e' stato arrestato ieri per stalking in via Riva di Reno, a Bologna. La donna, ravennate di 57 anni, ha raccontato che non era la prima volta che l'ex, con cui non viveva piu' da mesi, le chiedeva soldi, minacciandola e picchiandola. Le vessazioni sarebbero iniziate nel 2004, ma la donna non l'aveva mai denunciato.(ANSA).
Fonte: ansa
venerdì 12 marzo 2010
San Marino - Sammarinese arrestato per stupro
SAN MARINO - La polizia italiana l'ha contattato per rimuovere la sua auto rimasta impantanata nel fango in via Santa Cristina a Rimini, e non appena l'uomo ha varcato il confine l'hanno arrestato. L'escamotage dell'auto da rimuovere è servito per arrestarlo in territorio italiano, evitando così i vincoli di territorialità per consegnare alla giustizia F.N., tunisino di 30 anni, responsabile dello stupro di una ragazza romena avvenuto nela notte tra il 10 e l'11 marzo.
L'uomo aveva conosciuto la sua vittima qualche giorno prima, l'aveva quindi invitata a bere qualcosa per le sere successive. Un appuntamento che si è rilevato essere una trappola. Il tunisino infatti non portò mai la ragazza al bar, l'ha invece condotta a bordo della sua auto, prestatagli da un collega di lavoro italiano, in via Santa Cristina, una strada appartata vicino al carcere di Rimini. A quel punto la 25enne ha provato a scappare ma una volta raggiunta, ha subìto l'ira del magrebino che dopo averla picchiata, ha abusato di lei sessualmente.
L'uomo però non è riuscito ad allontanarsi dal luogo dello stupro poiché la sua auto è rimasta impantanata nel fango. Così dopo la denuncia della donna, non è stato difficile per la polizia di stato identificarne il proprietario e risalire al colpevole. L'uomo, sposato con un figlio, è stato rinchiuso nel carcere di Rimini.
Vedi anche Stuprata nel casolare abbandonato
Fonte:romagnanoi
Lombardia/ Milano, stupratore condannato e Comune risarcito
Milano, 12 mar. (Apcom) - La quinta sezione penale del Tribunale di Milano ha condannato un italiano di 36 anni a sei anni di reclusione per aver abusato di una ragazzina di 15 anni nel marzo 2009 nel capoluogo lombardo, e "il Comune di Milano è stato risarcito con 5 mila euro per danno all'immagine e in virtù dell'attività svolta in difesa delle donne". Lo comunica il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato, ricordando che "è la sesta volta che il Comune viene risarcito in un procedimento per violenza sessuale".
"Dal 2007, dopo la prima, storica, sentenza per lo stupro di Bisceglie, - conclude De Corato - si è affinata anche la giurisprudenza, tanto che ora i giudici riconoscono un risarcimento al Comune non più sulla base del danno materiale o dei servizi di cui la vittima stessa ha beneficiato ma più in generale per il danno all'immagine e per gli investimenti realizzati in difesa delle donne".
fonte:virgilio.it
Violenza sessuale, arrestato un poliziotto
ROVIGO - Un poliziotto delle Volanti di Rovigo, il trentenne M.T., E’ stato arrestato dalla squadra mobile per aver violentato una minore polesana in auto lo scorso novembre. L’agente, ora in carcere a Verona, ha conosciuto la sua vittima attraverso la compagnia dei suoi coetanei. Una volta entrato in possesso del suo cellulare, si è finto un minorenne inviandole una foto di un ragazzino e ottenendo un appuntamento. In quella occasione ha portato in auto la minore, che credeva fosse un amico del suo contatto, in aperta campagna abusando di lei. Sul cruscotto dell’auto c’era anche un coltello con una lama lunga 15 centimetri. A sprogere denuncia ai carabinieri sono stati i genitori della adolescente. La Procura ha poi assegnato l’inchiesta alla Questura, che in un mese e mezzo ha concluso le indagini. Sempre l’altro ieri M.T. è stato sospeso dal questore di Rovigo Luigi De Matteo.
Antonio Andreotti
11 marzo 2010
Fonte: corriere del veneto
Crema: 38enne arrestato per stupro di una 80enne
CREMA (CREMONA) - Un agricoltore di Pandino, comune in provincia di Cremona, è stato arrestato dai Carabninieri di Crema con l'accusa di stupro. I fatti risalgono al 7 marzo, quando una vedova 80enne denunciò ai Carabinieri di essere stata aggredita nel cortile davantiu alla propria abitazione da un uomo, che l'aveva colpita, trascinata dentro casa, colpita nuovamente e poi violentata. La donna fu soccorsa prima dai sanitari dell'ospedale di Crema e poi portata all'ospedale Mangiagalli di Milano, per avere cure migliori.
Partendo dalla denuncia, nella quale non si dava il nome dell'aggressore, ma solo una parziale descrizione, i Carabinieri hanno cominciato una lunga ed articolata indagine che ha portato all'identificazione del bracciante agricolo, che è stato prontamente arrestato ed adesso dovrà rispondere di stupro, lesioni e violazione di domicilio.
Fonte:julienews.it
giovedì 11 marzo 2010
Bambine mai nate
Le mimose, certo. In verità sappiamo sempre meno che cosa fare, noi uomini, l’otto marzo. Le mimose poi, serre liguri a parte, sono gli agnelli del regno vegetale. Possiamo dedicare questa data a una bambina mai nata.
Una di cento milioni, forse duecento, che negli ultimi decenni non sono nate a causa dell’aborto forzato: da una legge di Stato o da un costume patriarcale o dalla loro combinazione. Ma cento milioni, forse duecento, fanno troppa impressione, cioè poca. Bisognerebbe guardarne una, una bambina del Punjab o dello Shanxi, e proporsi di strapparla alla sua speciale condanna a morte. C’è un’Italia che vanta il proprio impegno internazionale contro la pena di morte, c’è Nessuno tocchi Caino, c’è Sant’Egidio. Non c’è niente di paragonabile per un’infamia enorme come la cancellazione delle bambine: abortite a forza, affogate alla nascita, lasciate attaccate al cordone ombelicale a infettarsi, buttate in una discarica o in un rigagnolo di strada. Perché?
L’Economist ha appena risollevato la questione, dedicando la copertina alla strage delle bambine. Niente di nuovo, salvi i dettagli raccapriccianti che ogni ultima inchiesta porta alla luce. E la conferma della complicità fra arcaismi e tecnologia, ecografia itinerante nei villaggi a prezzi stracciati, pillole distribuite a man salva e fatte consumare fuori da ogni controllo e ogni scadenza, predilezione di sempre per il maschio e moderna aspirazione alla famiglia poco numerosa. Il Foglio, che fa del rifiuto assoluto dell’aborto la propria ragion d’essere, ha dato un gran risalto alla sortita dell’Economist, e ha fatto bene. Ma l’assimilazione fra la possibilità delle donne, delle singole donne, di abortire con un’assistenza sicura e senza essere perseguitate, e dall’altra parte la coazione statale o sociale ad abortire, è un punto debolissimo. La condanna delle demografie coatte di Stato è infatti conseguente al riconoscimento dell’autodeterminazione delle singole donne, che è a sua volta l’essenza più preziosa delle democrazie. Restino pure fedeli ai propri principii assolutisti la Chiesa cattolica o i laici persuasi della vita piena e intangibile dal momento del concepimento: ma non si rassegnino a farne un ostacolo all’impegno più comune e ampio contro il genocidio femminile – il ginocidio. E viceversa: i difensori della libertà personale delle donne non si ritraggano da quell’impegno, per la preoccupazione che riapra la strada alla persecuzione dell’aborto – come succede in certe vili prese di posizione dell’Unione europea. E, a maggior ragione, chi è allarmato per la sovrappopolazione umana non si lasci tentare dall’ammirazione per la mano libera dei regimi totalitari, capaci di arrivare in demografia e in ecologia dove le democrazie hanno le mani legate o inceppate. Questa inconfessata invidia si è tradotta non di rado nella complicità di organismi delle Nazioni Unite con le politiche di denatalità forzata e di soggezione delle donne.
Fra le innumerevoli guerre che attraversano la terra, e che usurpano lo stesso orrendo nome di guerra perché sono violenze sfrenate a senso unico, la guerra contro le donne è ferocissima: contro le bambine cui si impedisce di venire al mondo e di restarci, e contro le madri. La guerra, dice un penetrante pensiero classico, è il culmine della vocazione venatoria, la caccia all’uomo, e ha in palio la bionda Elena o le Sabine da rapire e le donne d’altri da stuprare. Si è mutata sempre più in una caccia alla donna, all’ingrosso nei territori delle culture e delle religioni patriarcali, al minuto nel femminicidio occidentale. Lo squilibrio demografico nelle zone più popolose del mondo ha raggiunto il rapporto di 100 donne per 120 uomini, e tocca in alcune regioni i 145 contro 100. Ed è ormai antico abbastanza da annoverare decine di milioni di uomini in età coniugale privi di compagne possibili: altro che proletariato.
“Entro dieci anni, un cinese su cinque non riuscirà a trovare moglie”, dice la solita Accademia cinese delle scienze sociali. Disordini criminali e rivolte sociali vengono attribuiti a questa peculiare carestia, cui fa da complemento l’esportazione di donne da paesi schiantati come la Corea del Nord. È probabile che il genere umano sia alla vigilia di una mutazione tecnica e genetica che ne dirotti impensabilmente la storia naturale. Ma quanto agli umani cui ancora apparteniamo, ai mortali e ai nati di donna, nessuna mutazione è esistita altrettanto catastrofica di questa che investe il posto delle creature femminili, e già riduce di un quinto la vantata metà del cielo in mezzo mondo. E che è legata strettamente a un fenomeno sconvolgente, e singolarmente banalizzato, come la scomparsa di fratelli e sorelle – sorelle soprattutto: cui si cercherà invano un succedaneo nella retorica della sorellanza e della fraternità metaforica. Ci mancherebbe altro che si tornasse al pregiudizio antico contro il figlio unico, “viziato” – del resto sostituito oggi dal nipote unico di quattro nonni o più. Figlio e figlia unici liberamente voluti o accolti sono una meraviglia. Né ha molto fiato la disputa ricorrente sul diritto o il merito rispettivo della donna madre o della donna che non ne voglia sapere – in Francia in questi giorni ci si accapigliano di nuovo. Ma la nostra umanità perderebbe in solido le sue radici quando perdesse sorelle e fratelli, Antigone e sia pure Caino.
Adottiamola, a qualunque distanza, la bambina che il mondo non vuole, e facciamola venire al mondo. Andiamole in soccorso, e forse lei ce la farà a salvare il mondo che la bracca fin da prima della culla, fin dall’annuncio, vero Edipo dei nostri giorni. E se non a salvarlo, almeno a prolungarne per un tratto la bellezza.
Fonte: repubblica.it
Molesta bimba a cinema, orco fermato
Di Achille Talarico 10/03/2010
Fonte: acerrano
VIOLENZE SU RAGAZZA DI 14 ANNI, ARRESTATO 83ENNE A TARANTO
(11 marzo 2010)
repubblica.it
Benevento: stalking, molesta l'ex convivente e viene arrestatoBenevento
Benevento, 11 mar. - (Adnkronos) - Antonio Luongo, di 35 anni, e' stato arrestato vicino Perugia dai carabinieri di Paduli (Benevento) in base ad un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice delle indagini preliminari presso il tribunale di Perugia.
L'uomo e' accusato di stalking nei confronti dell'ex convivente. Gli atti persecutori nei confronti della donna sarebbero iniziati lo scorso mese di febbraio e proseguiti fino a poco tempo fa. L'indagato e' stato rinchiuso nel carcere di Benevento.
Fonte:libero
mercoledì 10 marzo 2010
Stalking: assedia abitazione ex moglie, arrestato a Bologna
(ANSA) - BOLOGNA, 10 MAR - La polizia l'ha bloccato sul pianerottolo della casa della ex moglie (barricata all'interno) mentre scagliava un vaso di fiori contro la porta.
L'uomo - albanese di 34 anni con precedenti - e' stato arrestato ieri per stalking in via Riva di Reno, a Bologna. La donna, ravennate di 57 anni, ha raccontato che non era la prima volta che l'ex, con cui non viveva piu' da mesi, le chiedeva soldi, minacciandola e picchiandola. Le vessazioni sarebbero iniziate nel 2004, ma la donna non l'aveva mai denunciato.(ANSA)
Fonte: ansa
Stalking: arrestato 43enne
Tatiana Bellizzi
Fonte:Teleradioelle
Violenza sessuale e sevizie a conviventeViolenza sessuale e sevizie a convivente
Vittima una giovane donna romena praticamente ridotta in schiavitu' dal suo convivente. Quest'ultimo, un italiano trentenne, e' stato ora ricoverato, su ordine del gip, nell'ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino. La vicenda e' stata ricostruita dalla squadra mobile di Pisa, alla quale si era rivolta la romena, dopo essere stata costretta a un ricovero in ospedale. Il trentenne e' stato descritto come una persona con gravi disturbi psichici: varie le accuse nei suoi confronti, dalla violenza sessuale al sequestro di persona. L'uomo, secondo il racconto fatto dalla donna e riscontrato dagli investigatori, circa un anno fa sarebbe riuscito a carpire la fiducia della giovane romena, convicendola ad andare a convivere insieme in un'abitazione a Pisa. L'incubo, per la donna, sarebbe praticamente iniziato da subito: dapprima il trentenne l'avrebbe costretta a tagliarsi i capelli e a non indossare piu' indumenti e accessori femminili per vestirsi esclusivamente con abiti da uomo. Poi si sarebbero verificate, piu' volte, le violenze sessuali e la romena sarebbe stata anche torturata con mozziconi di sigaretta spenti sul corpo. Il trentenne l'avrebbe anche minacciata di morte con un paio di forbici perche' si era rifiutata di sottostare per l'ennesima volta alle sue violenze.
fonte:toscanatv
Stalking, denunciato un 37enne
Fonte: acerrano
martedì 9 marzo 2010
Stalking: perseguitata dall'ex,lascia il lavoro nel Modenese
(ANSA) - MODENA, 8 MAR - Perseguitava l'ex moglie da sei mesi appostandosi davanti a casa della donna e seguendola al lavoro, fino a causarle uno stato d'ansia per cui ha lasciato il lavoro.
Per questo l'uomo - un operaio di 47 anni di origine pugliese e residente a Castello di Serravalle (Bologna) - e' stato denunciato per stalking. E da ieri non puo' avvicinarsi all'abitazione della ex, a Castelfranco Emilia (Modena), e comunicare con lei, anche telefonicamente. Contro l'operaio le riprese fatte dai carabinieri davanti a casa della donna. (ANSA).
domenica 7 marzo 2010
Ex ballerino di Amici condannato agli arresti domiciliari
Lo scorso venerdì notte Catello Miotto, ex allievo della scuola di Amici, è stato arrestato a Viterbo con l’accusa di stupro. L’ex ballerino, di origini campane, avrebbe abusato sessualmente della ex compagna di un suo amico.
Successivamente all’interrogatorio subito da Catello, il Gip Franca Marinelli ha concesso al ragazzo gli arresti domiciliari da scontare a Torre Annunziata, a casa di sua madre.
Il ragazzo continua a dichiararsi innocente e accusa l’amico di averlo aggredito dopo averlo trovato a letto con la sua ex.
julienews.it
mercoledì 3 marzo 2010
Stalking: perseguita donna usando alunni, arrestato docente
MARTANO (LECCE) - Avrebbe utilizzato i suoi alunni per avere informazioni su una donna della quale si era invaghito, e che avrebbe molestato in piu' occasioni; cosi', avrebbe premiato con voti alti i ragazzi che gli fornivano notizie utili, usando metro di giudizio opposto nei confronti di chi non collaborava.
Il protagonista e' un insegnante di 56 anni di Cursi (Lecce), che e' stato arrestato dai carabinieri con l'accusa di stalking, mentre un suo amico di 63 anni e' stato denunciato in stato di liberta' per lo stesso reato. Vittima degli atti persecutori compiuti dal professore e dal suo amico sarebbe stata una donna di 31 anni di Martano, che lavora in un bar del paese. La donna avrebbe denunciato una serie di episodi di molestie subiti nell'arco di otto mesi, facendo avviare le indagini dei carabinieri della Compagnia di Maglie (Lecce). De Vito e il suo amico sono stati rintracciati nella tarda serata di ieri mentre erano a bordo di un'auto.
Secondo quanto accertato dai carabinieri, De Vito - che insegna in un istituto superiore di Martano - avrebbe per mesi pedinato o seguito in auto la commessa, fotografandola col cellulare nel bar nel quale lavorava. La donna sarebbe stata cosi' costretta a licenziarsi, ma l'insegnante avrebbe continuato a molestarla anche nel supermercato nel quale aveva trovato un nuovo lavoro. Quando sono stati bloccati ieri sera a bordo di una Opel Corsa, De Vito e il suo amico stavano seguendo per l'ennesima volta i movimenti della commessa. L'estate scorsa la Questura di Lecce aveva avviato a carico dei due un procedimento amministrativo per la proposta di foglio di via obbligatorio da Martano, per vietare loro di recarsi in quel comune e nei luoghi abitualmente frequentati dalla donna, accompagnandola con la richiesta di sospensione di De Vito dall'insegnamento.
Fonte: ansa