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sabato 11 maggio 2013

Siete il marcio della vita! Avete sbajato giorno e epoca

Condivido l'appello delle Ribellule. La Marcia che faranno a Roma domani non è per la vita ma contro la libertà di scelta, il diritto alla salute e contro le donne.

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Per due anni la marcia per la vita, indetta dall’oltranzismo cattolico, è stata contestata con azioni dimostrative che rivendicavano l’autodeterminazione di donne e soggettività l.g.b.t.q.i.
Questa volta hanno scelto il giorno sbagliato!
Il 12 maggio Roma ricorda Giorgiana Masi, assassinata nel 1977 a 19 anni, dalle squadre speciali dell’allora ministro dell’Interno Francesco Kossiga durante il corteo che, sfidando il divieto a manifestare, celebrava il terzo anno dalla vittoria referendaria sul divorzio .
Non accettiamo la provocazione di chi usa i bambini e la retorica della famiglia per legittimare politiche, azioni e discorsi che attaccano le nostre libertà e le nostre vite.
Si tratta di bigotti che, nascondendosi dietro i “sani” valori della famiglia appoggiano di fatto la violenza contro chi differisce dal loro modello.
E’ ora che il familismo smetta di essere un modello per le politiche sociali. E’ ora di riconoscere e rivendicare il diritto ad essere persone libere, persone che scelgono con chi avere relazioni, se e quando avere figli/e.
Lo scopo delle nostre vite non è formare l’ipocrita famiglia cattolica: una struttura utile solo a costruire ruoli, egemonie e a far sentire in colpa le donne che vogliono sottrarsi a situazioni di violenza, fino alle estreme conseguenze.
Non autorizzeremo a parlare di vita chi marcia scortato da fascisti, portatori della cultura mortifera della sopraffazione ed esecutori materiali di aggressioni e violente campagne discriminatorie. Rifiutiamo l’iconografia antiabortista imposta del fanatismo cattolico come rifiutiamo i dogmi di qualsiasi fondamentalismo religioso, non siamo asservit* alla loro guerra santa.
La Roma antifascista e antisessista il 12 maggio non permetterà che la memoria di Giorgiana Masi venga calpestata.
La storia non si riscrive. Non torniamo indietro sui diritti conquistati, anzi incalziamo!
Vi invitiamo a partecipare all’assemblea pubblica che si svolgerà giovedì 9 maggio alle 18 in Piazza Sonnino, a Trastevere.
Giorgiana è viva, un’idea non muore mai.______________________________________________

Aborto

venerdì 11 maggio 2012

Partecipo all'iniziativa “Una Tetta per la Vita” con la mia ascella per chiedere:



- Educazione sessuale nelle scuole

- Sessualità libera (con chi vuoi)

- Contraccezione disponibile (anche d’emergenza)

- Aborto assistito e gratuito

- Consultorio pubblico e laico

Qui: Una tetta per la vita

Marcia per la vita di chi?

Domenica a Roma confluiranno tutti i prolife nella Marcia per la vita.
Continuano a definirsi prolife e io continuo a chiedermi cosa significhi essere a favore della vita quando si impedisce alle donne di curarsi, di vivere consapevolemente e responsabilmente la maternità, la sessualità – che dio, la dea, gli dei, l’invisibile unicorno rosa vi scampi dal vivere una sessualità consapevole! Dirà qualcuno. No agli anticoncezionali, né quelli di emergenza - pillola del giorno dopo, pillola dei cinque giorni dopo, né quelli comuni, i preservativi, la spirale, non sia mai, sono strumenti di Satana! E pure in un libro, di cui non ricordo più il titolo,  molti anni fa lessi che Satana non era altro che l’angelo del dubbio, al quale Dio, con la d maiuscola, quello dei cristiani e degli ebrei, aveva affidato il pianeta più amato, la Terra.
Il dubbio non è forse una delle basi della ricerca della verità? Vorrei chiedere, ancora, alle donne che partecipano alla Marcia per la vita, cosa intendono per vita? davanti ad una madre che decide di interrompere la terza o quarta gravidanza perché rischia di diventare cieca, perché ha l’hiv, perché ha il cancro, perché ha due figli con la leucemia, perché non ha da mangiare - e 250 euro pro-life non cambiano la vita a nessuna famiglia. A chi non ha alcun desiderio di diventare madre, qual è l'alternativa? La costrizione fisica? Alcune risposte le conosco già, perché è tutta la vita che cerco di capire cosa porti una donna, che sa bene cosa significa diventare madre, quale complesso di responsabilità, impegno, sentimenti ed emozioni comporta, cosa la porta dire: io decido per te. Purtroppo sono spesso domande a vuoto, perché, come mi capita di dire, queste persone somigliano a zombie, metaforicamente, agiscono in base ad un unico impulso, l’obbedianza ad una ideologia malata, che con la vita non ha a che fare, ma ha a che fare col dominio, con la coercizione e l’imposizione, in definitiva col fascismo.
Se non puoi vivere nella mia pelle non puoi scegliere per me
, è un concetto chiaro e semplice, ma a questa chiarezza sono sordi e sorde. A Roma si marcia per impedire alle persone di scegliere liberamente come vivere la propria vita, si marcia per un distorto senso di giustizia che solidarizza con una pallina di materiale biologico e non con una donna fatta e formata, l'umano dov'è? Non credo nelle maledizioni, ma credo nell’esperienza, così auguro alle persone di provare sulla loro pelle cosa significa rinunciare a un figlio al sesto mese, auguro il conflitto che deriva dall’essere incinta dopo un abuso, dall’essere una ragazzina di quindici anni che si è appena affacciata alla vita, quella vissuta materialmente non quella potenziale, e non saper che fare, perché la sua casa è un inferno.
Gli auguro di avere dei dubbi, di tornare a essere persone.

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