mercoledì 11 maggio 2011

Striscia la notizia è come uno stalker

Nel documentario Il corpo delle donne, realizzato da Lorella Zanardo, Marco Malfi e Chindemi Cesare Cantù, solo pochi minuti, frammenti, vengono dedicati a Striscia la notizia, una tra le tante trasmissioni prese in esame, per cercare di capire il modo in cui la televisione italiana rappresenta il femminile.
In che modo le donne sono in televisione? secondo una modalità quantitativa/riempitiva o qualitativa/attiva? e quali sono le qualità riconosciute alle donne? sono solo qualità estetiche (le donne sono una decorazione muta?), di un'estetica erotizzata al servizio della sessualità maschile oppure rappresentano anche una sessualità libera attiva e soggettiva? i volti e i corpi delle donne anziane, per esempio, ci sono in televisione? cosa rappresentano? E le bambine in che modo fanno parte della televisione? in che misura si ricorre allo stereotipo "bella e scema" ad una sessualità dai caratteri infantili e ingenui oppure oscura, ammaliatrice? sono alcune delle questioni poste dal documentario "Il corpo delle donne" che indaga l'immagine e la rappresentazione, il linguaggio visivo, l'immaginario, e in nessuna parte attacca le donne che in televisione lavorano, nessuna velina, ragazzina, presentatrice od ospite viene attaccata o derisa, anzi, emerge una profonda empatia con tutte le donne che appaiono nel filmato, da quelle "appese come prosciutti" a quelle che ballano "il ballo del lecca lecca" alle "grechine". E pure Striscia la Notizia ha intrapreso una vera e propria guerra contro questo documentario, prima col plagio finalizzato anche all'attacco di Repubblica-l'Espresso, poi con le accuse dirette a Lorella Zanardo, è seguita poi un'interrogazione parlamentare in difesa del programma (in un'Italia dai mille e più problemi urgenti, qualcuno si è sentito salire dall'anima un'accalorata difesa di Striscia la Notizia), ma perché? a favore di che e contro chi? contro Lorella Zanardo? e perché? di cosa ha paura Antonio Ricci? Una reazione smisurata, sproporzionata, che ieri si è palesata nella forma dello stalking.
Striscia è come uno stalker, l'intento è quello di far vivere Lorella Zanardo (ed anche Loredana Lipperini tramite il cyberstalking), nel terrore di essere controllata, circondata all'improvviso, come nell'agguato di ieri 10 maggio, all'uscita della Libreria delle donne, e di essere sottoposta ad un terzo grado di domande a raffica senza possibilità di replica. Un terzo grado per il quale viene mandata una ragazza, cavalcando il vecchio stereotipo della guerra fra donne, e perché gli autori di Striscia evidentemente si guardano bene dall'esporsi, preferiscono mandare, intimidire, come fanno i mafiosi.
Infondo tra i metodi mafiosi e quelli dei machilisti non c'è molta differenza.

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