sabato 11 settembre 2010

"Nazifemminismo"? un ossimoro, in malafede.

Ladyradio spiega perfettamente perchè l'idea di "nazifemminismo" è un'aberrazione storica, un revisionismo in malafede volto alla criminalizzazione del movimento femminista che ricordiamo ha come unico scopo la parità dei diritti tra uomo e donna.

La rete è un Oceano e dunque ospita pesci di tutti i tipi.

Noto con neanche più candido stupore del diffondersi di questa nuova terminologia offensiva e diffamatoria: nazifemminismo.

Qualunque persona con un minimo di cultura saprebbe che unire un movimento come quello Nazista a quello Femminista non solo è ridicolo ma anche pericoloso.

Il Nazismo considerava le donne come parte integrante del processo di purificazione della razza, ragion per cui crearono nursery ed ospedali prettamente ginecologici per donne dall’aspetto perfettamente ariano ( occhi chiari, capelli biondi, pelle chiara).

Pagavano od obbligavano donne giovani e forti per accoppiarsi con soldati ariani-Nazisti.

Una volta dati alla luce, i pargoli venivano portati in scuole Naziste per educarli sin da bambini ad un solo pensiero, una sola idea, un solo ideale. L’idea di far accoppiare donne e uomini con stesso codice genetico avrebbe in realtà instupidito sempre più la razza umana, per poter creare così un gigantesco esercito di persone sempre pronte ( perchè educate sin da piccoli) a servire il loro dittatore.

Il Femminismo è un movimento nato per la parità dei sessi, non certo per rivendicare la supremazia delle donne sugli uomini. Quindi al movimento Nazista la cosa non piaceva ed invitava al popolo tedesco di escludere e denunciare quelle donne che si avvicinavano a tale movimento.

Molte donne hanno perso la vita per simili ideali.

Per non dimenticare anche tutte quelle donne reclutate nelle SS come donne soldato, pronte per l’uso e l’abuso, nonchè alla violenza gratuita. Le donne sono esseri Umani e come tali sanno pensare, parlare, muoversi, non sono divinità o esseri magici venuti da altri Pianeti, nessun* osa dire questo … anzi! Sarebbe ora che ci trattasero come tali e non come cose.

Chi ha inventato questo termine, desidera spingere le persone un po’ più chiuse e poco inclini a porsi delle giuste domande, verso la fobìa del Nazismo. E’ inevitabile che un male così palese come quello dell’ Olocausto evochi paura, lo strumento che usano proprio persone dalla dubbia morale e dai principi non proprio solidi.

Un gruppo anche bello ampio di neo maschilisti canadesi ha invetato questo termine, per fortuna già condannato da Paesi civili e onesti ( vedi N. Gabriel, Un corps à corps avec l’Histoire: les féministes allemandes face au passé nazi, in Femmes et fascismes, a c. di R. Thalmann, 1986).

Cito un blog che riporta questo termine come veritiero:

Vi è un tentativo sporco e criminoso di demonizzare e colpire metà del genere umano, quello maschile, descritto dalla propaganda femminista come un genere che ogni giorno, solo nel nostro Paese, colpirebbe e ucciderebbe migliaia di donne. Ovviamente questa è una menzogna

Già da queste poche righe potrete rendervi conto che la base di chi professa e manda avanti simili indecenze, è qualcuno che vorrebbe eliminare completamente l’accusa di violenza di genere, un male che uomini e donne combattono giorno dopo giorno.

L’utilizzo di vite umane spezzate dalla cieca violenza è non solo disgustoso ma anche controproducente, perchè chi ha subìto simili realtà non resterà zitto, parlerà e ci sarà sempre qualcun* pronto a combattere contro simili parole.

E’ diffamazione, abuso di sistemi informatici per propagande anti Costituzionali, contro i diritti Umani.

Continua su LadyRadiolina

2 commenti:

Nobisco ha detto...

Nazismo e Femminismo vanno contestualizzati come movimenti ideologici, politici etc, quindi inseriti nel contesto storico e geografico che è loro proprio. Non ha senso estrapolarli dal loro contesto per usarli come etichette per un comportamento. Chi lo fa dimostra superficialità e come minimo, una buona dose di ignoranza storiografica.
Come al solito, l'abuso di un termina svaluta quel termine, lo svuola del suo significiato, e quindi mi chiedo come possano alcune persone usare con tanta leggerezza parole come nazismo o femminismo senza rendersi conto che non sono degli stickers da staccare e attaccare dove fa comodo, per classificare un atteggiamento, un comportamento, un gesto o una frase che probabilmente trovano le loro vere ragioni d'essere in tutt'altro contesto.

Io ho risolto il problema rinunciando per partito preso ad ogni - ismo, che ormai contiene in tale suffisso una connotazione instrinseca di degenerazione.

Serbilla ha detto...

Sì vanno contestualizzati e sono imparagonabili, per nascita e finalità, non hanno niente a che vedere l'uno con l'altro, per questo parlare di nazi-femminismo è assurdo, ça va sans dire, è utilizzato in modo dispregiativo da chi non sopporta l'emancipazione delle donne, soffre per i progressi della società ed ha grossi problemi di misoginia. Poi - ismo è solo un suffisso, gli ismi non sono tutti uguali.
:)

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