venerdì 8 ottobre 2010

Aborto e obiezione di coscienza

Leggendo l'articolo che segue a questo commento si evince che praticamente:
Se ho un aborto spontaneo e in ospedale ci sono solo obiettori nessuno mi soccorrerà.
Se ho una malattia e la gravidanza mette a rischio la mia vita nessuno me lo dirà.
Se devo abortire perchè c'è pericolo di vita per me o una malattia gravissima del feto nessuno me lo dirà o nessuno mi illustrerà le alternative tra una pratica e l'altra.

La Farnesina dice che il caso italiano dimostra la possibile conciliazione e convivenza del diritto all'aborto e degli obiettori di coscienza. La Farnesina inventa, poichè è chiaro che in questo modo il diritto alla salute delle donne è completamente cancellato mentre viene istituito un diritto all'obiezione in materia di salute che non può esistere in un paese civile.

L'obiezione di coscienza in ginecologia è una perversione.
Un ginecologo non è un prete, cura la salute delle donne, quello è il suo campo, il suo obiettivo, la finalità della sua professione, anche quando deve praticare una interruzione di gravidanza.
Non c'è nessuna coscienza nell'obiezione all'interruzione di gravidanza, nel lasciar morire una donna, nel costringerla a mettere al mondo dei figli che non vuole o non può avere.
Se non lo vuoi fare non scegliere ginecologia!

Nell'articolo poi si usa al maschile "il paziente " ma pazienti dei ginecologi sono le donne!


L'articolo:

Aborto e obiezione di coscienza: la volontà di Frattini

Tra i maggiori cambiamenti introdotti, la cancellazione del richiamo all'obbligo per i medici di informare i pazienti su tutte le opzioni di cura disponibili, indipendentemente dal fatto che tali informazioni possano indurre il paziente a seguire una cura a cui l'operatore sanitario obietta. E' stato poi inserito un paragrafo che afferma che ''nessuna persona o ospedale o istituzione puo' essere obbligata o ritenuta responsabile o discriminata se rifiuta per qualsiasi motivo di eseguire o assistere un aborto, anche quello spontaneo, interventi di eutanasia o un altro atto che possa causare la morte di un feto o di un embrione''. Alla vigilia dell'esame e della votazione della risoluzione sull'obiezione di coscienza erano state numerosissime le prese di posizione delle parti interessate all'argomento. Tra queste anche quella del ministro degli Esteri Franco Frattini, il quale aveva inviato una lettera al presidente dell'Assemblea, Mevlut Cavusoglu, in cui evidenziava come la trentennale esperienza italiana abbia dimostrato che il diritto all'aborto e il diritto all'obiezione di coscienza possono essere conciliati. Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha scritto al presidente dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, Hevlut Cavusoglu, richiamando i termini dell'audizione svolta a Parigi nel giugno scorso dal sottosegretario Eugenia Roccella in tema di aborto e obiezione di coscienza. Frattini, a quanto si apprende dal ministero degli Esteri, chiede che l'Assemblea tenga conto delle informazioni e dei dati sull'obiezione di coscienza, che seppur forniti da Roccella, non sono stati inseriti nel Rapporto dell'Assemblea Parlamentare, così come denuncia il titolare della Farnesina, sottolineando come il caso italiano, con la legge 194, “dimostri che è possibile conciliare il diritto all'obiezione di coscienza e il diritto all'aborto, attraverso un'attenta gestione e regolamentazione dei meccanismi esecutivi.”
A vincere è la linea piu' favorevole alla difesa del diritto all'obiezione di coscienza da parte del personale sanitario. Questo è il risultato del duro confronto avvenuto nel corso dei lavori dell'Assemblea parlamentare che si sono svolti oggi a Strasburgo. La risoluzione è ampiamente modificata rispetto alla versione originale presentata all'Assemblea, e' stata approvata con 56 si', 51 no e quattro gli astenuti.

http://www.julienews.it/notizia/dal-mondo/aborto-e-obiezione-di-coscienza-la-volonta-di-frattini/56899_dal-mondo_1.html

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