domenica 16 marzo 2008

Drogata a una cena di lavoro e poi stuprata

La vittima ha 18 anni: nel suo bicchiere un potente sonnifero
LENTATE - Simpatico, brillante, una battuta dopo l'altra e smancerie a non finire, da grande seduttore. E lei, appena diciottenne, impiegata, molto carina, era rimasta colpita dal fascino e dai modi spigliati di quell'agente immobiliare di 34 anni, auto sportiva, abbronzato e vestito all'ultima moda, con il quale era stata a cena insieme con i colleghi di lavoro. Così, quando lui le ha offerto da bere, lei ha accettato senza sapere che quell'uomo di cui cominciava a fidarsi aveva aggiunto nel cocktail un potente sonnifero.
Una leggerezza che la ragazza ha pagato a caro prezzo, come quella di accettare un passaggio a casa. Perché, quando il farmaco ha cominciato a fare effetto, l'uomo ha raggiunto una strada sterrata a Lentate sul Seveso e in un boschetto l'ha violentata. Il giorno dopo la diciottenne ha denunciato l'agente immobiliare e ieri il giovane è stato arrestato dai carabinieri di Desio per violenza sessuale aggravata dall'uso di sostanze psicotiche. I due si erano conosciuti qualche mese fa. L'agente collaborava con la società nella quale la diciottenne lavora. Di fronte alle insistenti richieste di uscire insieme, la ragazza alla fine aveva accettato ad andare a cena con l'agente immobiliare e tutti i colleghi d'ufficio, a Senago.
Ma la presenza di più persone non ha però fermato il piano dell'agente immobiliare. «Dai, un ultimo bicchiere e poi andiamo a dormire» le ha detto a fine serata. E lei ha accettato. Senza che se ne accorgesse, l'uomo è riuscito a versare nel bicchiere della sua vittima il Ghb, un anestetizzante incolore, inodore e insapore che viene utilizzato dai giovani per sballare in discoteca. Quando si è accorto che la giovane non avrebbe potuto reagire l'agente si è diretto verso Lentate sul Seveso, ha fermato l'auto in un stradina appartata, l'ha obbligata a scendere dall'auto, l'ha scaraventata e terra e l'ha violentata. Poi è scappato.
A soccorrere la diciottenne sono stati i suoi colleghi di lavoro, insospettiti perché dopo un'ora non era ancora tornata a casa, dove si erano dati appuntamento. Preoccupati, l'hanno chiamata al cellulare e lei con un filo di voce è riuscita appena a trovare la forza di dire dove si trovava.
Diego Colombo
Marco Mologni
05 marzo 2008
Fonte: corriere.it

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