mercoledì 29 agosto 2012

Le cinquanta sfumature di Sasha Gray

Sasha Grey by Richard Kern
C’ho riso su un bel po’, ma so che ad alcuni non piacerà. Non piacerà per esempio agli integerrimi militanti che inveivano contro le Pussy Riot. Quelli che delegittimavano le lotte femministe, perché le performance orgiastiche di quelle donne inquinavano il campo, la fica non ci sta bene colla lotta.
Non piacerà a molti di quelli che seguono il porno mainstream, perché quello è fortemente reazionario, e certe cose da estremisti di sinistra non si possono sentire, manco che una che fa porno sappia leggere.
Non piacerà ai misogini e ai sessuofobi, ma a quelli non piace niente a parte i feti e le ragazzine morte.
Sasha Gray, l’ex pornostar statunitense ha firmato la sua lettera di addio al porno con le parole Lotta Continua. Lo apprendiamo da quest’intervista rilasciata a Panorama. La star mondiale del sesso estremo, delle scene BDSM, è una femminista, non si vergogna di niente (e che vergogna c’è? Non è mica andata a rubare!) e sa chi è Adriano Sofri. Ma va!
A me neanche piace il suo modo di fare porno, ma mentre il mondo si affanna a cercare l’erotismo in un libretto di bassa qualità, e ancora si parla delle donne che hanno causato lo scioglimento di Lotta Continua e dei Beatles, le vere sfumature di grigio sono tutte qui.
Potta Continua*
*la maternità di questo motto è di Lafra però!

Da fas

Comunicato AIED riguardo la sentenza della Corte europea dei diritti umani di Strasburgo sulla Legge 40

Benché mi preoccupi l'idea che la sentenza possa essere strumentalizzata, da quelle parti politiche e civili che sono solite disprezzare il diritto alla salute e all'autodeterminazione delle donne, per impedire, ancora, l'applicazione della legge 194/78, nella parte in cui tratta di ivg terapeutica, attraverso un supposto, strumentale, conflitto tra le due leggi dello Stato, facendo disinformazione e prendendo le distanze da quell'Europa che, in questo caso, non torna utile, condivido il comunicato AIED sul pronunciamento della Corte europea dei diritti umani di Strasburgo sulla Legge 40.

L'AIED sezione di Roma accoglie con molta soddisfazione la sentenza della Corte europea dei diritti umani di Strasburgo sulla Legge 40
Procreazione: La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha bocciato la legge 40 che nega diagnosi preimpianto L'AIED sezione di Roma accoglie con molta soddisfazione la sentenza della Corte europea dei diritti umani di Strasburgo sulla Legge 40.
Legge da tutti condannata in Italia, anche dalla Corte Costituzionale che ne ha fortemente ridimensionato i
limiti.
L'AIED auspica che dopo tale sentenza in Parlamento ci sia lo spirito adatto per cambiarla.
Secondo i giudici della Corte europea dei diritti umani di Strasburgo, il cui verdetto diverrà definitivo entro tre mesi se nessuna delle parti farà ricorso per ottenere una revisione davanti alla Grande Camera, “il sistema legislativo italiano in materia di diagnosi preimpianto degli embrioni è incoerente” in quanto allo stesso tempo un’altra legge permette l'aborto terapeutico.
La sentenza potrebbe aprire una concreta possibilità di sollevare la questione di legittimità costituzionale.

martedì 28 agosto 2012

Rosario e la democrazia immaginaria

Rosario è un vero mandrillo, se lo passano tutte.

Womenews: Veneto: via libera al movimento per la vita nei consultori

Dopo il Piemonte anche il Consiglio della Regione Veneto ha votato con una maggioranza trasversale (sic!) una nuova legge regionale, formata da un solo articolo, che autorizza ad introdurre all’interno delle strutture socio sanitarie esponenti dei movimento per la vita o materiale divulgativo contro l’aborto.
Si chiude così una complessa vicenda iniziata nel 2004 con la presentazione di una proposta di legge di iniziativa popolare – oltre 20mila le firme raccolte dal Movimento per la vita e dai volontari dei centri di aiuto per la vita – per "regolamentare le iniziative mirate all’informazione sulle possibili alternative all’aborto" autorizzando l’esposizione di materiale informativo e l’azione divulgativo dei volontari pro- life nelle strutture sanitarie e nei consultori.
La proposta, inizialmente bocciata, è stata modificata e approvata, come si diceva, con larga maggioranza (33 sì su 42 presenti, 6 contrari, 3 astenuti), con voti favorevoli da Lega, Pdl, Pd (contrario Mauro Bortoli), voti contrari arrivati da Udc, Sinistra Veneta, Giuseppe Bortolussi, astenuti Diego Bottacin (Verso Nord), Mariangelo Foggiato (Unione Nordest) e Marino Finozzi (Lega), mentre Italia dei Valori ha abbandonato l’aula per protesta.
"Le Regioni governate dal centrodestra, compreso il Veneto, stanno stravolgendo il senso, la laicità, gli obiettivi della legge 194 e la funzione stessa dei consultori familiari" ha dichiarato la coordinatrice regionale Donne dell’Italia dei Valori, Franca Longo.
"La proposta di legge popolare originaria – ricorda Longo – consentiva ai movimenti per la vita di entrare, di fatto, nei consultori, violando il principio dell’autodeterminazione e la privacy che la legge 194 garantisce e tutela, proprio in un momento delicatissimo della vita della donna. Il testo approvato dal Consiglio regionale, un pasticcio nato dopo una riformulazione camaleontica, indigna ed apre le porte all’intrusione dei movimenti e delle associazioni non solo nei consultori, ma in tutte le strutture sanitarie e socio-sanitarie, una nuova follia".

Palesando cosa la Giunta regionale di destra intende per democrazia, alcune esponenti del movimento per la vita hanno avuto il permesso di accedere al Palazzo in quanto "appartenenti al movimento per la mozione" e si sono messe a recitare il rosario. A tutte le altre, ovvero alle donne accorse in difesa della 194, eccetto cinque, è stato invece vietato l’accesso e si sono così fermate in Calle XXII Marzo, tenendo alzati i cartelloni.

25|08|12

lunedì 6 agosto 2012

Flamigni: L’obiettivo è affossare la 194

Flamigni: L’obiettivo è affossare la 194
di Cinzia Sciuto

Professor Flamigni, lei è l'unico che ha dato parere contrario al documento del Comitato nazionale di bioetica sull'obiezione di coscienza appena pubblicato. Quali sono le ragioni del suo dissenso?
Il punto fondamentale è che secondo il documento approvato dalla maggioranza del Cnb l'obiezione di coscienza è un modo per dare credibilità alla legge “creontea”, quella basata sui princìpi di forza, di maggioranza, legge che sarebbe, proprio per questo fastidioso modo di imporre la norma, priva di valori etici. Ora, immaginare che sia priva di valori etici una legge – come la 194 – approvata dalla grande maggioranza degli italiani, costruita sulla base del rispetto di determinati valori, preparata da un famoso intervento della Corte costituzionale è perlomeno assai poco credibile. Peraltro, come osserva il costituzionalista Gladio Gemma, se veramente il nostro parlamento avesse approvato una legge che non rispetta i valori fondamentali che devono guidare un paese democratico e laico, allora non ha alcun senso chiedere l'obiezione di coscienza ma bisognerebbe fare una battaglia affinché quella norma cambi. Se, al contrario, riconosco che quei valori sono stati rispettati, allora io non posso pretendere che il legislatore che queste leggi ha configurato rispettando quei valori poi autorizzi me a contraddirlo.

Nel suo parere di dissenso pubblicato in appendice al documento del Cnb lei definisce “mistificatoria” la posizione assunta dalla maggioranza del Comitato. Cosa intende?
Vede, qui c'è un vero e proprio imbroglio. Il concetto di valori “controversi”, che sta alla base del documento del Cnb, è un concetto mistificatorio. Qui non ci sono affatto valori “controversi”, ci sono valori a confronto e la nostra Corte costituzionale ha ribadito che il diritto alla salute della donna prevale sul diritto di esistere dell'embrione che ancora non è persona. Non vedo motivi di esitazione. In verità, l'aumento inverecondo del numero di obiettori serve ai cattolici per stabilire un principio che tra l'altro sulla stampa cattolica è già comparso esplicitamente: quando la legge non potrà più funzionare perché ci sarà un numero esagerato di obiettori di coscienza, vorrà dire che il legislatore dovrà tornare sui suoi passi e verificare di aver fatto un errore perché quella legge non poteva essere applicata.

Però nel documento del Cnb si ribadisce che il servizio di interruzione di gravidanza deve essere garantito...
Certo, ma questa è una cosa che è prevista dalla legge stessa, che indica la mobilità del personale come strumento per garantire il servizio. Ci si dovrebbe chiedere come mai però questa norma non sia mai stata applicata. Il problema è questo: c'è una quota di obiettori veri, ma c'è un'infinità di obiezioni di comodo. E la percentuale di obiettori è ancora più alta di quello che dicono le statistiche ufficiali perché ci sono strutture in cui semplicemente l'interruzione di gravidanza non si fa e i medici non si sentono neanche in dovere di dichiararsi obiettori. In più, obiettore chiama obiettore perché i giovani circondati da non obiettori preferiscono fare obiezione. Ma come si fa a pensare che quello che andava bene per il primo medico ospedaliero che si confrontava con la 194 vada ancora bene oggi? Quando un ragazzo sollevava obiezione di coscienza al servizio militare lo faceva contro un obbligo al quale in quanto cittadino non poteva sottrarsi. Oggi ognuno può scegliere liberamente la professione che vuole. Qui si tratta di problemi che hanno a che fare con la salute delle donne e scegliere di occuparsi della salute delle donne dicendo però preventivamente “di questo aspetto della salute delle donne non mi occupo” a me sembra veramente colpevole.

Negli ultimi mesi c'è stata una mobilitazione dei medici non obiettori, con la campagna “Il buon medico non obietta” e le iniziative della Laiga. È una coincidenza che questo parere esca adesso?
Non esistono coincidenze in bioetica.

(31-07-2012)

giovedì 2 agosto 2012

Ma noi no

In Francia per esempio la contraccezione d'emergenza sarà gratuita e la ricetta sarà valida per un anno, perché la contraccezione ordinaria e d'emergenza, di fatto, ti permette di non dover scegliere di abortire se non puoi o non vuoi restare incinta.
Mentre in Italia abbiamo persone (...? meglio 'personaggi') che mettono cartelli come questo:
Fonte immagine: http://cronachelaiche.globalist.it

Altri medici? Evidentemente chi non dà la pillola del giorno dopo è a favore dell'aborto, dato che, se chiedo una contraccezione di emergenza è perché non voglio una gravidanza, quindi con moltissima probabilità, se sono rimasta incinta e non ho la contraccezione di emergenza, andrò ad abortire.
Ma sempre se ci riesco. Noi abbiamo il Comitato di Bioetica, che probabilmente è bio perchè fatto di gente in vita (come le piante), ma di etico ha pochissimo, niente in sostanza (come le piante, dato che l'etica si fa col pensiero e questi non sembrano essere capaci di pensare). In un paese in cui è diventato impossibile avere una prestazione sanitaria, regolata da una legge dello stato (legge 194/78) imperfetta o pensata per fallire (propendiamo per questa ipotesi ormai), il Comitato di Bioetica sostiene che chi quella prestazione sanitaria si rifiuta di erogarla, ha ragione secondo un principio democratico. Di quale democrazia? 
I medici obiettori, che di conscienza non ne hanno nemmeno un briciolo, ma sanno solo godere di privilegi - intellettuali, economici e religiosi, ossia sono fonte di almeno tre discriminazioni: di pensiero, di classe e di credo - hanno diritto a obiettare davanti a una donna che ha la necessità di abortire, questo secondo il Comitato di Bioetica, il quale aggiunge che però la legge va fatta valere, che bisogna organizzarsi. Certo. Evidentemente il Comitato di Bioetica odia le donne, forse lì son tutti patriarchi misogini, e se ci sono donne, evidenetemente quelle donne non hanno l'utero o se ce l'hanno possono permettersi viaggi all'estero, dove si può abortire anche molto oltre il terzo mese. Magari gli viene il cancro e devono abortire, magari la leucemia o un figlio senza cervello, chissà, anche senza piedi e mani e un occhio solo, cieco. Magari è la figlia di uno di quei patriarchi biononetici ad avere bisogno di un aborto terapeutico e a trovare solo democratici medici obiettori senza coscienza. Forse uno stupro di gruppo? Basta la fame o l'avere già quattro figli. Cose terribili da pensare, ma sono le cose terribili che ci accadono quotidianamente e per le quali la legge 194 è stata pensata.
No, ma a loro non capitano queste cose, forse nemmeno esistono questi del Comitato di bioetica, saranno proprio piante.
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Il buon medico non obietta
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Scrivi cos'è la violenza sulle donne



Scrivete cosa è per voi violenza sulle donne iniziando con la frase: "violenza sulle donne è..." e aggiungete il resto. Mandate cartelli, frasi, foto, qualunque cosa a fikasicula@grrlz.net. Perché non sono gli altri che devono stabilire cosa per noi è violenza. Siamo noi a deciderlo.
Poi troverete tutto pubblicato qui: http://femminismoasud.tumblr.com/

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