Da LadyFikaSicula Femminismo a sud
1 – Nessuno ha il diritto di mettervi le mani addosso se voi non lo volete. Uno dei diritti fondamentali che avete è quello di poter scegliere sempre quando, come e con chi vivere la vostra vita sessuale. Il sesso deve essere consensuale. Se voi dite di NO e l’altro continua a molestarvi è un abuso. Non lasciatevi ingannare da equivoci e fraintendimenti dietro i quali molestatori e stupratori si nascondono per manipolarvi e poter fare di voi quello che vogliono.
2 – Nessun adulto, parente, padre, zio, fratello, nonno, può chiedervi di “giocare” con lui a fare sesso. Il sesso è una cosa gioiosa, bella, da vivere con spontaneità e pulizia e non in una situazione di squallore e abuso che vi farà inevitabilmente stare male.
3 – Se un adulto vi tocca, molesta o abusa di voi vi sentirete sporche, i vostri abusatori vorranno farvi sentire in colpa, vi diranno che siete voi ad aver provocato, giustificheranno il loro abuso. Se un adulto vi tocca, molesta o abusa di voi dovete immediatamente denunciare e MAI pensare che sia stata colpa vostra.
4 – Se ad abusare di voi o a molestarvi è il vostro insegnante parlatene con i vostri genitori, amici, parenti. Se non trovate ascolto presso queste persone recatevi in un centro antiviolenza, chiamate i numeri disponibili che vi indirizzeranno nei luoghi più vicini. Rivolgetevi comunque senza ombra di dubbio a persone adulte delle quali vi fidate ciecamente o che sentite comprensive rispetto a questi problemi.
5 – Se ad abusare di voi o a molestarvi è vostro padre, zio, fratello, parente, rivolgetevi ad una insegnante, un centro antiviolenza, comunque a persone adulte al di fuori dai contesti familiari. Potrete rivolgervi ad altri membri della famiglia solo se li riterrete davvero preoccupati per il vostro benessere più che della stabilità e della reputazione della famiglia.
6 – La violenza maschile si trova innanzitutto nella famiglia. Non si tratta soltanto di abusi sessuali ma anche di mille altre forme di violenze di tipo fisico o psicologico. Avete il diritto di ribellarvi e denunciare qualunque sopruso, violenza e prevaricazione da voi subita.
7 – Non lasciate che altri dettino norme sulla vostra vita: non ci sono mai modi di vestire, comportarsi, camminare, per evitare un abuso. Non dipende da voi. Semplicemente accade che voi rappresentiate l’oggetto del desiderio per qualcuno e questo qualcuno più spesso è tra le mura della vostra casa, tra le vostre amicizie, a scuola, tra i conoscenti o comunque in ambienti che frequentate quotidianamente e che erroneamente percepite come luoghi più “sicuri” di altri che non conoscete.
8 – La violenza si annida tra persone di tutte le culture, le nazionalità e le religioni. Non c’è mai una distinzione. Non dipende dal colore della pelle. Non dipende dalla lingua parlata. La violenza maschile si trova più spesso in famiglia, tra le persone che conoscete e si serve di omertà e complicità per continuare ad esistere.
9 – Troverete certamente difficoltà nel denunciare ed essere credute quando direte di essere state abusate da ragazzi o uomini italiani. In special modo quando parlerete di persone della vostra famiglia comunemente giudicate “rispettabili” o parlerete di altri uomini che ricoprono ruoli sociali di prestigio. La violenza maschile è più protetta e tollerata in famiglia e tra soggetti di estrazione sociale ricca, benestante, o più comunemente italiana. Tuttavia dovrete comunque rompere il muro del silenzio e fidarvi di una o più persone che porteranno avanti, assieme a voi, questa battaglia in vostra difesa.
10 – Costruite una serie di relazioni sociali tra coetanee. Realizzate patti di amicizia e solidarietà. Parlate tra voi degli abusi subiti. Costruite una rete attiva che possa diventare il vostro rifugio nel caso in cui ne avrete bisogno. Incontratevi, parlate, confidatevi, non custodite segreti e rompete il silenzio almeno tra voi esponendo tutto ciò che non vi sembra normale perché normale non è. Realizzate sorellanze perché la sorellanza è quella che vi salverà la vita quando ne avrete bisogno.
In caso di violenza fidatevi SOLO di questi riferimenti:
Centri antiviolenza italiani: http://www.centriantiviolenza.eu/
Antiviolenza donna: http://www.antiviolenzadonna.it/
Telefono azzurro: http://www.azzurro.it/
Se chiamate il numero 1522,vi risponderà la Rete Nazionale Antiviolenza; se chiamate il numero 118, vi risponderà la centrale operativa di primo soccorso a voi più vicina (l'ambulanza); se chiamate il numero 113, vi risponderà la polizia; se chiamate il numero 112, vi risponderanno i carabinieri.
Fonte: Femminismo a sud
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