venerdì 13 luglio 2007

Cassazione:"Stupro non sempre reato

CRONACA

La Corte suprema annulla la condanna di un giovane di Latina
accusato di aver violentato l'ex fidanzata minorenne



ROMA - Una sentenza della Cassazione riguardo ad un caso di stupro è destinata a far discutere: non è sempre reato se il rapporto inizia con l'assenso di entrambi i partner, ma non viene poi interrotto su richiesta di uno dei due. La Corte suprema lo ha decretato annullando la condanna del Tribunale di Latina e della Corte d'appello di Roma a quattro anni di reclusione per un giovane ventenne di Latina, accusato di violenza su una minorenne.

La storia risale al 2000, quando i due fidanzati si erano appartati per scambiarsi effusioni, sfociate in un rapporto completo. La ragazza aveva allora 16 anni e poco dopo la sua prima volta ha denunciato il fidanzato: dopo un primo consenso la ragazza avrebbe chiesto invano al partner di fermarsi, senza però essere ascoltata.

Dopo le due sentenze di condanna l'imputato ha proposto ricorso in Cassazione denunciando vizi di
motivazione e, in particolare, una erronea ricostruzione dei fatti e l' inattendibilità della minorenne. E con la sentenza 24061 la Corte ha dato ragione al ragazzo. La motivazione riguarda proprio quel "sì" iniziale della ex fidanzatina: "I giudici non hanno adeguatamente tenuto conto del fatto che la ragazza avrebbe accettato di avere un rapporto
sessuale con l'imputato, ma si era opposta nel momento in cui aveva iniziato a sentire forti dolori nella zona vaginale".

La Cassazione crede poi al ragazzo che dichiara di aver agito "nella certezza di avere un rapporto consentito" e che quindi "poteva non aver percepito quel disagio che la ragazza avrebbe successivamente manifestato". Considerato indicativo del fatto che la ragazza fosse consenziente il suo comportamento il giorno successivo alla presunta violenza: "Era tranquillamente andata in macchina con l'imputato".

(12 luglio 2006)
Fonte: LaRepubblica.it

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