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venerdì 1 luglio 2011

Censura Web: cosa puoi fare



Il 6 luglio l’AgCom voterà una delibera mediante la quale potrà oscurare siti internet stranieri oltre che rimuovere contenuti dai siti italiani, in modo arbitrario.
Questa è una forma di censura diretta.
Cosa puoi fare:
  • se sei un blogger scrivi un post, usando il logo che vedi qua sopra e riportando tutti i link, e diffondilo più che puoi tra quelli che conosci;
  • vai alla pagina di Agorà Digitale in cui sono raccolti tutti i link, le iniziative e le proposte dei cittadini;
  • firma e diffondi la petizione sul sito di Avaaz;
  • partecipa e invita tutti i tuoi amici a "La notte della rete": 4 ore no-stop in cui si alterneranno cittadini e associazioni in difesa del web, politici, giornalisti, cantanti, esperti.
    Reblogga questi contenuti: facciamo rete contro la censura!

    domenica 13 gennaio 2008

    Sabrina, la fidanzata di tutti raccontata nei forum dai fan

    Il mestiere più antico del mondo si adatta al nuovo guadagni facili e pochi rischi. Ed è subito boom
    di GABRIELE ROMAGNOLI

    Come un autore viziato dalla critica, alla prima recensione fredda Sabrina ha reagito duramente, accusando il suo mancato adoratore e andando in vacanza all'estero, dove sicuramente sapranno apprezzarla. Sabrina RM non scrive libri. Meglio, non ancora, anche se avrebbe molto da raccontare. Riceve in casa i clienti che la scelgono nel catalogo on line. Era, fino poco fa, la regina del sito. La più amata, letteralmente, dagli italiani, con un indice di gradimento vicino al 100%. Si mostrava in decine di foto con abbigliamenti intimi e si lasciava coccolare da decine di commenti entusiasti alle sue prestazioni, descritte con linguaggio da iniziati e precisione, beh, non da gentiluomini. Di lei si conoscevano le misure anatomiche e gli animali domestici, le doti di conversatrice e la passione per Internet. Eccessiva, ha giudicato qualcuno, accusandola di distrarsi ogni volta che il computer segnalava aggiornamenti alla sua pagina. Ecco: il suo caso rappresenta il punto più avanzato nel passaggio della prostituzione dalla strada al web. La seconda è destinata a superare la prima, raddoppiando il numero di professioniste negli ultimi anni, ma forse anche segnando l'inizio della propria fine. Il gioco più vecchio del mondo ha nuove regole, e i giocatori si adeguano. La prostituzione tradizionale era un appuntamento al buio: quello di un viale notturno o di una casa sconosciuta a cui il cliente andava attratto da annunci sul giornale redatti con la tecnica di quelli immobiliari (non esistono catapecchie).

    Le professioniste della strada hanno escogitato metodi per nascondere i difetti e far risaltare le virtù: attendono nell'ombra, scoprono quanto hanno di meglio, promettono più di quel che manterranno. Quelle delle inserzioni gettano l'esca degli aggettivi e delle misure non verificabili. La delusione tendeva agguati. On line, invece, ogni professionista dettaglia disponibilità e tariffe, esibisce un portfolio fotografico, dove può o meno scoprire il volto, ma rivela sempre il resto. Può bluffare, certo. Una volta sola, però. Chi viene beffato e trova una donna diversa o la stessa dieci anni o venti chili dopo mette on line un'allerta che scoraggia i futuri consumatori.

    Già archiviati nel cassetto della nostalgia i bordelli, ci stanno finendo i tragitti in auto davanti ai falò. Resteranno nei fotogrammi di "Paolo il caldo" e nelle evocazioni di Vittorio Gassman nel "Sorpasso" ("Ma chi, quella con la frezza bianca, ci vai pure tu?").

    Come per molti altri aspetti dell'esistenza, Internet rende tutto più accessibile e trasparente. Il rapporto tra prostituta e cliente è rimasto a lungo coperto dal pudore di lui e dal "segreto professionale" di lei. Ora i cataloghi svelano gli arcani. Con qualche sorpresa. Dal lato dell'offerta scompare il luogo comune per cui le mercenarie non baciano: lo garantiscono e lo fanno. Gli uomini ci tengono molto perché, alla fine della lettura di un centinaio di recensioni, la cosa che più desiderano, durante quell'ora da trecento euro, non appartiene a nessuna delle sequenze obbligate dei film porno. La domanda si concentra su una sigla: GFE. Sta per "girl friend experience", ossia "sentirsi come se si fosse con la propria fidanzata". Il mercato si adegua. È un processo di aggiornamento continuo, con la velocità che soltanto il web può garantire. Una recensione toglie un punto perché "lei non teneva il cellulare spento" e dalla successiva si precisa che "adesso lo fa".

    Chi si rivela "poco passionale" ritrova energia. Le più stizzose intervengono di persona precisando: "Non posso essere la stessa con tutti, se quel tale non ha gradito è perché lui non era all'altezza". Il cliente della strada torna a casa e, Gassman a parte, non dice a nessuno quel che gli è successo. Protetto dall'anonimato, quello del web non tace nulla, è un consumatore pignolo che compila il sondaggio sul prodotto appena comprato, con in più una specie di coscienza di classe: vuole evitare fregature agli altri come lui o condividere con loro le stesse gioie. Usa un linguaggio colorito, ma non osceno, qualche volta cede alla tenerezza e nell'ultima riga, dopo una cronaca nuda e cruda, aggiunge parole d'affetto per la donna che ha incontrato.

    Anche la prostituta del web è diversa da quella della strada. All'altra bastava cambiare gli abiti o il trucco. Questa modifica la galleria fotografica, facendosi ritrarre in nuove pose, comunica gli spostamenti di orario e sede, precisa le disponibilità, ribatte alle critiche.

    Come per ogni altro settore di Internet, dietro la trasparenza si nasconde un secondo strato di inganni. Molte delle recensioni sono fasulle: alcune ragazze o loro sodali scrivono il proprio auto elogio o stroncano la concorrenza. Nei forum circolano sospetti, i gestori dei siti rintracciano e denunciano pubblicamente i falsari e le loro protette. Alcune, smascherate, si ritirano per ricomparire qualche tempo dopo con un nome diverso, una galleria fotografica in cui risultano irriconoscibili e qualche prestazione inedita, oltre all'assicurata GFE.

    D'altronde, tutto il gioco si regge sulla falsità. Provate a chiedere a dieci uomini che conoscete se sono mai stati con una donna a pagamento. Nove risponderanno di no. Il decimo è quello che tiene in piedi da solo un giro d'affari di miliardi. Ogni tanto le forze dell'ordine "scoprono" una di queste attività, che per anni ha messo inserzioni a pagamento su giornali a larga diffusione. Molti dei siti di escort sono stati chiusi e hanno riaperto con una minima variazione dell'indirizzo. I motori di ricerca fanno la correzione automaticamente, ma gli inquirenti stanno ancora cercando le nuove sedi elettroniche.

    Sabrina almeno sembrava sincera, sia nel proporsi con tanto ardore e con le foto del Natale scorso ai Caraibi, sia nella delusione per aver ricevuto qualche appunto che giudicava immeritato. Si è esposta senza esporre nessun altro: sia detto a suo merito, non ha tenuto un blog con le proprie esperienze. È che il mondo, specie da quando esiste Internet, tritura personaggi a velocità raddoppiata. Bill Clinton, uno che se ne intende di donne, di Internet e di pubblica esposizione dice che "si ha fame solo di nuove storie". Così ora fa furore Annabella, ma già c'è chi, dopo tutti gli entusiasmi, "si aspettava di più".

    (12 gennaio 2008)
    Fonte: repubblica.it

    Prostitute al tempo di internet raddoppiate in pochi anni

    Fenomeno in crescita costante. Business redditizio e pochi rischi
    I proprietari dei siti sono "invisibili". E le indagini si arenano.
    di VLADIMIRO POLCHI

    ROMA - Dal marciapiede, al web. Dal magnaccia in carne e ossa, al protettore on line invisibile. Cambiano i luoghi della prostituzione, si evolvono le forme di sfruttamento. Sono i vantaggi di internet: cresce il giro d'affari, si abbattono i rischi. I quartieri a luci rosse? Superati, oggi il sesso si vende sulla rete. "In Italia, negli ultimi anni, i siti specializzati sono raddoppiati", spiega Maurizio Masciopinto, direttore della divisione investigativa della polizia delle comunicazioni. Sul web si trova di tutto: escort, girl, boy, transex. Ragazze in tour per la penisola, prostitute con sconto, vere e proprie "guide all'acquisto": forum di recensioni con le escort più votate, quelle più economiche, quelle che offrono i servizi migliori. I portali più cliccati presentano centinaia di annunci e ciascuna ragazza paga fino a 400 euro al mese per vedere pubblicata la propria inserzione con foto. Escortforum. it, recensioniescort. com, relazionisociali. net, topclassescort. net, arcaton. com: tanti siti per un business ormai miliardario. Chi si nasconde dietro? Per lo più, imprenditori italiani, con server stranieri. "Il fenomeno è noto e in costante espansione - conferma Masciopinto - le indagini condotte in questi anni hanno portato a un nulla di fatto. Siti oscurati, poi subito riaperti. Impossibile accertare il reato di sfruttamento. È un affare redditizio e, in pratica, non perseguibile".

    La rete è generosa e fornisce persino tutte le istruzioni necessarie per aprire un sito internet di escort e arricchirsi alle spalle delle ragazze in vendita. "Il consiglio è di prendere l'hosting in uno di questi Paesi: Olanda, Repubblica Ceca, Slovacchia, Estonia - scrive Paolino, moderatore di un forum tematico molto frequentato - l'importante è non figurare come intestatario del dominio e per fare questo basta rivolgersi a uno dei tanti servizi di anonimizzazione".

    Una procedura assai semplice: apri un sito internet su un server estero e fai in modo da non risultarne titolare. "Come servizio di anonimizzazione - precisa Paolino - non devi necessariamente usarne uno in Olanda o in Slovacchia, ne basta uno negli Usa, tipo "Godaddy". Fatto ciò diventi invisibile per lo Stato italiano, a meno che non decidano di fare indagini approfondite, chiedere rogatorie su rogatorie. Ma per lo Stato il gioco non varrebbe la candela". Insomma, il business sembra pulito. "Si tratta di un settore in cui le attività di polizia giudiziaria sono praticamente zero - continua Paolino - le norme sono ambigue e nessun investigatore ha mai chiuso un sito, fino a oggi. Le indagini dovrebbero concentrarsi sulle escort stesse, che andrebbero colte in flagrante, mentre si prostituiscono. Poi mettergli sotto controllo telefono, e-mail, instant messenger, infine risalire al sito che le sponsorizza. Quanto ai paga menti basta aprire un conto corrente in uno dei Paesi citati".

    Chantal, escort italo-francese, conferma il meccanismo: "Ogni mese devo spedire oltre mille euro all'estero, per veder pubblicato il mio annuncio su tre siti internet. Un salasso, certo. Ma è sempre meglio che battere per strada e poi l'investimento pubblicitario ripaga sempre. Io sono una libero professionista, 400 euro un'ora assieme. Ben diverso è il caso delle giovanissime dell'Est: macchinette mangia-soldi, che vengono mandate in tour per l'Italia da misteriose agenzie di escort. Un prezioso investimento, per il loro protettori".

    "Perché indagare solo sui siti on line - ribatte Pia Covre del comitato per i diritti civili delle prostitute - gli annunci sui giornali sono infatti ben più cari. La
    polizia dovrebbe preoccuparsi solo in presenza di donne non libere, ma vittime di tratta o nel caso in cui i prezzi pagati dalle escort siano così alti da configurare lo sfruttamento. Il resto è solo un affare tra persone adulte".

    Contro i portali del sesso a pagamento c'è allora poco da fare? "Tutte le indagini condotte 2-3 anni fa - risponde Maurizio Masciopinto - si sono concluse senza esito favorevole. In fase investigativa e in prima istanza siamo riusciti a far oscurare i siti, poi in sede di giudizio è saltata la possibilità di provare lo sfruttamento sessuale. È infatti molto difficile attestare il trasferimento di denaro tra cliente, prostituta e gestore del sito. Oggi, poi, le cose si sono ulteriormente complicate - prosegue il dirigente della polizia di Stato - abbiamo infatti verificato che i server dei siti internet si sono tutti spostati in Olanda, Repubblica Ceca e altri Stati esteri, anche se i referenti restano italiani. Servirebbero dunque delle
    rogatorie. In sostanza - conclude Masciopinto - le indagini per ora sono ferme".


    (12 gennaio 2008)
    Fonte: Repubblica.it

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