martedì 30 gennaio 2007

Udine, uccide la moglie poi si spara Terzo caso in Friuli in un mese

L'omicida-suicida aveva 52 anni, la donna 63. La figlia fa la macabra scoperta
Il 4 e il 15 dicembre tragedie simili in paesi vicini. Tra le vittime anche due bambini

UDINE - Omicidio-suicidio ad Attimis, paese della pedemontana friulana a pochi chilometri da Udine. Un uomo di 52 anni ha ucciso nella sua casa la moglie di 63, poi si è suicidato.

La pistola usata da Lino Giacomini era regolarmente detenuta. E' stata la figlia della coppia a dare l'allarme. Era andata a casa dei genitori ma non le avevano aperto. Aiutata dai vigili del fuoco è entrata nell'appartamento e ha fatto la macabra scoperta.

Quello di Attimis è il terzo caso di omicidio-suicidio in famiglia in Friuli in meno di un mese. Il 4 dicembre scorso a Tarcento, sempre in provincia di Udine, un uomo di 38 anni, Michele Peressotti, ha ucciso a colpi di pistola la moglie Delia, 35 anni, e il figlio di quattro anni prima di togliersi la vita.

Undici giorni dopo, il 15, alle porte di Udine, Molin Nuovo frazione del comune di Tavagnacco, Noemi Deslizzi, 41 anni, sofferente di gravi problemi psichici, ha ucciso a coltellate il figlio di sette anni e ferito la primogenita di nove anni che aveva disperatamente cercato di difendere il fratellino.

(28 dicembre 2007)
Fonte: repubblica.it

venerdì 12 gennaio 2007

Milano, branco stupra una ragazza Fermati due minorenni romeni

In cinque hanno sequestrato la giovane ed un suo amico
che è stato selvaggiamente picchiato. La polizia: "Fatto gravissimo"

Ricercate tre persone, al setaccio ambienti dell'immigrazione clandestina
Il questore: "Ho promesso a lei e a suo padre che li prenderemo"

MILANO - Due minorenni, probabilmente romeni, sono stati fermati la scorsa notte dagli agenti della squadra mobile di Milano, con l'accusa di far parte di un gruppo che nella notte tra venerdì e sabato ha violentato una studentessa di 22 anni, alla periferia della città, sotto gli occhi del fidanzato, immobilizzato e picchiato. I due minorenni, di 15 e 17 anni, sono accusati di violenza sessuale aggravata e sequestro di persona.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, nella notte fra venerdì e sabato, poco dopo le 3.30, la ragazza e il suo compagno, 24 anni, erano nei pressi di via Ripamonti a chiacchierare fuori dall'auto. Sono stati avvicinati da un'utilitaria con a bordo cinque extracomunitari, presumibilmente slavi (sulla base di quanto raccontato dai giovani agli inquirenti), che li hanno minacciati con dei coltelli, e costretti a seguirli.

In due sono saliti a bordo dell'auto della ragazza, e hanno condotto i giovani in una zona di campagna all'estrema periferia sud del capoluogo lombardo, frequentata da extracomunitari, in particolare da romeni. Qui i malviventi hanno bloccato con la loro macchina quella dei giovani, hanno picchiato e immobilizzato il ragazzo e lo hanno chiuso sulla loro auto. In quattro hanno cominciato a violentare la giovane, uno stupro di gruppo durato circa 45 minuti. I malviventi si sono poi allontanati a bordo della loro utilitaria rubata. I due, sotto choc, hanno poi dato l'allarme alla polizia.

Gli agenti sono arrivati ai due stranieri di 15 e 17 anni dopo aver individuato l'utilitaria a bordo della quale erano fuggiti i malviventi. La coppia è infatti riuscita a fornire il numero di targa della vettura, trovata poi in una via cittadina. I due indiziati sono accusati presso il Tribunale dei minori di violenza sessuale aggravata, sequestro di persona e minacce.

Insieme ai due, è stato fermato un altro straniero per ricettazione: stava per usare l'auto, risultata rubata al momento del blitz degli agenti. L'uomo tuttavia non risulterebbe coinvolto nello stupro di gruppo. Ancora ricercati invece altri tre immigrati, accusati d'aver preso parte alla violenza. Per questo gli agenti della mobile stanno battendo gli ambienti legati all'immigrazione clandestina.

"Un caso gravissimo", l'ha definito il questore Paolo Scarpis, sottolineando che la ragazza "è semplice ma forte", e precisando di aver promesso al padre di catturare i responsabili dello stupro. "Abbiamo mobilitato tutte le nostre risorse - ha aggiunto il questore - episodi del genere non devono e non possono accadere a Milano". Scarpis si è detto "perplesso e sconcertato" della pubblicazione della notizia mentre le indagini erano in corso. "I giornalisti fanno il loro dovere - ha commentato - sono sconcertato dal fatto che, però, possano uscire notizie che incideranno sul futuro delle indagini e probabilmente sull'arresto degli altri responsabili".

(5 giugno 2005)

Fonte: Repubblica.it

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