In carcere un 14enne e un 15enne. Altri 12 compagni di classe si sarebbero posizionati in modo da nascondere all'insegnante quanto stava avvenendo. La verità è emersa da un compito in classe su Dante
Stupro di gruppo durante la lezione due minorenni arrestati a Brescia
Una violenza sessuale di gruppo ai danni di una dodicenne, compiuta dai suoi compagni di classe, durante l'ora di lezione e alla presenza del professore che, tuttavia, non si sarebbe accorto di niente. Per il presunto stupro un quattordicenne e un quindicenne sono stati arrestati dai carabinieri della compagnia di Salò, nel Bresciano. Un terzo ragazzo non è stato arrestato in quanto tredicenne. E altri dodici compagni sarebbero coinvolti: si sarebbero posizionati a fare "muro", in modo da nascondere all'insegnante quanto stava avvenendo. Anche questi sono tutti d'età inferiore ai 14 anni, quindi non imputabili.
La violenza. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, mentre il professore di lingue stava interrogando senza accorgersi di nulla, tre studenti della classe hanno continuato a far cadere l'astuccio della ragazza, che dopo averlo raccolto per la terza volta si è trovata davanti un compagno con i pantaloni abbassati che l'ha costretta con la forza ad avere un rapporto orale. Circondata anche da altri compagni che coprivano la visuale al professore, inutile è stato il tentativo delle amiche della ragazza di aiutarla.
La verità nel compito. I fatti risalgono al febbraio scorso, ma se ne è avuta notizia solo oggi. Ed è stato un tema sul terzo canto dell'Inferno di Dante a far scoprire alla preside della scuola media di Salò quanto era successo in una delle sue classi. Dopo aver letto quanto raccontato nei compiti da numerosi ragazzi, ha deciso di sospendere non solo i tre ragazzi colpevoli della presunta violenza sessuale, ma anche la vittima, prima di sapere come in realtà si erano svolti i fatti. La voce di quanto accaduto si è poi sparsa nella scuola e un professore ha deciso di far commentare ai ragazzi due terzine del terzo canto dell'Inferno ("Ed elli a me, come persona accorta: 'Qui si convien lasciare ogne sospetto; ogne viltà convien che qui sia morta...'") in un tema dal quale è emersa la verita su quanto avvenuto.
I tre bulli. I tre principali indiziati sarebbero protagonisti anche di episodi di bullismo che spesso sfociavano in veri e propri reati: dal furto dei soldi a quello dei cellulari dei compagni di classe. Per quanto riguarda invece il professore, che dice di non essersi accorto di nulla, gli investigatori hanno informato l'autorità giudiziaria ordinaria affinché valuti l'opportunità di un provvedimento.
Il ministro Gelmini. E di provvedimenti parla anche il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, che definisce l'episodio "di gravità inaudita e inaccettabile", invoca una verifica delle responsabilità e rimarca che, se i fatti dovessero essere accertati, "il ministero è pronto a prendere i dovuti provvedimenti". Gelmini ha telefonato al direttore dell'Ufficio scolastico regionale della Lombardia per acquisire "maggiori informazioni" e ha "immediatamente chiesto un rapporto dettagliato su quanto realmente accaduto".
Fonte: repubblica
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l'insegnante: non mi sono accorto di nulla. La gelmini: prenderemo provvedimenti
Stupro di gruppo in una scuola media nel Bresciano: arrestati due ragazzi
La violenza durante l'orario di lezione: coinvolti altri studenti. Il preside aveva sospeso 3 ragazzi e la vittima
MILANO - Uno stupro a scuola. Durante l'orario di lezione. Due minorenni di 14 e 15 anni sono stati arrestati dai carabinieri della compagnia di Salò per una violenza sessuale di gruppo, avvenuta durante l'orario di lezione in una scuola media bresciana. I fatti risalgono al febbraio scorso ma se ne è avuta notizia solo adesso. Un terzo ragazzo non è stato arrestato in quanto minore di 14 anni.
COINVOLTA QUASI TUTTA LA CLASSE - Altri 12 compagni di classe sarebbero coinvolti in quanto si sarebbero posizionati in modo da nascondere all'insegnante quanto stava avvenendo, ma sono tutti d'età inferiore ai 14 anni, quindi non imputabili. L'insegnante avrebbe detto ai carabinieri di non essersi accorto di quanto stava accadendo.
LA RICOSTRUZIONE - L’episodio secondo quanto ricostruito sarebbe accaduto durante il normale orario di lezioni ad insaputa del professore che in quel momento stava interrogando. I tre ragazzi, con la complicità di altri 12 compagni di classe, si sarebbero denudati davanti alla ragazzina per costringerla a un rapporto orale. Rapporto, che stando a quanto riferito dai genitori della vittima, non sarebbe stato consumato. Dalle indagini condotte dai carabinieri i tre sarebbero protagonisti anche di episodi di bullismo che spesso sfociavano in veri e propri reati: dal furto dei soldi a quello dei cellulari dei compagni di classe. Per quanto riguarda invece il professore, che dice di non essersi accorto di nulla, gli investigatori hanno informato l’autorità giudiziaria ordinaria affinchè valuti l’opportunità di un provvedimento.
COME E' EMERSO IL FATTO - Ma la cosa più sorprendente di tutta la vicenda è come è emersa la verità. È stato infatti un tema sul terzo canto dell'Inferno a far scoprire alla preside della scuola media di Salò quanto era successo in una delle sue classi. Dopo aver letto quanto raccontato nei compiti da numerosi ragazzi, ha deciso però di sospendere non solo i tre ragazzi colpevoli della presunta violenza sessuale, ma anche la vittima, prima di sapere come in realtà si erano svolti i fatti. Solo dopo la sospensione della figlia, i genitori hanno capito che era successo qualcosa di grave in classe. E hanno presentato denuncia ai carabinieri che hanno scoperto la violenza sessuale di gruppo che ha portato agli arresti di due ragazzi sui quali si sta indagando anche per precedenti episodi di bullismo. E ora anche la posizione della preside è al vaglio della procura. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, mentre il professore di lingue stava interrogando senza accorgersi di nulla, tre studenti della classe hanno continuato a far cadere l'astuccio della ragazza che, dopo averlo raccolto per la terza volta, si è trovata davanti un compagno con i pantaloni abbassati. La voce di quanto accaduto si è poi sparsa nella scuola e un professore ha deciso di far commentare ai ragazzi due terzine del terzo canto dell'Inferno ('Ed elli a me, come persona accorta: 'Qui si convien lasciare ogne sospetto; ogne viltà convien che qui sia morta....') in un tema dal quale è emersa la verita su quanto avvenuto.
IL MINISTRO GELMINI - Il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, ha definito «di una gravità inaudita e inaccettabile» l’episodio. «Bisogna verificare subito le responsabilità e andare a fondo», ha affermato la Gelmini, sottolineando che «il ministero è pronto a prendere i dovuti provvedimenti, se i fatti saranno accertati. Il ministro Gelmini ha telefonato al direttore dell’ufficio scolastico regionale della Lombardia per acquisire «maggiori informazioni sui fatti accaduti lo scorso febbraio. Il ministro ha «immediatamente chiesto al direttore regionale un rapporto dettagliato su quanto realmente accaduto»
Fonte: corriere.i
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