Le condizioni di salute dell'infermiera colpita venerdì scorso e ricoverata al policlinico Casilino sono peggiorate a causa di una lesione evidenziata dagli ultimi esami. La famiglia della vittima: "Troppo comodo chiedere scusa adesso"
Si sono aggravate le condizioni di Maricica Hahaianu, l'infermiera 32enne aggredita venerdì scorso alla stazione Anagnina. A quanto si apprende da fonti sanitarie, la donna è rientrata in coma e sarebbe ora in pericolo di vita. Le condizioni sarebbero peggiorate a causa di una lesione tronco encefalica che dai precedenti esami non era emersa. L'infermiera, dopo essere stata ricoverata d'urgenza venerdì al policlinico Casilino e sottoposta a intervento neurochirurgico, si era svegliata dal coma farmacologico martedì pomeriggio, ma non ha mai ripreso conoscenza. Oggi il "drastico peggioramento", riferito da Cesira Piscioneri, portavoce del Policlinico Casilino di Roma dove la donna è stata ricoverata.
"Le condizioni cliniche della signora Maricica Hahaianu ricoverata presso il reparto di Anestesia e rianimazione - si legge nel dettaglio del bollettino medico delle 17.30 - si sono improvvisamente aggravate. La risonanza magnetica di controllo, eseguita nel pomeriggio, ha evidenziato un incremento dell'edema cerebrale e una estesa lesione del tronco encefalico, evoluti in modo drammatico rispetto ai precedenti controlli. Le condizioni della paziente sono da considerarsi di estrema gravità".
Alessio Burtone, il 20enne agli arresti domiciliari con l'accusa di lesioni, ha scritto una lettera per chiedere perdono. "Chiedo umilmente scusa alla signora Hahaianu Maricica - si legge nel testo indirizzata alla donna - per il gesto violento che le ha provocato questa grave situazione. Da quando l'ho saputo dal carcere non riesco più a dormire. Non mi interessa di quello che mi accadrà perché mi assumerò le mie responsabilità ma ciò che più mi interessa oggi è che la signora possa riprendersi. Prego ogni giorno perché lei possa ristabilirsi e porterò sicuramente un rimorso per tutta la vita".
Ma per la famiglia della vittima, è "troppo facile, troppo comodo chiedere scusa adesso. Di queste scuse possiamo solo prenderne atto". Lo fa sapere l'avvocato della donna, Alessandro Di Giovanni, puntualizzando che "al momento al marito della donna non è giunta alcuna lettera di scuse". "Guardando il video - spiega il penalista - appare chiaro che il giovane sferri un colpo mancino al volto, con una tecnica quasi da boxeur. La donna, colpita al mento, ha perso subito i sensi ed è crollata a terra a corpo morto".
La Procura di Roma ha fatto ricorso al tribunale del riesame per chiedere l'emissione della custodia cautelare in carcere per Burtone. Già in sede di convalida dell'arresto avvenuto venerdì il pm Antonio Calaresu si era opposto alla richiesta di arresti domiciliari per Burtone. Il gip, comunque, aveva deciso di concedere al giovane la misura più attenuata. In base a quanto si apprende la decisione della procura sarebbe maturata anche alla luce del video in cui si vedono le fasi dell'aggressione alla donna.
Per quanto riguarda il precedente di Burtone (una lite scoppiata in strada nell'aprile scorso), il procedimento è stato trasmesso da diverse settimane dal tribunale all'ufficio del giudice di pace. Il reato ipotizzato nel fascicolo, che inizialmente era quello di lesioni, è stato derubricato in percosse. "E' una vicenda che non può esser considerata un precedente, un qualcosa che indichi il normale comportamento del mio assistito - ha spiegato il difensore, l'avvocato Fabrizio Gallo - domani prenderò visione di quell'indagine e avrò modo di capire cosa è successo".
IL VIDEO LA FOTOSEQUENZA LE FOTO
(14 ottobre 2010)
http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/10/14/news/pugno_metro-8056918/
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