giovedì 21 febbraio 2008

A Imola una donna uccide la figlia handicappata e poi tenta il suicidio

Ha lasciato un biglietto, dove ha scritto che non ce la faceva più a sopportare
dispiaceri e una vita di sofferenze, chiedendo di essere seppellita con lei. Un gesto di dolore estremo si legge in quel messaggio lasciato da Rosa Turrini, la donna di 49 anni che ha ucciso a coltellate e colpi di mattarello la figlia Micaela Lelli, di 23 anni, sofferente di un grave handicap psichico. Dopo l'omicidio la donna ha tentato di uccidersi, tagliandosi le vene nella loro casa di Sassoleone, nell'appennino imolese.

Le disperate parole della madre omicida sono state riconosciute nella grafia dall'altra figlia, la primogenita, dopo la scoperta del padre. La coppia gestisce un agriturismo a Sassoleone, frazione di Casalfiumanese e l'uomo, non vedendo arrivare la coniuge, è tornato a casa, trovando la figlia morta sul pavimento della camera da letto e la moglie sdraiata sul letto con un braccio squarciato da diversi colpi di un coltello da pane.

Secondo quanto si è potuto capire dagli amici di famiglia e dalla stessa sorella della donna, si tratta di un epilogo imprevedibile di una storia nota di sofferenza. Nota perché le condizioni della giovane erano molto gravi e visibili,
imprevedibile perché Rosa Turrini "viveva per la figlia, viveva per lei, era la sua ragione di vita". Ma in quel biglietto una madre distrutta avrebbe scritto che proprio non ce la faceva più: "Basta con questa vita di sofferenze". E ha posto fine a quella di Micaela, tentando di stroncare anche la propria.

Fonte: rainews24.it

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