venerdì 2 novembre 2007

Stupro per scommessa libero lo studente del Dams

Il giudice non ha convalidato l'arresto di Daniele A., denunciato dall'amica che diceva di essere stata violentata in un residence. Il gip: "La ragazza non è credibile"
di Luigi Spezia

E' tornato subito libero lo studente del Dams, accusato di aver violentato una ragazza tedesca nel residence Terzo Millennio di Borgo Panigale. Sono insufficienti gli indizi di colpevolezza, secondo il gip Rita Zaccariello. «Il giudice ha scritto, nella sua ordinanza di 11 pagine, che la ragazza non è credibile anche per le molte contraddizioni del suo racconto», dicono gli avvocati Fulvio Toschi e Maria Silvia Cazzoli che difendono Daniele, 25 anni, di Bari. La decisione del gip, che nemmeno ha convalidato il fermo ritenendo insussistente il pericolo di fuga, viene accettata dal pm Antonello Gustapane, che però crede ancora alla sincerità della ragazza e quindi pianifica già le prossime mosse: riascolterà la ragazza e la metterà a confronto con l'indagato. Per l'accusa, non ci sarebbe motivo che lei si sia inventata tutto.

Le contraddizioni rilevate però nell'atto del gip e riferite dagli avvocati sono numerose. Intanto, l'arrivo al residence e soprattutto l'uscita dopo la nottata passata nella stanza: entrambi i momenti sono stati ripresi dalle telecamere esterne. «I ragazzi camminano tranquilli e nulla fa pensare a costrizioni o altro», dicono i legali. «Soprattutto come si fa a dire che c'è stata violenza se lei si fa riaccompagnare dopo essersi addormentata?». Secondo l'accusa, però, un caso del genere non sarebbe inedito. C'è il fatto della porta: lei racconta che lui l'ha aperta con una chiave e l'ha anche richiusa. Che quindi lei non è riuscita a riaprirla. Ma le indagini della polizia hanno appurato che l'unica chiave di quella porta era in portineria e che il ragazzo ha semplicemente usato un badge. Nella prova simulata ripetuta con lei presente, la ragazza ha infatti aperto la porta senza problemi. Anche qui l'accusa pensa ad una diversa scena: la ragazza era spaventata e pensava che la porta fosse stata veramente chiusa, al punto da non fare forza per aprirla.

La studentessa tedesca aveva anche la disponibilità di un cellulare e poteva chiamare un amico finanziere che già in un'altra occasione, molestata in un treno, aveva allertato. Non l'ha fatto e questo per il giudice è un altro indizio contro di lei. Ma per il pm Gustapane, invece, la scelta di non telefonare è giustificata dal fatto che lei non sapeva dove si trovava e temeva di farsi scoprire da lui. Sconcerta il giudice e gli avvocati anche il fatto che la ragazza abbia consegnato alla polizia un profilattico ancora sigillato, con le impronte di lui, a riprova dell'avvenuto rapporto. «Ma il giudice ha rilevato la stranezza di una ragazza spaventata che però mantiene la capacità di essere così razionale da precostituirsi una prova». Le indagini proseguono e mentre lei è ancora fortemente scossa, secondo la testimonianza di chi l'ha vista, lui è «del tutto incredulo che un rapporto consenziente possa essersi trasformato in una denuncia di violenza», dicono i suoi legali.
(30 ottobre 2007)
Fonte: repubblica.it

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