sabato 6 ottobre 2007

Stupri, arrestato il violentatore di via Rimesse

La polizia lo ha individuato perché la donna aveva raccontato che il suo aggressore viaggiava in bicicletta di Luigi Spezia
Nota a tutte le volanti: portare in Questura ogni magrebino che stia pedalando su una bici. E´ stato così che è finito nella rete l´autore dell´ultima violenza sessuale («atroce violenza», l´ha definita il nuovo capo della Mobile Fabio Bernardi) ai danni di una donna cubana di 26 anni. A commetterla secondo gli uomini della Mobile è stato un nordafricano da anni in Italia, mai veramente identificato (forse è marocchino o forse algerino), messo in stato di fermo sotto il nome fittizio di Rashid Chahir, 37 anni.

Era stato preso lunedì da un esperto investigatore della Mobile, che l´aveva incrociato su una bicicletta nuova di colore viola dalle parti di via Rimesse, dove era avvenuta la violenza sabato sera in un giardino, una zona che in questi giorni è stata battuta dalla polizia in ogni angolo. La ragazza aggredita e traumatizzata, spaventata anche per le minacce di morte del magrebino («Se vai alla polizia torno e ti uccido. Sono uno straniero, non ci penso due volte») aveva raccontato a fatica pochissimi dettagli, ma uno è stato importante.

La donna aveva ricordato che il suo violentatore aveva una bicicletta, così è finito nella rete anche se il suo aspetto fisico sembrava molto diverso da quello descritto in un identikit dalla vittima. L´uomo che risponde al nome di Chahir è stato portato in Questura come un´altra quindicina di nordafricani e alla fine è risultato quello giusto. Dopo aver espletato il rito dell´identificazione, è risultato che con le stesse impronte digitali risultavano vari alias di uno straniero che prima di venire a Bologna stava a Torino ed era stato anche arrestato per spaccio di droga. E´ stato rilasciato, ma non lasciato a se stesso. Discretamente seguito, fino a quando non è stato riportato in Questura martedì sera e messo dietro un vetro a specchio e riconosciuto dalla vittima, «senza ombra di dubbio», ha detto il capo della Mobile, che ha voluto ringraziare pubblicamente, alla presenza del questore Francesco Cirillo, la dirigente della sezione violenze sessuali, Liliana Galliani.


Dopo il fermo di cui è stato subito informato il pm Enrico Cieri, Rashid Chahir non ha battuto ciglio e ha negato tutto. Bernardi e Galliani hanno spiegato che uno dei problemi è stato che la ragazza violentata era talmente sotto choc da non avere altro che ricordi sfuocati. Il suo identikit non è stato verosimile, sembrava fosse di un pakistano, lei ricordava solo la bocca sdentata dell´uomo e i radi capelli. Sia dopo lo stupro sia quando è stato preso la prima volta, il marocchino andava verso una vicina moschea, ma che fosse diretto proprio lì a pregare è solo per ora una ipotesi. Il questore si è detto vicino alle persone che ieri sera hanno partecipato alla fiaccolata antiviolenza.
(04 ottobre 2007)

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