domenica 6 maggio 2007

Soldato americano condannato a 110 anni per stupro e omicidio

Ha violentato e ucciso una ragazzina irachena di 14 anni dopo aver sterminato la sua famiglia
BAGHDAD
Un soldato americano, Jesse Spielman, è stato condannato a 110 anni di reclusione per aver violentato e ucciso una ragazzina irachena di 14 anni dopo aver sterminato la sua famiglia. Lo ha annunciato in serata l’ esercito americano. Il crimine fu commesso il 12 marzo 2006 a Mahmudiya, un villaggio circa 30 chilometri a sud di Baghdad. «Il soldato di prima classe Jesse Spielman è stato condannato a 110 anni di carcere, con possibilità di liberazione condizionata, per il suo coinvolgimento, nel marzo 2006, nello stupro di una giovane irachena di 14 anni e l’assassinio di lei e di tre membri della sua famiglia», afferma l’esercito in un comunicato.

Al termine di un processo durato una settimana, la giuria militare aveva ieri riconosciuto Spielman colpevole di aver partecipato alla selvaggia aggressione nel corso della quale diversi militari americani, della prestigiosa 101/a divisione aviotrasportata, avevano ucciso un padre di famiglia, sua moglie e la loro figlia di 6 anni, prima di violentare e uccidere la loro figlia di 14 anni, Abeer Qassim Hamza al Janabi.

Dopo gli stupri e lo sterminio della famiglia, i militari diedero fuoco ai cadaveri con il cherosene, per cercare di occultare il crimine, prima di darsi alla fuga. Per la vicenda - una delle pagine più nere scritte dai soldati americani dall’inizio dell’intervento militare in Iraq, nel marzo 2003 - due militari sono già stati condannati a pesanti pene detentive (90 e 100 anni di reclusione). La posizione più grave è quella del soldato Steven Green, già radiato dall’esercito, che rischia la pena di morte. Fu lui a uccidere materialmente i componenti della famiglia di Mahmudiya.

Fonte: La Stampa.it

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