Si chiama così, femminicidio,
per l’Onu è un crimine di Stato, a commetterlo è un uomo, un uomo che
uccide: strangolando, martellando, dando fuoco, facendo a pezzi,
precipitando da un balcone, una donna.
La donna
uccisa può essere giovane, adulta, anziana, nubile, sposata, convivente,
studentessa, precaria, imprenditrice, medico, casalinga, anche incinta
al nono mese.
Per Cronaca Vera però il movente dietro a queste morti atroci e insensate non è nè il solito raptus nè l’abusata gelosia, per la redazione di questo giornale, dove chissà, fose, lavorano anche delle donne, il movente è il caldo.
Per Cronaca Vera però il movente dietro a queste morti atroci e insensate non è nè il solito raptus nè l’abusata gelosia, per la redazione di questo giornale, dove chissà, fose, lavorano anche delle donne, il movente è il caldo.
Questo è giornalismo? Dov’è
l’informazione? Dov’è il codice deontologico e il rispetto per le
vittime? Cosa ne penseranno le famiglie di questa copertina, che nega in
assoluto ogni resposabilità degli assassini nella morte delle loro
figlie, sorelle, amiche, amate?
Dobbiamo sperare che il caldo cali inesorabile sulle vite di chi ha pensato, redatto e approvato questa copertina? Di certo possiamo dire che Cronaca Vera è #mediacomplice.
Dobbiamo sperare che il caldo cali inesorabile sulle vite di chi ha pensato, redatto e approvato questa copertina? Di certo possiamo dire che Cronaca Vera è #mediacomplice.
Da fas
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