sabato 24 settembre 2011

Bologna Lesbian Film Festival - Italy Nuovo Cinema Nosadella - 22 - 25 Settembre 2011

Dal sito della manifestazione:
Some Prefer Cake
Bologna International Lesbian Film Festival
V edizione

La cattiva abitudine di continuare rivoluzioni

Some Prefer Cake anche quest’anno cresce. Quattro giorni di proiezioni di cinema lesbico da tutto il mondo, con molta produzione indipendente e numerose anteprime nazionali, incontri, presentazioni di libri, mostre e feste.
Ricchissima la programmazione di lungometraggi narrativi: la Spagna ci regala anche quest’anno cinema acuto, sensibile e divertente con 80 egunean e Nacidas para sufrir, capaci di toccare temi profondi con ironia. Da Hong Kong il fantasioso e frizzante All About Love. Omaggiamo la letteratura che diventa sceneggiatura con The Night Watch, film dall’intreccio avvincente tratto dal romanzo di Sarah Waters, e con Daphne, che della scrittrice Daphne du Maurier traccia un’appassionante biografia. Il controverso Gigola, francese, è un tuffo sensuale nella scena lesbica della Parigi degli anni ‘60. Infine, dall’Inghilterra, il giovane e introspettivo Break My Fall ci porta ad atmosfere intense e autentiche.
Esaudiamo un nostro desiderio nell’avere con noi Greta Schiller e Andrea Weiss, due autrici fondamentali della storia del cinema lesbico. Al centro del loro lavoro, da sempre, ci sono la storia e l’importanza di parlarne, divulgarla e soprattutto non perderla, in questo momento storico di labilità della memoria. Se si racconta la storia delle donne, si incontrano inevitabilmente oppressioni ma, per fortuna, anche rivoluzioni.
Come quella delle donne che hanno creato il Feminist Art Movement, ribellione alla cancellazione delle donne nel mondo dell’arte. Il potente documentario !Women Art Revolution, anteprima italiana, sarà seguito da un incontro con studiose dell’arte, tra cui Catherine Gonnard, coautrice dell’importante volume femmes artistes/artistes femmes.
SPC propone film che ci stupiscono, che ci espongono a visioni, storie, pensieri che minano il simbolico dato. Guardando una donna di 80 anni che suona la tromba o una signora degli anni ‘60 che guida un aereo in gonna e tacchi, impeccabile, siamo sicure di non sentire anche noi un po’ di stupore? La disabitudine a queste immagini è di per sé una violenza, che la società ci fa celandoci le storie delle donne che hanno vissuto la propria vita con il coraggio di fare quello che amavano.
Ed emerge l’assoluto bisogno di continuare quelle rivoluzioni, di fare storia, di creare storie, di nutrirci di immagini che sfidino il nostro simbolico.

Celebriamo la ricchezza del cinema lesbico.

Luki Massa
Marta Bencich

Qui il programma della manifestazione.

2 commenti:

mark ha detto...

Sono sempre interdetto quando mi trovo a dover valutare un qualcosa estrapolato dal contesto, mi sembra peggiore di quando lo si voglia valutare nel suo insieme.
Giorni fa sono stato nel ghetto ebraico, e mi sono sentito come in un posto che volutamente si estrapola dall'insieme per poter attingere maggior considerazione, una considerazione che nel tempo si tramuta in autosnobbismo. Forse cerco visuali diverse e per questo ultimamente perdo spesso il senso dell'orientamento.
P.S.
Nel tuo commento al mio post non ho trovato nulla di snob. Sono io nelle mie risposte che genero confusione, e di questo ne sono consapevole...Un salutone :-)

Serbilla ha detto...

Capisco cosa vuoi dire, ma studiare una tematica non significa necessariamente isolarla in negativo, un vero studio non può prescindere dalla valutazione del contesto e degli scambi con esso. Siamo sempre parte di un sistema, ma siamo anche individui singoli che esprimo realtà singole.
La pericolosità di una ghettizzazione della comunità LGBT è reale, ma analizzare le dinamiche di questa comunità, come espressione di una specificità, tenendo fisso il punto di vista per cui: tutt* esprimiamo delel specificità, può essere utile alla sua integrazione.
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Occhei! Sciao! ^_^

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