sabato 1 maggio 2010

Usa, aborto più difficile nella Bible Belt

di Elena Romanello

Malgrado la presenza alla Casa Bianca di un presidente democratico come Barack Obama, continua l'offensiva contro i diritti civili in alcune zone degli Stati Uniti, in particolare quelle appartenenti alla cosiddetta Bible Belt, zona di stati molto conservatori, i cui principi sono spesso ispirati ad un'etica e morale ispirata alle frange religiose più oltranziste.

Dopo aver attaccato a più riprese la riforma sanitaria di Obama ed aver manifestato a favore del porto libero di armi, in alcuni di questi Stati si stanno registrando prese di posizione autoritarie contro il diritto all'interruzione volontaria di gravidanza.

Il Nebraska, Stato centrale tra i più poveri, teatro l'anno scorso di numerosi attacchi alle cliniche che praticano aborti, ha messo come obbligatorio un esame invasivo da fare prima dell'intervento per capire i fattori di rischio della gestante e ha proibito le interruzioni di gravidanza oltre la ventesima settimana, usate spesso in caso di pericolo di vita per la madre e gravi malformazioni del feto. I movimenti pro choice hanno annunciato battaglia ma anche il vicino Kansas sembra intenzionato a seguirne l'esempio.

In Nebraska il governatore repubblicano Dave Heineman ha applaudito i nuovi provvedimenti, mentre in Oklahoma il governatore democratico Brad Henry non è riuscito a bloccare le modifiche restrittive alla legge sull'interruzione di gravidanza decise dal parlamento locale a maggioranza repubblicana. I medici potranno non rivelare ai futuri genitori le malformazioni del feto per motivi di coscienza senza essere perseguiti penalmente e le donne incinte in seguito a stupro e incesto dovranno essere sottoposte ad un'ecografia particolarmente invasiva per via vaginale per poter vedere chiaramente il feto.

Anche qui le associazioni per i diritti civili hanno promesso battaglia, ma ancora una volta viene chiaro come gli Stati Uniti, considerati al di fuori come una realtà omogenea, siano in realtà un insieme di stati molto diversi tra loro, dove i diritti umani e le libertà civili possono essere largamente presenti in un posto e messi pesantemente a rischio in un altro.

Fonte: nuovasocietà

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