Due anni di violenze ed abusi sessuali da parte di un centinaio di uomini: è quello a cui sono state costrette sette ragazzine turche di età compresa tra i 14 e i 16 anni
In molti sapevano, ma nessuno è intervenuto per ben 24 mesi. Alla fine una delle giovani vittime ha deciso di confessare tutto ad una sua insegnante, che ha denunciato le autorità e fatto partire l’indagine.
A dare il via alla serie di abusi è stato il vice-direttore della scuola frequentata dalle ragazzine a Siirt, nella parte meridionale del Paese.
Un giorno chiamò nel suo ufficio la 14enne H.T. ed abusò di lei. Stessa sorte toccò qualche tempo dopo a sua sorella minore, S.T., vittima di stupro da parte di un altro funzionario scolastico.
Le due ragazzine erano ormai “disonorate“, quindi “difficilmente avrebbero trovato un marito“. Tanto valeva raccontarlo in giro e far partecipare altri uomini alle violenze.
Così la voce si è sparsa e in moltissimi si sono fatti avanti per poter stuprare le due bambine. Prima i compagni di classe, poi anche persone esterne all’Istituto scolastico.
Nel giro di poco tempo altre cinque bambine furono aggiunte alla lista delle “disonorate” e costrette a subire violenze.
Le autorità turche parlano di almeno cento uomini, 17 dei quali sono stati arrestati mentre altri 25 si trovano in stato di fermo.
Le giovani vittime, stando a quanto si è appreso, venivano ricompensate con biscotti, cioccolata o con piccole somme, dai 2 ai 3 euro circa. Le indagini sono ancora in corso.
Fonte:crimeblog
Nessun commento:
Posta un commento