giovedì 22 aprile 2010

Milano. Docente accusato di stupro da 4 alunne, adesso vuole chiarire

In attesa della richiesta di rinvio a giudizio, si sono chiuse le indagini sul professore di musica di un istituto tecnico di Milano, finito sotto inchiesta per violenza sessuale aggravata su minori. L’insegnante, 40 anni precario e di origine siciliana, era stato accusato di aver molestato quattro delle sue allieve, ragazzine tra i 15 e i 16 anni, che avrebbe non solo palpeggiato ripetutamente, ma anche importunato con apprezzamenti «espliciti e volgari» sul loro fisico che, vista l’età, stava «sbocciando».

Ora il docente che non è ancora stato sospeso dal Provveditorato, ha chiesto di farsi interrogare per chiarire la vicenda. Vicenda che è venuta a galla l’anno scorso dopo che le quattro studentesse si sono rivolte alla psicologa della scuola perché «turbate» da quel che avevano subito e stavano subendo durante l’anno scolastico 2008-2009. Da lì la segnalazione del preside in Procura e le audizioni delle giovani vittime, dei loro genitori e anche della stessa psicologa.

Secondo i racconti delle allieve, l’insegnate, incapace di stare al posto suo, avrebbe allungato le mani – nei confronti di una in modo anche pesante -, e le avrebbe accarezzate, facendo scivolare la mano fino al sedere, in particolare sulle scale della scuola, quando la classe, tutte femmine eccetto un solo maschio, si trasferiva da un’aula all’altra per le lezioni. Inoltre, con la scusa di voler appurare come riuscivano a danzare tenendo il ritmo della musica, il professore aveva costretto le quattro adolescenti che avrebbe preso di mira a ballare in classe facendo, però, davanti alle altre apprezzamenti poco consoni al suo ruolo.

Per aver, quindi, abusato «della propria qualità di docente» e della inferiorità psichica delle allieve che «gli erano state affidate per ragioni di istruzione» e che aveva costretto, invece, a subire atti sessuali, l’insegnate di musica rischia il processo. Al momento, in vista dell’interrogatorio di settimana prossima, il suo difensore ha depositato una memoria in cui ha sostenuto che il suo era un comportamento bonario e che nei suoi gesti non c’é stata alcuna malizia.

Fonte:blitzquotidiano.it

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