anno 2008
donna uccisa
il.....................a................................da:
2 gennaio - milano............................figlio
8 gennaio - pisa...............................sconosciuti
9 gennaio - foggia............................convivente
11 gennaio - garbagnate......................marito
25 gennaio - bergamo.........................sconosciuto
30 gennaio - cosenza-campo rom..........sconosciuti
31 gennaio - padova...........................marito
1 febbraio - viterbo...........................amante
5 febbraio - castellamare di stabia......marito
21 febbraio - napoli............................marito
23 febbraio - pistoia...........................protettore
24 febbraio - lucera............................vicino di casa
27 febbraio - benevento......................sconosciuto
29 febbraio - bari...............................marito
8 marzo - isernia..........................amico
10 marzo - taranto..........................marito
10 marzo - taranto..........................padre
10 marzo - taranto..........................padre
16 marzo - cuneo............................conoscente
17 marzo - savona...........................figlio
17 marzo - savona...........................ex fidanzato
21 marzo - lecco..............................figlio
23 marzo - torino.............................sconosciuto
23 marzo - livorno............................sconosciuto
25 marzo - ferrara............................sconosciuto
27 marzo - nuoro.............................sconosciuti
30 marzo - sezze.............................convivente
9 aprile - roma..............................marito
16 aprile - salerno...........................fratello
19 aprile - perugia...........................sconosciuto
21 aprile - pistoia............................sconosciuto
25 aprile - monterone.......................racket
25 aprile - monterone.......................rachet
26 aprile - verona............................amico del marito
29 aprile - foligno............................padrone di casa
7 maggio - genova.............................protettore
8 maggio - milano..............................sconosciuto
13 maggio - niscemi.............................amici
14 maggio - rimini................................ex fidanzato
17 maggio - bari..................................marito
21 maggio - napoli...............................figlio
25 maggio - lago d'iseo........................marito
26 maggio - mantova...........................sconosciuto
30 maggio - piacenza...........................sconosciuto
4 giugno - vicenza...........................marito
6 giugno - milano............................convivente
8 giugno - rimini..............................nipote
10 giugno - bergamo...........................conoscente
6 luglio - perugia............................sconosciuto
15 luglio - prato................................marito
16 luglio - genova..............................conoscente
13 luglio - grosseto............................sconosciuto
17 luglio - senigallia...........................ex marito
25 luglio - bergamo.............................ex fidanzato
31 luglio - scicli..................................marito
2 agosto - canosa di puglia...................marito
2 agosto - canosa di puglia...................genero
18 agosto - genova................................convivente
20 agosto - parma.................................marito
20 agosto - parma.................................padre
21 agosto - arezzo.................................convivente
23 agosto - luzzara................................convivente
29 agosto - fano....................................ex convivente
3 settembre-ravenna..............................sconosciuto
5 settembre-sardegna.............................sconosciuto
9 settembre-prov.torino...........................padre
12settembre-pisa...................................sconosciuto
14settembre-bari....................................figlio
17settembre-bergamo.............................ex marito
17settembre-bergamo.............................ex marito dell'amica
18settembre-lecco..................................convivente
18settembre-roma..................................fratello
20settembre-montebello jonico.................marito
22settembre-napoli.................................marito
27settembre-ferrara.................................figlio
1 ottobre - foligno...............................ex convivente
2 ottobre - trapani...............................sconosciuto
6 ottobre - spoleto...............................ex convivente
7 ottobe - reggio calabria.....................sconosciuto
9 ottobre - bovalino...............................conoscente
16 ottobre - campobasso..........................marito
17 ottobre - alassio.................................sconosciuto
19 ottobre - foresto sparso.......................ex fidanzato
20 ottobre - reggio calabria.......................datore di lavoro
23 ottobre - caserta.................................marito
http://www.stalking.it/page.php?area=9&sez=32&id=168
http://www.rainews24.rai.it/ran24/rainews24_2007/speciali/donne/basta_15.asp
http://www.google.it/search?hl=it&q=donna+uccisa+da+marito&meta=
http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2008/06/17/staffetta-di-donne-contro-la-violenza-da-niscemi-a-brescia
http://www.sorelleditalia.net/2008/01/26/e-nata-una-mailing-list-femminista-sommosse/
http://www.womenews.net/spip3/
sicuramente altre fonti avrebbero dato modo di scoprirne altre...purtroppo!
Fonte: piemunt
venerdì 31 ottobre 2008
sabato 18 ottobre 2008
Bergamo, arrestato pedofilo abusava delle giovani dipendenti
Il gestore di un bar faceva lavorare in nero ragazzine minorenni
poi le costringeva ad avere rapporti minacciando il licenziamento
BERGAMO - Faceva lavorare nel suo bar ragazze dai 13 ai 18 anni pagandole in nero, poi le costringeva ad avere rapporti con lui minacciando di licenziarle: dopo due mesi di indagini è finito in carcere un uomo di 68 anni, gestore di un locale del Bergamasco. Gli uomini del comando provinciale di Bergamo, che lo hanno arrestato, lo hanno definito un "pedofilo seriale".
Secondo l'accusa l'uomo, incensurato, titolare di un bar in un paese dell'Isola Bergamasca, avrebbe abusato sessualmente di almeno sette ragazze tra i 13 e 18 anni, che "assumeva" in nero per lavorare al bancone del suo locale.
L'indagine è partita ad agosto dopo il racconto di una ragazza - ai tempi tredicenne - che ha riferito ai militari di aver subito pesanti avances dall'uomo. Gli inquirenti hanno rintracciato altre sei ex dipendenti del locale che negli ultimi dodici mesi sarebbero state costrette ad avere dei rapporti sessuali completi con il loro datore di lavoro.
L'uomo, sfruttando il rapporto professionale, conduceva con una scusa le sue vittime nell'appartamento sovrastante il locale e abusava di loro, spesso imponendo alle ragazze il silenzio sotto la minaccia di far perdere loro il lavoro.
Il barista, che vive da solo, cambiava commesse ogni due o tre mesi: pare che gli episodi ai danni delle ragazze proseguissero da almeno un anno. Le vittime hanno raccontato ai militari le loro esperienze, spesso con dovizia di particolari. Il presunto pedofilo è stato arrestato con l'accusa di violenza sessuale aggravata e continuata. Ora è rinchiuso nel carcere di Bergamo, in attesa di essere interrogato dal gip.
(17 ottobre 2008)
Fonte repubblica.it
poi le costringeva ad avere rapporti minacciando il licenziamento
BERGAMO - Faceva lavorare nel suo bar ragazze dai 13 ai 18 anni pagandole in nero, poi le costringeva ad avere rapporti con lui minacciando di licenziarle: dopo due mesi di indagini è finito in carcere un uomo di 68 anni, gestore di un locale del Bergamasco. Gli uomini del comando provinciale di Bergamo, che lo hanno arrestato, lo hanno definito un "pedofilo seriale".
Secondo l'accusa l'uomo, incensurato, titolare di un bar in un paese dell'Isola Bergamasca, avrebbe abusato sessualmente di almeno sette ragazze tra i 13 e 18 anni, che "assumeva" in nero per lavorare al bancone del suo locale.
L'indagine è partita ad agosto dopo il racconto di una ragazza - ai tempi tredicenne - che ha riferito ai militari di aver subito pesanti avances dall'uomo. Gli inquirenti hanno rintracciato altre sei ex dipendenti del locale che negli ultimi dodici mesi sarebbero state costrette ad avere dei rapporti sessuali completi con il loro datore di lavoro.
L'uomo, sfruttando il rapporto professionale, conduceva con una scusa le sue vittime nell'appartamento sovrastante il locale e abusava di loro, spesso imponendo alle ragazze il silenzio sotto la minaccia di far perdere loro il lavoro.
Il barista, che vive da solo, cambiava commesse ogni due o tre mesi: pare che gli episodi ai danni delle ragazze proseguissero da almeno un anno. Le vittime hanno raccontato ai militari le loro esperienze, spesso con dovizia di particolari. Il presunto pedofilo è stato arrestato con l'accusa di violenza sessuale aggravata e continuata. Ora è rinchiuso nel carcere di Bergamo, in attesa di essere interrogato dal gip.
(17 ottobre 2008)
Fonte repubblica.it
martedì 7 ottobre 2008
Uccide la fidanzata per gelosia. Arrestato un operaio romeno
Giano dell'Umbria, il 23enne ha confessato di aver assassinato la ragazza
Sul corpo della 24enne colpi di bastone, coltello e alcuni morsi e testate
SPOLETO - L'ha uccisa per gelosia. Infierendo sul suo corpo. Farcas Iount, 23 anni romeno, ha assassinato Elena, una ventiquattrenne badante sua connazionale con cui era fidanzato. Il giovane, fermato nella notte dai carabinieri poco dopo il delitto avvenuto a Bastardo, una frazione del comune di Giano dell'Umbria, ha confessato. Ora dovrà rispondere di omicidio aggravato.
Il cadavere della ragazza presenta numerose lesioni da corpo contundente e da taglio. Ci sono anche segni che potrebbero essere stati provocati da morsi e testate. Il delitto è avvenuto nel tardo pomeriggio nella casa dell'operaio romeno dove abitava anche la fidanzata. Un appartamento di un villaggio costruito negli anni Sessanta per i dipendenti della vicina centrale Enel di Bastardo, dove oggi vivono anche molti immigrati.
A scoprire il cadavere è stato il fratello dell'omicida. L'allarme è stato dato intorno alle ore 20. Iount viene trovato in sella al ciclomotore. Sembra confuso, condotto in caserma ed interrogato per gran parte della notte pronuncia le prime ammissioni. Scatta così il fermo per omicidio.
'Simili drammi, legati a quanto pare a questioni sentimentali, non possono che turbare una comunita' tranquilla come questa, in simili circostanze ci sono poche risposte a tanti perchè" commenta Paolo Morbidoni, sindaco di Giano dell'Umbria.
(7 ottobre 2008)
Fonte: repubblica.it
Sul corpo della 24enne colpi di bastone, coltello e alcuni morsi e testate
SPOLETO - L'ha uccisa per gelosia. Infierendo sul suo corpo. Farcas Iount, 23 anni romeno, ha assassinato Elena, una ventiquattrenne badante sua connazionale con cui era fidanzato. Il giovane, fermato nella notte dai carabinieri poco dopo il delitto avvenuto a Bastardo, una frazione del comune di Giano dell'Umbria, ha confessato. Ora dovrà rispondere di omicidio aggravato.
Il cadavere della ragazza presenta numerose lesioni da corpo contundente e da taglio. Ci sono anche segni che potrebbero essere stati provocati da morsi e testate. Il delitto è avvenuto nel tardo pomeriggio nella casa dell'operaio romeno dove abitava anche la fidanzata. Un appartamento di un villaggio costruito negli anni Sessanta per i dipendenti della vicina centrale Enel di Bastardo, dove oggi vivono anche molti immigrati.
A scoprire il cadavere è stato il fratello dell'omicida. L'allarme è stato dato intorno alle ore 20. Iount viene trovato in sella al ciclomotore. Sembra confuso, condotto in caserma ed interrogato per gran parte della notte pronuncia le prime ammissioni. Scatta così il fermo per omicidio.
'Simili drammi, legati a quanto pare a questioni sentimentali, non possono che turbare una comunita' tranquilla come questa, in simili circostanze ci sono poche risposte a tanti perchè" commenta Paolo Morbidoni, sindaco di Giano dell'Umbria.
(7 ottobre 2008)
Fonte: repubblica.it
Segregata in casa per 2 anni si salva mandando un sms
Foggia, giovane polacca riesce a contattare la madre. Arrestato il suo aguzzino
Gli investigatori: "Controllo totale sulla vittima". Un anno fa aveva avuto un bimbo
di GABRIELLA DE MATTEIS
FOGGIA - Per mesi ha pensato di scappare, ha cercato una via di fuga. Voleva chiedere aiuto, lasciare il casolare dove viveva segregata, oramai da due anni. Ma soltanto alcuni giorni fa è riuscita, con un sms, a contattare la madre. E così la sua prigionia è finita. Lei, una ragazza polacca di 28 anni, ora, racconta a fatica la sua odissea. Lo fa, stringendo al braccio il figlio di un anno, concepito nel periodo in cui ha vissuto, subendo violenze continue. Il suo aguzzino Sylvester, 29 anni, come lei originario della Polonia, ora, è in carcere.
Lo aveva conosciuto, appena arrivata in Italia. Di lui si fidava, per questo, ha spiegato agli agenti del commissariato di Manfredonia, lo aveva seguito in un casolare alla periferia del paese, aveva accettato la sua ospitalità e creduto alle sue promesse. Solo dopo ha capito: quel ragazzo che in Italia lavorava come bracciante, con un regolare contratto di lavoro, ricostruisce ora la polizia, si è trasformato in un aguzzino. E per la giovane donna è cominciata un'odissea.
La sua prigione è diventata una vecchia casa diroccata, in una zona isolata, in aperta campagna. Le porte e le finestre erano sempre sbarrate. Scappare o più semplicemente chiedere aiuto, per lei, era impossibile.
"Il controllo sulla vittima - spiega Antonio Lauriola, dirigente del commissariato di Manfredonia - era sistematico, totale, senza alcuna via di fuga o speranza di liberazione". Per due anni, la giovane donna ha subito le violenze (anche sessuali) dell'uomo, le sue minacce. Per due anni, ha chiesto di poter lasciare il casolare. Anche quando, dopo un anno, la ragazza ha dato alla luce un bambino, l'uomo non ha cambiato atteggiamento.
Di giorno era un operaio irreprensibile, stimato dai suoi datori di lavoro, di notte, invece, un uomo irascibile, violento. Lei era costretta a dormire in una stanza, da sola. Lui, invece, in un'altra, insieme al figlio.
E' stato un caso, solo un colpo di fortuna, se la ventottenne, nei giorni scorsi, è riuscita a chiedere aiuto. Sylvester aveva dimenticato il cellulare nel casolare e la giovane lo ha usato per inviare un messaggio alla madre che vive in Polonia. Così la polizia polacca ha allertato quella italiana. E per la donna è stata la fine di un incubo. Gli agenti del commissariato hanno bussato alle porte del commissariato, presentandosi come veterinari dell'Asl. Volevano evitare ogni reazione da parte dell'uomo, il rischio di un suo tentativo di barricarsi in casa. E infatti lui, quando ha capito quello che stava accadendo, ha cercato di divincolarsi, di scappare, ma è stato bloccato ed arrestato.
La donna ed il figlio che era stato regolarmente dichiarato all'anagrafe erano in casa. Lei è molto provata psicologicamente e, raccontano gli agenti, desidera soltanto tornare nel suo paese. "Mi minacciava. "Se ti ribelli - mi diceva - farò male a nostro figlio"" ha raccontato la donna, costretta anche a farsi riprendere durante le scene di sesso, come dimostra il ritrovamento, nel casolare, di alcuni filmati.
(7 ottobre 2008)
Fonte: repubblica.it
Gli investigatori: "Controllo totale sulla vittima". Un anno fa aveva avuto un bimbo
di GABRIELLA DE MATTEIS
FOGGIA - Per mesi ha pensato di scappare, ha cercato una via di fuga. Voleva chiedere aiuto, lasciare il casolare dove viveva segregata, oramai da due anni. Ma soltanto alcuni giorni fa è riuscita, con un sms, a contattare la madre. E così la sua prigionia è finita. Lei, una ragazza polacca di 28 anni, ora, racconta a fatica la sua odissea. Lo fa, stringendo al braccio il figlio di un anno, concepito nel periodo in cui ha vissuto, subendo violenze continue. Il suo aguzzino Sylvester, 29 anni, come lei originario della Polonia, ora, è in carcere.
Lo aveva conosciuto, appena arrivata in Italia. Di lui si fidava, per questo, ha spiegato agli agenti del commissariato di Manfredonia, lo aveva seguito in un casolare alla periferia del paese, aveva accettato la sua ospitalità e creduto alle sue promesse. Solo dopo ha capito: quel ragazzo che in Italia lavorava come bracciante, con un regolare contratto di lavoro, ricostruisce ora la polizia, si è trasformato in un aguzzino. E per la giovane donna è cominciata un'odissea.
La sua prigione è diventata una vecchia casa diroccata, in una zona isolata, in aperta campagna. Le porte e le finestre erano sempre sbarrate. Scappare o più semplicemente chiedere aiuto, per lei, era impossibile.
"Il controllo sulla vittima - spiega Antonio Lauriola, dirigente del commissariato di Manfredonia - era sistematico, totale, senza alcuna via di fuga o speranza di liberazione". Per due anni, la giovane donna ha subito le violenze (anche sessuali) dell'uomo, le sue minacce. Per due anni, ha chiesto di poter lasciare il casolare. Anche quando, dopo un anno, la ragazza ha dato alla luce un bambino, l'uomo non ha cambiato atteggiamento.
Di giorno era un operaio irreprensibile, stimato dai suoi datori di lavoro, di notte, invece, un uomo irascibile, violento. Lei era costretta a dormire in una stanza, da sola. Lui, invece, in un'altra, insieme al figlio.
E' stato un caso, solo un colpo di fortuna, se la ventottenne, nei giorni scorsi, è riuscita a chiedere aiuto. Sylvester aveva dimenticato il cellulare nel casolare e la giovane lo ha usato per inviare un messaggio alla madre che vive in Polonia. Così la polizia polacca ha allertato quella italiana. E per la donna è stata la fine di un incubo. Gli agenti del commissariato hanno bussato alle porte del commissariato, presentandosi come veterinari dell'Asl. Volevano evitare ogni reazione da parte dell'uomo, il rischio di un suo tentativo di barricarsi in casa. E infatti lui, quando ha capito quello che stava accadendo, ha cercato di divincolarsi, di scappare, ma è stato bloccato ed arrestato.
La donna ed il figlio che era stato regolarmente dichiarato all'anagrafe erano in casa. Lei è molto provata psicologicamente e, raccontano gli agenti, desidera soltanto tornare nel suo paese. "Mi minacciava. "Se ti ribelli - mi diceva - farò male a nostro figlio"" ha raccontato la donna, costretta anche a farsi riprendere durante le scene di sesso, come dimostra il ritrovamento, nel casolare, di alcuni filmati.
(7 ottobre 2008)
Fonte: repubblica.it
lunedì 6 ottobre 2008
Opuscolo informativo sulla sessualità
Redatto dal gruppo Malefimmine e distribuito, tra gli altri, dal blog Femminismo a sud. L'opuscolo informa su quando come e perchè rivolgersi ad un consultorio, si rivolge alle femmine ma anche ai maschi.
Qui l’opuscolo.
Qui l’opuscolo.
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