venerdì 15 agosto 2008

Prostituta fotografata in cella Schifani chiede chiarimenti

l presidente del Senato ha chiesto al prefetto di Parma informazioni sull'episodio
portato alla luce da Repubblica. "Immagine del nostro Paese diversa dalla realtà"

L'assessore Monteverdi: "Quella foto è sconsiderata e strumentale"

ROMA - L'indignazione sollevata dalla foto della giovane prostituta nigeriana fermata a Parma e fotografata in cella stesa a terra, mezza nuda, sporca di polvere, è arrivata fino al presidente del Senato. Renato Schifani ha infatti chiesto al prefetto della città emiliana chiarimenti sulla vicenda portata alla luce dall'edizione on line di Repubblica Parma. Una richiesta, quella di Schifani, che arriva dopo l'interrogazione presentata dai senatori radicali Marco Perduca e Donatella Poretti. E ce n'è un'altra in arrivo all'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna da parte del Prc. Alle proteste l'assessore alla sicurezza di Parma, Costantino Monteverdi, replica parlando di "foto strumentale" diffusa per attaccare il ministro dell'Interno e i sindaci che hanno aderito alla Carta di Parma.

La nota di Palazzo Madama. "Il Presidente del Senato, Renato Schifani - si legge nel comunicato di Palazzo Madama - in merito alla giovane extracomunitaria fermata nei giorni scorsi dalla Polizia Municipale di Parma e fotografata all'interno di una cella in condizioni di estremo abbandono, ha chiesto chiarimenti sull'episodio al Prefetto della città emiliana".

"La drammatica foto pubblicata - prosegue la nota - rischia infatti di trasmettere un'immagine del nostro Paese diversa da quella che è in realtà e di quanto si sta facendo a tutela dell'ordine pubblico, ma nel rispetto dei diritti inviolabili della persona. Chi intende adottare il criterio della 'tolleranza zero' è tenuto a farlo non sottraendosi mai alla tutela della dignità della persona e della sua privacy. Pertanto il Presidente del Senato auspica che venga fatta al più presto opportuna e doverosa chiarezza sull'intero accaduto".

La replica dell'assessore. "Parma non ha un sindaco-sceriffo e non è una città insensibile nei confronti dei più deboli". Così Monteverdi rassicura Schifani. E la città ducale non è nemmeno "un covo della prostituzione" da stanare a colpi di retate o atti di violenza. Per Monteverdi si tratta di una foto "sconsiderata" e "strumentale". "Con quella foto si è cercato di attaccare Maroni, la Carta di Parma e i sindaci che hanno aderito", replica Monteverdi rivolgendo le accuse soprattutto ai media.

Ed è pronto a 'giurare' anche sul "trattamento encomiabile" e nel rispetto della legge riservato dai vigili urbani alle persone controllate. "Credo che questa donna non sia mai stata trattata così bene come venerdì sera - azzarda l'assessore - anzi, con qualcosa in più visto che non siamo tenuti a dare acqua, coperte e la colazione come abbiamo fatto nei confronti della nigeriana e delle altre prostitute fermate".

Le multe anti-lucciole. Ma messe da parte le polemiche, nella città emiliana le retate anti-lucciole della Municipale continueranno, conferma Monteverdi, almeno una volta al mese. Unica differenza in arrivo potrebbe essere l'inasprimento delle sanzioni previste dall'ordinanza anti-prostituzione. "Dopo le ferie presenterò al sindaco una serie di proposte - assicura l'assessore - tra cui l'innalzamento della sanzione minima per i clienti delle prostitute, dagli attuali 25 euro a 50, abbassando invece il massimo a 450 rispetto agli attuali 500".

(12 agosto 2008)

Fonte:repubblica.it

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