sabato 16 agosto 2008

Gran Bretagna, risarcimenti ridotti se la donna stuprata è ubriaca

Ad una donna è stato ridotto l'indennizzo del 25%

L'abuso di alcolici o droghe è un'attenuante. L'imbarazzo del governo che chiede la revisione di 14 processi

LONDRA - Se la donna è ubriaca, il risarcimento in caso di violenza sessuale viene ridotto. È accaduto in Gran Bretagna, dove il governo sta cercando di riparare all'imbarazzante errore, chiedendo la revisione degli indennizzi a 14 donne che l'anno scorso si erano viste tagliare il risarcimento.

RISARCIMENTO RIDOTTO - Secondo quanto riporta l'edizione online del Times, Bridget Prentice, del ministero della giustizia britannico, ha richiesto la revisione automatica dei risarcimenti di 14 donne, dopo che una ragazza aveva denunciato la riduzione del 25% del compenso di 11 mila sterline (quasi 14 mila euro), poiché l'eccessivo consumo di alcolici era stata considerata come una «circostanza attenuante», così come l'uso di droghe. Ma l’Autorità britannica per il risarcimento alle vittime dei reati la pensa diversamente: non esiste una procedura automatica per la revisione dei casi. Le vittime devono presentare l'appello entro 90 giorni dalla sentenza. Questa vicenda riguarda almeno 14 persone solo nel 2007, pari all’1% dei 1.396 casi di violenza carnale valutati dall’Authority, che ha ammesso come, in passato, lo schema degli indennizzi sia stato «applicato in modo scorretto».

LA TESTIMONIANZA - La donna, a cui è stato ridotto il risarcimento, ha raccontato la sua esperienza al Times: «Quando ho letto la comunicazione dell’Autorità, sono rimasta senza parole. Mi sembrava di essere stata punita per aver avuto il coraggio di ribellarmi. Credevo di essere tornata indietro negli anni Settanta, quando si diceva: "Se l'è cercata"».

UNA QUARTO DELLA POPOLAZIONE È D'ACCORDO - Secondo un sondaggio di Amnesty International, condotto nel 2005, un quarto della popolazione riteneva che una donna, in stato di ubriachezza, fosse in parte o del tutto responsabile della violenza subita.

Fonte: corriere.it

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