lunedì 21 gennaio 2008

Uccide la figlia di 8 anni e si suicida

L'omicida, un operaio di 37 anni, viveva ormai da separato in casa
Forse i problemi psicologici causati dalla crisi familiare all'origine del gesto
Uccide la figlia di 8 anni e si suicida
I cadaveri scoperti in casa dalla moglie
La donna avvertita da un amico, insospettito perché al telefono non rispondeva nessuno

La casa dell'omicidio-suicidio
FORMIGINE (MODENA) - Un uomo ha ucciso la figlia di quasi otto anni a coltellate e con la stessa lama si è suicidato. E' accaduto nella mattinata in un'abitazione di Formigine, nel modenese, in via Quattro Passi, ma l'omicidio-suicidio si è scoperto solo nel tardo pomeriggio. E' stata la moglie, dalla quale l'omicida, Antonio Bove, 37 anni, si stava separando, a scoprire i due cadaveri. Tornata a casa dopo essere stata allertata da un amico, che aveva cercato Bove per tutta la giornata senza successo, la donna non riusciva ad aprire, perché la porta era bloccata dall'interno, e ha chiamato i carabinieri, che l'hanno sfondata, trovando così i due cadaveri.

L'abitazione dove sono stati scoperti i corpi dell'uomo e della figlioletta si trova in una palazzina di recente costruzione, alla periferia sud di Formigine, paese a una decina di chilometri da Modena. Bove, di origine pugliese, a quanto si è appreso ha inferto più coltellate alla figlioletta Erica, nata nel 2000, e si è poi ucciso colpendosi con un fendente all'altezza del cuore. I corpi sono stati trovati nella camera da letto.

Bove era operaio alla Ferrari, dove lavora anche la moglie, Antonella Ferrone, trentaseienne, da cui da alcuni mesi era separato di fatto, anche se la coppia viveva sotto lo stesso tetto. Il movente, secondo i primi accertamenti dei carabinieri, potrebbe essere ricercato proprio nei problemi psicologici di cui pare l'uomo soffrisse a causa delle vicende familiari. Anche in azienda i colleghi sapevano dei suoi problemi e avevano cercato in più occasioni di aiutarlo.

Nell'azienda di Maranello Bove aveva anche un incarico sindacale per la Fiom; gli stessi compagni di lavoro lo avevano cercato oggi, perché non si era presentato in azienda nonostante una prevista manifestazione dei metalmeccanici, ma senza esito.
L'allarme è stato dato dopo che anche un amico aveva cercato con insistenza Bove durante la giornata sul telefono cellulare, ma inutilmente. Pure la bimba non si era recata questa mattina a scuola.

All'arrivo della moglie a casa nel tardo pomeriggio - secondo quanto si è saputo - la donna, presente l'amico, ha cercato di aprire la porta dell'abitazione con le chiavi, ma la porta era bloccata con un fermo dall'interno. Assieme ai carabinieri si è reso così necessario l'intervento dei vigili del fuoco, e la porta è stata sfondata. Subito dopo, la macabra scoperta. La donna, alla vista dei corpi, si è messa a gridare, sotto choc, ed è stato poi necessario il suo trasferimento all'ospedale di Sassuolo.

(18 gennaio 2008)
Fonte: repubblica.it

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