Il 19 aprile 1982 il professore Etienne-Emile Baulieu presenta all'Accademia delle scienze i risultati clinici di una nuova sostanza anti-progesterone: il mifepristone, messo a punto due anni prima da una equipe di chimici e endocrinologi del laboratorio francese Roussel-Uclaf. Codificata come RU 38486, diventera' l'RU486. Sperimentata nell'ospedale universitario di Ginevra, l'anti-ormone permette di abortire a sette donne tra le sei e le otto settimane di gravidanza. Nel 1983, la Roussel-Uclaf firma un accordo con l'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms). Un anno dopo, un accordo dello stesso tipo viene firmato con Population Council, un'organizzazione non governativa americana. Iniziano le prime sperimentazioni cliniche. Il nuovo prodotto da buoni risultati nell'indurre aborti precoci. Il 23 settembre 1988 la Roussel-Uclaf ottiene l'autorizzazione per la Francia a immettere sul mercato l'RU486 per le interruzioni volontarie di gravidanza prima del quarantanovesimo giorno di amenorrea. Ma il 26 ottobre 1988 il gruppo Roussel-Uclaf ha deciso di sospendere fino a nuovo ordine la distribuzione in Francia e all'estero della pillola abortiva. Pierre Joly, vicepresidente della Roussel-Uclaf, riferisce al ministro francese alla Sanita' le pressioni esterne cui la ditta e' sottoposta e le reticenze sempre piu' esplicite dell'azionista principale, i laboratori tedeschi Hoechst. "Poiche' in Francia l'aborto e' legale, e' bene che venga praticato nelle migliori condizioni possibili" cosi' replica il ministero, poiche' la questione coinvolge la sanita' pubblica, e ingiunge al laboratorio Roussel-Uclaf di riprendere la distribuzione dell'RU486. Nel 1991 e' autorizzata in Gran Bretagna e un anno dopo in Svezia, piu' recentemente in Svizzera. La Roussel-Uclaf rifiuta di commercializzarla in Cina, con il pretesto che le condizioni sanitarie non sarebbero sufficienti. Pechino decide allora di copiare la molecola. Cosi', oggi due milioni di donne cinesi abortiscono ogni anno con un "doppione" del prodotto. Il presidente del gruppo della Hoechst, Wolfgang Hilger, fervente cattolico, dichiara che l'RU486 e' contrario alla sua etica e a quella della sua societa'.
La polemica risveglia un passato che la ditta tedesca vorrebbe dimenticare. IG Farben, la conglomerata di cui Hoechst faceva parte, durante la seconda guerra mondiale non ha forse prodotto lo Zyclon B, il gas utilizzato nei campi di sterminio? Il 16 maggio 1994, i diritti dell'RU486 sono "graziosamente" ceduti sul territorio Usa a una Organizzazione non Governativa, la Population Council.
Nel dicembre 1996, Hoechst lancia una Opa su Roussel-Uclaf. Tre mesi dopo il gruppo Roussel-Uclaf non esiste piu' e si parla ormai del gruppo Hoechst-Marion-Roussel. L'8 aprile 1997, una settimana dopo che i militanti anti-abortisti avevano proclamato il boicottaggio di un nuovo medicinale antiallergico commercializzato dal gruppo, la Hoechst-Marion-Roussel annuncia la cessione senza contropartite dei diritti della molecola di mifepristone e dei suoi derivati per tutto il mondo -a eccezione degli Stati Uniti- a Edouard Sakiz, ex dirigente della Roussel-Uclaf, allora in pensione. Nessuna ditta farmaceutica accetta il prodotto. Medico endocrinologo, Edouard Sakiz e' un fervente partigiano dell'RU486 che ha sostenuto durante i suoi trentuno anni di carriera presso la Roussel-Uclaf. Gia' nel 1958 era stato ferito dal rifiuto del suo predecessore nell'azienda di sviluppare la ricerca sulla pillola contraccettiva. Scrive: "La concezione etica di un solo uomo ha privato il gruppo di un grande mercato e di una famamondiale". Dal giorno stesso in cui i diritti vengono trasferiti, la Roussel-Uclaf blocca la produzione dell'RU486. Un mese dopo, il dottor Sakiz crea la sua societa', Exelgyn, con un capitale personale di 75 milioni di lire. Nell'aprile 1999 la casa farmaceutica Exelgyn avvia le procedure per le autorizzazioni di immissione sul mercato europeo della pillola RU486.
Oltre che negli Stati Uniti e in Svizzera in Europa e' distribuita i Gran Bretagna, Svezia, Spagna, Olanda, Germania, Austria, Danimarca, Finlandia e Belgio. I Paesi che hanno chiesto l'autorizzazione sono Norvegia, Lussemburgo e Grecia. In Italia, Irlanda e Portogallo il prodotto non e' mai stato registrato.
La polemica risveglia un passato che la ditta tedesca vorrebbe dimenticare. IG Farben, la conglomerata di cui Hoechst faceva parte, durante la seconda guerra mondiale non ha forse prodotto lo Zyclon B, il gas utilizzato nei campi di sterminio? Il 16 maggio 1994, i diritti dell'RU486 sono "graziosamente" ceduti sul territorio Usa a una Organizzazione non Governativa, la Population Council.
Nel dicembre 1996, Hoechst lancia una Opa su Roussel-Uclaf. Tre mesi dopo il gruppo Roussel-Uclaf non esiste piu' e si parla ormai del gruppo Hoechst-Marion-Roussel. L'8 aprile 1997, una settimana dopo che i militanti anti-abortisti avevano proclamato il boicottaggio di un nuovo medicinale antiallergico commercializzato dal gruppo, la Hoechst-Marion-Roussel annuncia la cessione senza contropartite dei diritti della molecola di mifepristone e dei suoi derivati per tutto il mondo -a eccezione degli Stati Uniti- a Edouard Sakiz, ex dirigente della Roussel-Uclaf, allora in pensione. Nessuna ditta farmaceutica accetta il prodotto. Medico endocrinologo, Edouard Sakiz e' un fervente partigiano dell'RU486 che ha sostenuto durante i suoi trentuno anni di carriera presso la Roussel-Uclaf. Gia' nel 1958 era stato ferito dal rifiuto del suo predecessore nell'azienda di sviluppare la ricerca sulla pillola contraccettiva. Scrive: "La concezione etica di un solo uomo ha privato il gruppo di un grande mercato e di una fama mondiale". Dal giorno stesso in cui i diritti vengono trasferiti, la Roussel-Uclaf blocca la produzione dell'RU486. Un mese dopo, il dottor Sakiz crea la sua societa', Exelgyn, con un capitale personale di 75 milioni di lire. Nell'aprile 1999 la casa farmaceutica Exelgyn avvia le procedure per le autorizzazioni di immissione sul mercato europeo della pillola RU486.
Oltre che negli Stati Uniti e in Svizzera in Europa e' distribuita i Gran Bretagna, Svezia, Spagna, Olanda, Germania, Austria, Danimarca, Finlandia e Belgio. I Paesi che hanno chiesto l'autorizzazione sono Norvegia, Lussemburgo e Grecia. In Italia, Irlanda e Portogallo il prodotto non e' mai stato registrato.
Fonte: ADUC
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