martedì 22 gennaio 2008

PILLOLA ABORTIVA RU486. ECCO COME E PERCHE' SARA' PRESTO COMMERCIALIZZATA IN ITALIA. ATTENZIONE ALLA DISINFORMAZIONE IDEOLOGICA

Firenze, 21 Giugno 2007. Su Avvenire di oggi, l'editorialista Eugenia Roccella spiega che quanto deciso dall'Emea e dalla Commissione Europea sulla pillola abortiva Ru486 e' "assolutamente nulla". Inoltre, alla notizia che abbiamo diffuso ieri sulla decisione della Commissione Europea, sono giunte puntualmente non-smentite da "fonti" piu' o meno identificate dell'Emea (agenzia europea del farmaco) e dell'Aifa (agenzia italiana del farmaco) che hanno creato un po' di confusione.
Per questo e' bene fare un po' di chiarezza sul significato di cio' che sta accadendo:
1. Il motivo per il quale la casa produttrice del farmaco, Exelgyn, non ha ancora fatto richiesta di commercializzazione in Italia ha poco a che fare con obiezioni scientifiche o di opinione pubblica. A scoraggiare la richiesta e' stato il clima politico, fortemente condizionato dalle istanze delle gerarchie vaticane. Istanze che chiaramente hanno condizionano e condizionano anche quelle forze politiche che all'epoca sostenevano (ed hanno poi smesso di sostenere) l'allora ministro della Salute Umberto Veronesi, favorevole all'introduzione della Ru486.
2. La Ru486 e' commercializzata in 21 Paesi dell'Unione Europea. Dubitiamo che "l'opinione pubblica" di questi 21 Paesi sia meno informata e meno critica di quella italiana (semmai e' maggiormente informata, visto che in quei Paesi sono centinaia di migliaia le donne, ancora in vita, che hanno fatto uso della Ru486). Piuttosto e' meno soggetta al bombardamento di informazioni politico-religiose mascherate da scienza. Per i suddetti motivi, l'Exelgyn ha deciso di sottoporre il proprio prodotto alle considerazioni scientifiche dell'agenzia europea del farmaco (Emea): una eventuale richiesta di commercializzazione in Italia sara' cosi' rafforzata dal parere di un autorevole organo scientifico europeo.
3. L'Exelgyn ci ha confermato che la richiesta di mutuo riconoscimento sara' presentata a settembre/ottobre all'Aifa. Le smentite odierne di questa agenzia, che ribadisce di non aver ricevuto richieste, sono ovvie, quindi inutili e –probabilmente- strumentali a creare un clima di non-credibilita' di come si stanno invece svolgendo i fatti e di quali sono le procedure. Un contributo alla disinformazione ideologica.
4. L'Emea, nel valutare i dosaggi oggetto della procedura europea di arbitrato, ha riconosciuto il prodotto "efficace e sicuro". Se cosi' non fosse, l'Emea non avrebbe approvato ALCUN DOSAGGIO. In sostanza l'Emea, ed ora la Commissione Europea (come gia' l'Organizzazione mondiale della Sanita' e la Food and Drug Administration degli Usa), hanno stabilito che la Ru486 e' "sicura ed efficace".
5. Quando la procedura di mutuo riconoscimento sara' presentata in Italia, il ministero della Salute non potra' che farla propria. Non farlo significa attivare automaticamente la procedura europea centralizzata: quindi nuovo vaglio dell'Emea, il cui parere -difficilmente opposto da quello appena espresso- sara' vincolante per TUTTI I PAESI DELL'UNIONE. Non solo. Il ministero italiano della Salute, se a quel punto vorra' opporsi, dovra' mandare i propri esperti-scienziati (presumibilmente non gli opinionisti dell'organo di stampa della Conferenza episcopale italiana) a convincere gli esperti-scienziati di altri 21 Paesi europei e dell'Emea che hanno autorizzato un farmaco pericoloso. Si coprirebbero di ridicolo, rovinando la propria reputazione di scienziati e la credibilita' dell'Italia in ambito medico-scientifico? Molto probabile.
Per tutto questo, e' evidente che l'arbitrato europeo appena conclusosi favorevolmente per la Ru486, costituisce la tappa fondamentale intrapresa in vista della procedura di mutuo riconoscimento che sara' attivata in Italia a settembre-ottobre. Tutt'altro che "assolutamente niente".

Pietro Yates Moretti, consigliere Aduc

Fonte: ADUC

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