venerdì 14 settembre 2007

Stupri e pestaggi, è emergenza

Il caso di due polacche in balia dei violentatori e una spedizione punitiva nelle campagne: il presidente Stallone accusa, di Gabriella De Matteis "E´ una situazione insostenibile, dobbiamo intervenire subito. E´ come una malattia"
Un giovane rumeno assiste allo stupro di una ragazza polacca e chiama i carabinieri. Due pregiudicati albanesi pestano due braccianti agricoli senegalesi, ordinandoli di non lavorare più nelle campagne. Le due storie arrivano dal capoluogo dauno, all´indomani della denuncia di scomparsa da parte della polizia polacca di 119 connazionali e nello stesso giorno in cui il presidente della provincia lancia l´allarme. «Sono necessari interventi concreti, non possiamo più aspettare, la situazione deve essere tenuta sotto controllo» dice Carmine Stallone. C´è il problema degli immigrati sfruttati, l´emergenza del lavoro nero soprattutto nella raccolta del pomodoro. «Non c´è un caso Foggia, ma sicuramente la ricerca di una soluzione non può più essere rinviata» spiega il presidente della Provincia. L´altra notte, nel capoluogo dauno, due ragazze polacche sono state violentate. Un trentaduenne, originario della Costa d´Avorio, è stato arrestato. Poco prima della mezzanotte le vittime, di 22 e 23 anni, incontrano alla stazione ferroviaria due giovani immigrati. I quattro fanno amicizia, è una serata come tante. Le ragazze accettano l´invito a seguirli nella loro abitazione, solo che la casa è una vecchia scuola in viale Fortore abbandonata dove spesso trovano riparo gruppi di immigrati senza permesso di soggiorno. E´ qui che la notte si trasforma in un incubo. Il trentaduenne della Costa d´Avorio offre prima da bere alle due giovani polacche, poi cerca di violentarle. Ci riesce con la più piccola, solo da un mese in Italia. La costringe a distendersi su un vecchio materasso e nel cortile dello stabile, sotto lo sguardo di altri immigrati, la obbliga a subire violenza. L´altra ragazza, in Italia da due anni, invece, scappa. Ad aiutarla è il giovane nordafricano che aveva conosciuto alla stazione. Insieme scappano e si rifugiano in un vecchio vagone ferroviario. E´ lì che la ritrovano alle sette del mattino i carabinieri del reparto operativo. A far scattare l´allarme alcune ore prima era stato un giovane rumeno. Aveva assistito allo stupro nel cortile della scuola e aveva chiamato il 112. Quando i militari arrivano nell´edificio, fermano il cittadino della Costa d´Avorio e soccorrono la giovane polacca. E´ lei a dire che la sera era con un´amica, a raccontare di non averla più vista. I carabinieri, preoccupati, cominciano le ricerche e ritrovano la ragazza nel vagone. Poco prima era stata violentata da un immigrato marocchino che, forse, sotto la minaccia ha costretto il giovane che la aveva aiutata, ad allontanarsi. A San Marco in Lamis, invece, i carabinieri hanno arrestato due cittadini albanesi. Reclutati da un italiano, avevano organizzato una spedizione punitiva contro due senegalesi, costringendoli a lasciare le campagne dove lavoravano. Il pestaggio sarebbe stato organizzato per lasciare spazio ai ragazzi ai rumeni che, sul mercato nero, costano meno rispetto ai lavoratori africani. «E´ una situazione insostenibile, l´emarginazione, lo sfruttamento possano causare anche forme di delinquenza. Dobbiamo intervenire subito. E´ come una malattia, se si è arriva troppo tardi, ogni rimedio è inutile» conclude Carmine Stallone.
12 settembre 2006
Fonte: espresso.repubblica.it

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