COMUNICATO STAMPA
Genitori e figli: quale futuro per i diritti fondamentali delle donne e dei figli minorenni che hanno subito violenzaOggi alla Commissione Giustizia del Senato è prevista la discussione sui DDL n. 957(PDL-UDC), DDL n. 2800 (IDV). Queste proposte contengono gravissime violazioni dei diritti fondamentali delle donne vittime di violenza e dei figli minorenni vittime di violenza diretta o assistita, in contrasto con quanto raccomandato dall’ONU in materia alle Istituzioni italiane rispetto alla legge sull’affido condiviso n.54/2006.
Tali disegni di legge rendono obbligatorio il ricorso alla mediazione
familiare anche in casi di padri/mariti o partner violenti, a discapito
delle madri e dei figli minorenni, subordinando ogni decisione che
riguarda i figli ad una condivisione con l’ex partner violento. Tali
leggi ricordano la “patria potestà”, cancellata dal diritto di famiglia
nel 1975. Inoltre si introduce la Sindrome di Alienazione Parentale
quale motivazione “scientifica” a sostegno di queste norme.
Il minore che ha subito direttamente atti di violenza dal padre o ha
assistito a forme di violenza fisica sessuale psicologica e verbale
contro la madre o su altre figure affettive di riferimento, subisce
conseguenze devastanti sotto ogni punto di vista, nel breve e lungo
termine, e potrebbe riprodurre quei comportamenti.
Denunciare la violenza domestica per una donna non è un espediente
per avere condizioni migliori di separazione, ma una decisione dolorosa
per uscire da un trauma profondo dopo molta sofferenza, anche assieme ai
propri figli, rispetto ad una persona che si è amata. La violenza
domestica è una realtà in Italia ed in Europa ancora oggi molto diffusa e
poco denunciata, è secondo l’ONU la causa del 70% dei femmicidi:
“Femmicidio e femminicidio in Europa. Gli omicidi basati sul genere
quale esito della violenza nelle relazioni di intimità”.
In Italia da gennaio a giugno sono 63 le
donne ammazzate dal partner. Avere vicino un marito responsabile e
rispettoso, e un padre capace di crescere i figli in maniera condivisa è
la premessa per una relazione familiare positiva, è il desiderio di una
madre. La PAS, o sindrome di alienazione parentale è considerata un
disturbo relazionale nel contesto delle controversie per la custodia dei
figli, in cui un genitore manipola il figlio contro l’altro genitore
per rivalersi. Malgrado non esista nessun riconoscimento diagnostico
scientifico (DSM) della PAS al mondo, tale “sindrome” viene spesso
erroneamente utilizzata nei tribunali e dai servizi sociali in Italia
per decretare il diritto dell’abusante, in casi di separazione per
violenza agita dal partner sulla madre e sui figli, ad ottenere una
mediazione forzata e poi l’affido condiviso dei figli. È bene
sottolineare che i bambini e le bambine che hanno un padre violento si
giovano della sua assenza: solo così possono ricostruire un reale futuro
sereno assieme alla madre. Si ritiene di dubbia costituzionalità e
lesiva dell’ordinamento giuridico italiano la volontà di introdurre
della PAS (Sindrome di Alienazione Parentale); vista la sua assoluta e
conclamata mancanza di validità scientifica a livello internazionale. Le
realtà che lavorano per il rispetto dei diritti umani e a contrasto
della violenza maschile sulle donne e sui figli minorenni, chiedono che :
- Che la legge vieti espressamente l’affido condiviso nei casi di
acclarata violenza agita nei confronti di partner e/o sui figli
- che sia definitivamente proibito l’utilizzo della sindrome di
alienazione parentale in ambito processuale e da assistenti sociali come
motivo di mediazione familiare e affido congiunto.
Casa Internazionale delle Donne – Roma; UDI nazionale; Piattaforma CEDAW; Associazione Differenza Donna; Associazione Donne, Diritti e Giustizia; Associazione Giuristi Democratici; Associazione Il cortile; Associazione Maschile Plurale; A.R.PA, Ass. Raggiungimento Parità donna uomo; Bambini Coraggiosi; Cooperativa Be Free; D.I.Re – Donne in rete contro la violenza; Fondazione Pangea; Lorella Zanardo- Il corpo delle donne; Movimento per l’Infanzia; Zeroviolenzadonne; Femminismo a Sud; Nata Femmina;
Per adesioni e per info: 30yearscedaw[at]gmail.com
Per adesioni e per info: 30yearscedaw[at]gmail.com
1 commento:
non so dire perchè, ma da quando leggo sul web di queste questioni, non riesco a non pensare a questo bel film di Ken Loach dove invece è una madre a vedersi togliere i figli dai servizi sociali perchè ritenuta "inaffidabile":
http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=12993
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