[Ricordati che devi morire, possibilmente tra atroci sofferenze - e non fare nulla per evitarlo!]
In un articolo pubblicato oggi su L’Osservatore Romano, il professor Juan José Perez-Soba, docente di Teologia Morale presso la Facoltà di Teologia San Damaso di Madrid e presso il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per gli Studi su Matrimonio e Famiglia, ribadisce l’approccio restrittivo della dottrina cattolica sull’utilizzo del preservativo. Alcune dichiarazioni del papa, pubblicate nel libro-intervista Luce nel mondo erano state accolte come delle aperture sull’uso del condom (Ultimissima del 20 novembre 2010), ma erano state prontamente ridimensionate dal portavoce vaticano padre Federico Lombardi (Ultimissima del 21 novembre 2010). Perez-Soba conferma infatti che un atto sessuale “realizzato col preservativo non può essere considerato un atto pienamente coniugale nella misura in cui è stato volontariamente privato dei suoi significati intrinseci”. Quindi rimane vietato l’uso del condom in una coppia di coniugi, anche se uno dei due è sieropositivo. Perez-Soba continua scrivendo che nel caso vi sia “possibilità insuperabile del contagio” (cioè se è impossibile non contagiarsi ), la coppia può “di comune accordo adottare la decisione di astenersi dall’avere rapporti sessuali per ragioni di salute”. L’accademico sostiene inoltre che, “sebbene l’uso del preservativo in un singolo atto possa avere una certa efficacia nella prevenzione del contagio dell’AIDS”, “non è comunque in grado di garantire una sicurezza assoluta neanche nell’atto in questione” e “meno ancora nell’ambito dell’intera vita sessuale”. Per questo “è quindi improprio indicarne l’uso come un mezzo efficace per evitare il contagio”, sentenzia, “presentare il preservativo come una soluzione al problema è un grave errore” e “sceglierlo semplicemente come pratica abituale è una mancanza di responsabilità nei confronti dell’altra persona”. Intanto il Vaticano ha inaugurato una conferenza sul tema dell’AIDS (Ultimissima di oggi)
Via UAAR
4 commenti:
Per quanto vedo e sento ormai una ristretta minoranza dice di seguire certi dettami. Ed anche il clero ha ampie zone di tolleranza
Sì, fortunatamente all'interno del cattolicesimo vi sono correnti progressiste, più vicine al buon senso che a certe prese di posizione reazionarie quanto criminali. Ciò che stupisce è lo scollamento dalla realtà di Chiesa ufficiale e gran parte del clero, scolamento e posizioni che alimentano il fuoco dell'intolleranza e dei fanatici.
Complimenti, hai davvero un bel blog! Fra l'altro condividiamo l'interesse per le tematiche femminili, di cui anch'io mi occupo spesso. Se ti va, passa a trovarmi!
Purtroppo non mi funziona il pulsante Segui in questo momento (sarà di nuovo Blogger in palla? mah!), ma tornerò a riprovare a diventare una tua follower :-)
A presto!
Grazie Adriana, lo farò certamente :)
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