mercoledì 12 gennaio 2011

"Mamma era una vittima Papà la picchiava"

Parla Maria Pina Trabona, la figlia a cui Carlo Trabona ha telefonato per confidarle di aver fatto una strage. "Mi disse che era caduta dalle scale ma era chiaro che quell'occhio nero se l'era fatto in un'altra maniera". L'escalation delle aggressioni domestiche fu lunga e sempre più violenta

"Una volta ho visto mia mamma con un occhio nero e mi sono preoccupata. Le ho chiesto se fosse stato papà ma lei ha negato. Mi ha detto no, papà è bravo. Sono caduta dalle scale". Parla Maria Pina Trabona, la figlia a cui Carlo Trabona ha telefonato per confidarle di aver fatto una strage: "Ho fatto quello che dovevo fare da tanto tempo. Ho ucciso la mamma perché mi tradiva". Aveva già sparato sette colpi quando telefonò alla figlia Carlo Trabona, e non solo contro la moglie Antonina Scinta. Aveva ucciso il presunto rivale in amore, Loreto Cavarretta, vicino di casa, e suo fratello Angelo. L'ultimo colpo, l'ottavo, Carlo l'ha tenuto per sé: un colpo alla tempia destra.

I maltrattamenti alla moglie non sono stati isolati. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l'escalation delle aggressioni domestiche fu lunga e sempre più violenta.

Questa mattina le due figlie del muratore omicida, Maria Pina e Caterina, sono andate a parlare con il pubblico ministero Vittorio Ranieri Miniati per chiedere quando sarà liberato l'appartamento di via Piacenza sigillato ieri dagli agenti dopo la strage.

Il magistrato ha dato l'incarico al medico legale Marco Canepa per l'autopsia sui quattro corpi che sarà effettuata domani e non oggi come era stato detto in precedenza.

Intanto gli agenti della squadra mobile hanno identificato il proprietario della pistola con cui Trabona ha sparato ieri mattina, un revolver calibro 38 rubato nel 1979 e ricomparso improvvisamente ieri mattina.

Fonte: http://genova.repubblica.it/cronaca/2011/01/10/news/mamma_era_una_vittima_pap_la_picchiava-11046510/

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