Il caso di via libia
Stupro, la donna ha una crisi isterica? La Cassazione: è prova di violenza
Violenza di gruppo: gli imputati assolti in appello
Leggi anche Condannati gli stupratori di Angy
Per la giustizia penale non ci stupro, ma per la Cassazione, ai
fini civili, quello di cui fu vittima Angy fu uno stupro e non un
rapporto sessuale consenziente. A quattro anni da quella notte e a quasi
tre dall’assoluzione pronunciata dalla Corte d’Appello, ormai passata
in giudicato, la Suprema Corte riscrive la verità di via Libia.
Secondo i giudici, che si sono pronunciati sul ricorso dell’avvocato
di parte civile Milly Virgilio, Federico Fildani e Francesco Liori, il
primo 27enne romano, il secondo 20enne del cagliaritano, condannati in
primo grado a 2 anni e 10 mesi e poi assolti in appello, la notte del 24
settembre 2006 abusarono dell’allora 26enne bolognese. «In base ai
canoni della comune esperienza non rientra nella normalità degli
accadimenti che una persona, dopo rapporti sessuali consenzienti, abbia
senza una specifica ragione un attacco isterico», dice la Cassazione.
Per la Corte, insomma, quando una donna ha una crisi nervi dopo un
rapporto sessuale, è lecito pensare che ci sia stata una qualche forma
di violenza che ha travalicato il suo consenso.
La pronuncia della Corte non riapre il processo penale, di fatto
chiuso con l’assoluzione chiesta e ottenuta dal procuratore generale in
appello, ma avrà effetti solo in sede civile con la richiesta di
risarcimento danni avanzata dalla difesa della ragazza. Angy conosceva i
due ragazzi e con Liori aveva anche avuto una relazione. Trascorsero
insieme la serata e dopo aver bevuto finirono nell’appartamento di
Fildani. Secondo la ragazza si scambiarono effusioni ma a un certo punto
lei chiese loro di smettere. Fildiani e Liori invece andarono avanti. I
due hanno invece sempre sostenuto che si trattò di un rapporto
consenziente e che smisero quando lei lo chiese. Angy venne trovata in
strada, in una pozza di sangue, col naso rotto e ferite al volto, in
preda a una violenta crisi emotiva. Gli imputati dissero che dopo il
rapporto ebbe una crisi isterica e cercarono di allontanarla
dall’appartamento contro la sua volontà: ci fu una colluttazione
(Fildani è stato condannato per lesioni), poi la ragazza cadde dalle
scale. La Corte d’Appello avvalorò la tesi del rapporto senza
imposizioni ritenendo poco credibile che una donna violentata non
volesse allontanarsi dal luogo dello stupro. Ieri però la Cassazione ha
inquadrato i fatti in modo diverso. Una pronuncia che, secondo
l’avvocato Virgilio, costituisce un precedente importante: «Ora si apre
una causa civile per il risarcimento del danno, un processo in cui si
partirà dalla ricostruzione della Cassazione e cioè che quella sera ci
fu uno stupro di gruppo. La Corte ci ha dato ragione ritenendo che
sbagliarono i giudici quando parlarono di crisi isterica per dire che
non c’era stata violenza — continua il legale — Fu una comoda scusa ma
non si diede una spiegazione. Questa pronuncia è importante anche perché
molte giovani vengono indotte a bere per abbassare le loro difese e
spesso, in quello stato, sono vittime di violenza». Per l’avvocato
Antonio Petroncini, legale di Liori, «il processo penale ha accertato
l’innocenza del mio assistito con sentenza definitiva. L’unico obiettivo
del ricorso è ottenere un risarcimento economico».
Gianluca Rotondi
07 ottobre 2010(ultima modifica: 08 ottobre 2010)
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