Gli investigatori vagliano anche due scomparse misteriose
ROMA. I seni mutilati e nelle mani ciocche di capelli recisi. Sono questi gli elementi che accomunano i sei delitti richiamati dalla difesa di Omar Benguit. Sei delitti, avvenuti fra il 1993 e il 2002, ai quali sembrano legarsi anche due misteriose scomparse.Il primo omicidio è quello di Elisa Claps, uccisa a Potenza il 12 settembre 1993. Il suo corpo mutilato viene ritrovato 17 anni dopo, nel sottotetto della Chiesa della Santissima Trinità. L’assassino le ha tagliato una ciocca di capelli.
L’ultimo omicido della serie presa in considerazione dai legali è invece quello della sarta Heather Burnett, la vicina di casa del giovane italiano. È il 2002: la donna viene ritrovata morta, uccisa a martellate, nella vasca da bagno di casa, a Bournemouth, dai figli che rientrano da scuola. Anche lei ha i seni mutilati e in mano stringe due ciocche di capelli di nove centimetri. Per gli investigatori è la firma del killer, un assassino esperto che non lascia tracce di Dna.
Quattro mesi prima della Burnett, nella stessa zona e ad appena qualche isolato di distanza, qualcuno uccide a colpi di forbice la studentessa coreana Jong Ok Shin, Oki per gli amici. Come a Elisa anche a lei viene tagliata una ciocca di capelli. Ma in carcere finisce il marocchino Omar Benguit, che da subito si proclama innocente.
Un passo indietro. Siamo al 1999. In Spagna, a Palma di Majorca, viene assassinata Yvonne O’Brian, cittadina britannica. Ha il corpo mutilato e i seni tagliati. Proprio come la Claps e la Burnett.
Due anni prima, nel 1997, l’ipotetico serial killer è in Francia, a Perpignan. Mancano cinque giorni al Natale. Mokhtaria Chaib, 19 anni, trascorre la sera a casa di un amico, a duecento metri dalla stazione ferroviaria del paese. Poi esce per tornare al campus universitario. Ma non ci arriva. La mattina dopo un uomo a spasso col cane trova il corpo nudo della ragazza uccisa con tre pugnalate al cuore, il seno tagliato e l’utero rimosso da mani esperte: non meno di un’ora di lavoro compiuto da una lama affilata, dirà la polizia.
Un anno dopo, nel giugno ’98, a pochi chilometri da Perpignan, si consuma un’altro orrendo delitto. In un’area abbandonata vicino all’ autostrada per Barcellona viene ritrovato il corpo nudo e decapitato di Marie Helene Gonzales, 22 anni, morta da dieci giorni. La ragazza ha le mani amputate e la vagina tagliata di netto. L’assassino le ha rimosso gli organi interni e li ha risposti accuratamente in una scatola di cartone al suo fianco.
Ai sei delitti sembrano legarsi due scomparse. La prima risale al 1995 ed è quella di Tatiana Andujar, 17 anni, studentessa. La sera del 24 settembre la ragazza prende un treno da Perpignan e svanisce nel nulla. A collegare il caso di Tatiana all’omicidio di Mokhtaria Chaib è la stessa polizia francese. Tatiana, dicono oggi i legali di Benguit, è scomparsa in circostanze identiche a quelle di Erika Ansermin, sparita da Aosta il 20 aprile 2003 e mai più ritrovata. (n.a.)
Fonte: lacittadisalerno.gelocal.it
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