NAPOLI (20 settembre) - Uccisa con quattro colpi di pistola calibro 9 mentre era alla guida della sua auto. La vittima è Teresa Buonocore, 51enne di Portici, il luogo dell'agguato via Ponte dei Francesi, lungo la strada che collega la periferia orientale di Napoli con la zona portuale. L'omicidio avvenuto stamattina poco dopo le nove, ricorda i delitti di camorra ma la pista dei clan non sembra quella giusta per spiegare l'uccisione di una donna, descritta da chi la conosce come una persona tranquilla, madre di quattro figli nati da due matrimoni, interamente dedita alla famiglia, che portava avanti lavorando come segretaria - attività che ha svolto in diversi studi legali di Napoli - dopo aver collaborato per 13 anni a un'agenzia di viaggi.
Nel corso delle prime indagini ha preso consistenza invece un'altra ipotesi, che mette in relazione l'omicidio con la testimonianza che Teresa Buonocore rese in aula contro l'uomo accusato di aver abusato della sua figlia più piccola (all'epoca dei fatti aveva otto anni) e che è costata all'imputato, attualmente detenuto per detenzione di armi, una condanna in primo grado a 15 anni di reclusione.
Il movente dell'omicidio è dunque in relazione a questa brutta storia di molestie che il 53enne Enrico Perillo, geometra, già condannato numerosi anni fa per un delitto dovuto a motivi di gelosia, avrebbe compiuto sulla bimba? Gli investigatori della squadra mobile, diretta dal vicequestore Vittorio Pisani, non si sbilanciano ma l'impressione è chè le indagini potrebbero essere a una svolta e l'individuazione dei responsabili solo una questione di ore. Perillo fu condannato a 15 anni e al pagamento di una provvisionale di 25mila euro il 9 giugno scorso dalla terza sezione del Tribunale di Napoli che accolse le richieste del pm Valeria Gonzales y Roiero.
Secondo la ricostruzione dei fatti emersa al processo, l'uomo, padre di due gemelline, approfittando dell'assenza della moglie avrebbe abusato della bimba che era compagna di classe delle figlie, violenze che sarebbero avvenute sul terrazzo della sua abitazione a Portici. La storia venne alla luce in seguito a una segnalazione anonima in seguito alla quale la Buonocore non portò più la sua bimba a casa di Perillo. In quel periodo la donna ricevette alcune telefonate minatorie.
Tre anni fa un altro episodio inquietante: venne appiccato il fuoco alla porta di casa della donna e solo l'intervento tempestivo del portiere evitò conseguenze più gravi. La polizia non fu in grado di individuare i responsabili ma quell'episodio potrebbe essere interpretato come un avvertimento o una vendetta magari collegata alla testimonianza nell'inchiesta sul caso di pedofilia.
Teresa lascia quattro figli: i primi due nati dal matrimonio con un italiano, e due bambine avute in seconde nozze con un dominicano. La notizia dell'omicidio ha provocato sgomento e incredulità tra la gente del Parco Scarano di via San Cristoforo a Portici. Il portiere dello stabile Antonio Gallotti ricorda la Buonocore come «una persona solare, una donna di bella presenza ma soprattutto un'amicona». «Questa mattina verso le 9 - racconta - l'ha vista per l'ultima volta. Lei si stava recando al lavoro come sempre faceva ogni giorno. Ci siamo salutati quando dopo qualche ora ho visto forze dell'ordine qui nel condominio e sono stato raggiunto dalla notizia».
http://www.gazzettino.it/articolo.php?id=119517&sez=ITALIA
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