La vittima, una studentessa peruviana, fu violentata in un solaio dal branco, dopo una festa
MILANO 01/04/2010 - Avevano cercato di conquistare la sua fiducia con la gentilezza e mille complimenti. Poi si erano offerti di riaccompagnarla a casa. Ma a casa, Flora, nome di fantasia di una studentessa peruviana di 15 anni, non è mai arrivata.
E’ stata rinchiusa in un solaio, picchiata e infine stuprata.
LA CONDANNA
Ieri uno dei suoi aguzzini, Julio Ernesto Maldonado Gonzalez, un ecuadoregno 24enne disoccupato e pregiudicato per rapina e truffa, è stato condannato a 6 anni e 7 mesi di reclusione dalla quinta sezione penale del Tribunale di Milano e fine pena verrà espulso dal territorio. Ma per l’autore materiale della violenza, A. V. P. G., studente e incensurato, che all’epoca dei fatti aveva 17 anni, il Tribunale per i minorenni ha disposto la messa in prova ai servizi sociali.
In poche parole: niente carcere.
Il ragazzino non si era mostrato pentito neppure dopo che gli agenti di polizia del commissariato Monforte erano venuti a bussare alla sua porta. «In cella potrò tenere il mio piercing? » , era stata la sua unica preoccupazione davanti allo stupore degli inquirenti.
Il Comune, invece, che nel procedimento si è costituito parte civile, è stato risarcito per 5 mila euro.
NOTTATA DI VIOLENZA
Lo stupro risale alla notte tra il 26 e il 27 marzo dello scorso anno. La ragazzina, 15 anni, studentessa delle scuole superiori, era andata ad una festa organizzata in casa da un amico, suo coetaneo, insieme a due compagna di classe. Musica, quattro chiacchiere, birre e superalcolici.
Dopo un po’ la ragazza aveva deciso di andarsene e si era allontanata a piedi verso casa.
Per strada aveva incontrato due ragazzi che conosceva di vista e che erano alla festa. «Dai, non ti reggi in piedi - le avevano detto - ti portiamo a casa noi». In auto l’avevano invece portata in via Marco D’Agrate 19, dove entrambi abitavano con le famiglie, e si erano diretti verso il solaio condominiale. Una volta dentro il 24enne, il più ubriaco dei tre, si era messo davanti alla porta impedendo alla ragazza di uscire, mentre lei cercava di respingere le ripetute avances del 17enne. Poi la situazione era degenerata: il minore le aveva calato di forza i jeans e per oltre me zz’ora aveva abusato in ogni modo della ragazzina provocandole gravi lesioni interne. Il giorno dopo, disperata, aveva raccontato tutto alla madre e sporto denuncia.
Arianna Giunti
Fonte: cronacaqui
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