Il provvedimento è scaturito a seguito di un’attività d’indagine svolta dai militari della stazione di Salve, i quali hanno accertato che l’uomo, nel 2006, si era separato dalla moglie e da allora per la donna ed i due figli, una ragazzina di 15 anni ed un bimbo di 11, era iniziato un vero e proprio inferno.
Le risultanze investigative hanno dimostrato, infatti, che L.G.S. in numerose occasioni avrebbe minacciato l'ex moglie ed i due figli arrivando anche alla violenza, tanto che ormai i due rifiutavano ogni tipo di contatto con il padre. Inoltre l’uomo era arrivato a danneggiare, prima, ed incendiare, poi, l’autovettura del nuovo convivente della moglie. Aveva creato dei problemi anche al fidanzatino della figlia, al quale aveva arrecato danno al ciclomotore. Neppure l’ausilio dei servizi sociali aveva scaturito i risultati sperati dato che L.G.S. aveva avuto modo di sfogare la sua ira contro la struttura che ospita i loro uffici.
Un primo intervento dei carabinieri, che avevano informato dei fatti l’autorità giudiziaria, aveva portato, nel 2004, all’emissione di un provvedimento di divieto di accesso e di dimora nel Comune dove il suo ex nucleo familiare vive. Anche tale misura, però, non aveva migliorato la situazione, dato che l’arrestato aveva più volte violato la prescrizione per reiterare la propria condotta criminale.
Gli atteggiamenti violenti dell’uomo avevano da tempo creato un tale stato d’ansia ai suoi figli, soprattutto alla figlia, da rendere loro impossibile una condotta di vita normale e regolare. Un paio di mesi fa la ragazzina aveva addirittura iniziato a non frequentare più le lezioni scolastiche per paura di essere rapita dal proprio genitore, il quale con frequenti telefonate e sms la minacciava di chiuderla in collegio. L’assenza della studentessa era stata immediatamente segnalata dal dirigente scolastico dell’Istituto ai carabinieri della compagnia di Tricase, ai quali la ragazza aveva riferito il motivo del suo comportamento aggiungendo che, nel mese di luglio 2009, il padre era arrivato a bloccarla e toccarla in modo lascivo.
Tutti gli accertamenti svolti dai militari sono stati prontamente comunicati all’autorità giudiziaria e, contestualmente, è stata chiesta l’emissione di un provvedimento limitativo della libertà personale di L.G.S., unica misura ritenuta idonea a tutelare l’integrità fisica e mentale della ex moglie e dei figli. Concordando in pieno con le risultanze investigative dei militari, la procura della Repubblica ha chiesto l’emissione di un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari al Gip, eseguita ieri dagli stessi carabinieri di Salve.
Al termine delle formalità di rito L.G.S. è stato accompagnato presso la propria abitazione di Morciano di Leuca dalla quale, accusato di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale, minaccia aggravata e danneggiamento, non potrà assolutamente allontanarsi.
Fonte: ilpaesenuovo
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