martedì 3 marzo 2009

Stupro uomo, traditi da tatuaggio

NOLA - Rapinano un 30enne e lo costringono ad un rapporto sessuale. Lo riprendono con il telefonino e poi lo ricattano. Una storia di estremo squallore, conclusasi con l’arresto di due persone: Felice Piatti, 19enne nolano, e Carmine Sicondolfi, 35enne di Casamarciano. Arrestati ieri pomeriggio dai carabinieri della Compagnia di Nola, diretta dal capitano Gianluca Piasentin, con le accuse di rapina aggravata, tentata estorsione, violenza sessuale, porto abusivo di arma da fuoco. Il felice epilogo di questa brutale vicenda è stato possibile grazie all’abilità investigativa dei militari dell’Arma nolana, supportata dalle moderne tecnologie fornite dal web lase. Proprio grazie a questo data base informatico delle forze dell’ordine, ed al dettaglio di un tatuaggio ricordato dalla vittima della violenza sessuale, è stato possibile risalire prima a Piatti, poi al complice Sicondolfi. L’operazione è iniziata dopo la chiamata di un 30enne di Saviano al 112. Sotto choc, ha raccontato di essere stato aggredito, all’una di notte del 27 marzo, in piazza D’Armi a Nola, mentre era nella propria vettura. Due uomini, entrambi a volto coperto (solo in seguito Piatti si sarebbe tolta la sciarpa che gli copriva il viso), si sono avvicinati alla vettura e, armati di pistola, lo hanno costretto a subire un rapporto sessuale, riprendendo la scena con il cellulare di uno dei due. Poi lo hanno derubato dell’orologio, di 50 euro, del cellulare. Infine la minaccia: “Se domani non ci porti mille euro, queste immagini le facciamo vedere a tutti”. La richiesta “sigillata” da un colpo esploso in aria. Il 30enne, dopo avere raccontato in ogni particolare i fatti ai carabinier, , ha sporto denuncia. Fondamentale è stato però un suo vivido ricordo. Oltre alla fisionomia di uno dei due rapinatori, ha ricordato un tatuaggio che questi aveva su una mano. Particolari importanti, perché immessi nel web lase, hanno consentito ai militari di risalire a Felice Piatti. Da qui, i carabinieri risalgono anche a Carmine Sicondolfi. Scattate le ricerche, Piatti e Sicondolfi sono stati rintracciati poco dopo, erano ancora insieme. In tasca avevano il cellulare della vittima e quello con cui avevano ripreso la scena del rapporto sessuale coatto. Nella memoria del telefonino i tecnici informatici dell’Arma hanno rintracciato il filmato della violenza ripreso la notte prima. Indizi schiaccianti, che concludono il caso della violenza di piazza D’Armi, ma consentono ai carabinieri di ricollegare i due anche ad un altro episodio. Il particolare del colpo sparato in aria a scopo intimidatorio i militari non se l’erano scordato, era emerso dai racconti di due uomini, vittime di una rapina il 17 marzo. I due denunciarono di essere stati rapinati da una coppia di malviventi alle 11 di sera a via Trivio.Le vittime, un 35enne di Cimitile ed un 18enne di Comiziano, erano insieme in auto quando i banditi li rapinarono degli orologi, dei cellulari, di un lettore dvx e di 300 euro. Poi si erano allontanati sparando un colpo di pistola in aria a scopo intimidatorio. Un tratto distintivo, un messaggio, che ha permesso ai militari di mettere in collegamento le due vicende e far scattare nuove accuse di rapina e porto d’arma abusivo a carico di Piatti e Sicondolfi. A conferma dell’intera mole di indizi raccolti, la perquisizione domiciliare a casa dei due, che ha “restituito” il bottino sottratto alle vittime.
di redazione cronaca 28/03/2009
Fonte:nolano

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