giovedì 4 settembre 2008

Detenuto stuprato, sintomo di intolleranza

CATANZARO. L’ennesimo grave episodio di stupro consumatosi nel carcere di Catanzaro ai danni di un detenuto, rappresenta ancora una volta sintomo di intolleranza e di odio nei confronti di un omosessuale, e suscita senso di profonda indignazione nella coscienza comune. È quanto sostengono, in una nota, l’associazione dell’Arcigay Eos Calabria ed il Centro Women’s Studies Milly Villa dell’Università della Calabria. La solidarietà nei confronti del giovane per la violenza subita e per le barbarie a cui è stato sottoposto in regime carcerario - è detto ancora nel comunicato - vuole andare ben oltre quelle parole, con un’azione tempestiva, incisiva e determinante volta al riscatto della sua identità violentata ed al rispetto delle sue condizioni di salute come quelle di tutte le altre persone che hanno avuto a che patire tali simili drammi. Secondo le due associazioni, crimini ed azioni di odio sono perpetuate continuamente e giornalmente nei confronti dei gruppi minoritari all’interno della nostra società. Un’ampia proporzione della nostra popolazione, e della popolazione mondiale, viene abusata, minacciata o assalita a causa della propria razza nazionalità gruppo etnico, religione o preferenza sessuale. La violenza nei confronti degli omosessuali, ovunque sia perpetuata, rappresenta un crimine di odio. Il fatto che poi tale violenza venga perpetuata all’interno delle strutture carcerarie rende la cosa estremamente più grave, essendo indice di una totale indifferenza, superficialità e di mancanza di interesse e da parte di chi quelle strutture le gestisce. Queste considerazioni hanno un’incidenza ancora di più amplificata. Ci sono categorie e luoghi per cui la sicurezza è un lusso. Ci attiveremo - conclude la nota - affinché vi sia uno specifico intervento legislativo per fermare non solo gli esecutori materiali dei crimini, ma anche tutti coloro che alimentano il retroterra culturale in cui si consumano delitti come questi, con particolare attenzione alla popolazione carceraria. Siamo pronti a costituirci parte civile in un eventuale processo contro coloro che si sono macchiati di questo ignobile delitto. (03-09-2008)

http://www.giornaledicalabria.it/index.php?section=news&idNotizia=123

Nessun commento:

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...