sabato 30 agosto 2008

Turista tedesca stuprata dal branco preso sedicenne figlio di un boss

Torre Annunziata, era con il fidanzato in tenda sulla spiaggia
La coppia aggredita da tre giovani. Sotto il tiro delle pistole hanno trascinato lei in auto e poi li hanno rapinati

torre annunziata - Cercavano denaro e telefonini. Per questo all´una di notte piombano su una spiaggetta terra di nessuno, sabbia vulcanica impregnata di abbandono e rifiuti. Sollevano di peso la tenda canadese sotto la quale dorme una coppia di turisti tedeschi, David e Sandra, di 27 e 25 anni, e li minacciano con due pistole. Ma quando pesano un così magro bottino, appena 50 euro, puntano i fari della moto sulla camicia da notte di Sandra. Gliela strappano: e il programma cambia. Per David e Sandra, studi in meteorologia per lui, psicologa lei, comincia un lungo incubo. Lo stupro, gli insulti, il terrore. Fino alla denuncia presentata in commissariato. E alle polemiche in ospedale, dove trovano «scarsa sensibilità, superficialità». Poi la corsa verso il primo aereo diretto in Germania, da Capodichino. «Addio Italia».
Un assalto choc. A 48 ore dallo stupro di Roma, un´aggressione che sembra troppo simile a quella consumata contro la coppia di olandesi per non immaginare un effetto emulazione. Ipotesi avallata anche dalla giovanissima età di uno degli aggressori, fermato ieri dalla polizia: 16 anni, figlio di un boss ergastolano della camorra.
«Bella», è la parola d´ordine degli stupratori. Una parola ossessiva, l´unica che Sandra, bionda, slanciata, occhi chiari ormai devastati dallo choc e dalla rabbia, ricordi in italiano durante la sua lunga deposizione.
È appena passata l´una di notte quando comincia l´incubo: i due dormono sotto la tenda, la zanzariera abbassata, il rumore del mare. «Ci eravamo fermati lì - spiega Sandra agli inquirenti, quasi ad anticipare la domanda - perché tornavamo da un centro commerciale di Pompei, che dista pochi chilometri. Abbiamo attraversato queste stradine che costeggiano il mare da un lato e le ferrovie dall´altro. Quando siamo arrivati non era così desolato, c´era una spiaggetta nera con altre coppiette in auto, ci sembrava romantico. E difatti ci siamo addormentati guardando il mare». Ma il film dell´orrore è dietro l´angolo.
Racconta Sandra: «Durante la notte abbiamo sentito il nostro cagnolino, che non stava in tenda con noi, ma nella cuccia dentro la nostra auto parcheggiata lì accanto, che abbaiava forte. Ci siamo sporti. C´erano tre ragazzi che picchiavano con la pistola contro i vetri dell´auto». Dopo pochi minuti, la banda si accorge della tenda e la solleva. David e Sandra sono soli, in pigiama, di fronte ai carnefici. Offrono il denaro, il telefonino. Ma non basta. Uno di loro tocca la donna, un altro punta una delle due pistole sulla tempia di David. «Ehi - grida lei - Non fateci del male, vi diamo anche l´auto, tutto». Non serve. I tre minacciano David per quaranta minuti, rinchiuso sotto la tenda, con una pistola sulla tempia: immobilizzato. E abusano di lei. Per ben cinque volte.
La costringono ad obbedire con un´altra arma puntata sui lunghi capelli. Uno per volta, i tre stupratori entrano in auto con lei. Ogni fa la sua richiesta, la violenta a suo modo. Prima un giro completo del gruppo, mentre Sandra piange e cerca di divincolarsi. Ma ogni volta che ci riprova, la gang si riunisce con le due pistole sopra la faccia del suo fidanzato. Quando tutti e tre i carnefici vengono soddisfatti, Sandra scappa fuori dell´auto con le poche forze che restano. Ma si sbaglia, non è finita.
Il primo la riafferra per i capelli. La riporta dentro. Ricomincia un altro giro. Le gridano un´altra parola che le resta impressa: lingua. Fino a quando Sandra sviene. E i balordi forse si spaventano e scappano.
La Procura di Torre Annunziata coordina l´inchiesta, il vertice Diego Marmo, il vice Raffaele Marino. In manette finisce subito Luigi S., 16 anni, rampollo di una famiglia di camorra legata al defunto padrino Gionta. L´adolescente viene bloccato sull´uscio della chiesa dove suo fratello maggiore sta per sposarsi. Addosso ha una pistola, nascosta nel calzino. «Io non so niente, di quale aggressione parlate?». È muto sui complici. Ma i due turisti lo riconoscono come uno dei responsabili. Prima in foto, poi - dolorosamente - dal vivo, attraverso il vetro all´americana del commissariato di Torre Annunziata. David e Sandra partono in serata. Alle spalle, si lasciano quell´Italia che dovevano girare per due mesi. E anche il cadavere del loro cagnolino: trovato più tardi quasi sgozzato, sulla spiaggia dello stupro.
CONCHITA SANNINO

Fonte:repubblica.it

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