mercoledì 2 luglio 2008

Una rifugiata politica etiope è stata avvicinata da un gruppo di nigeriani e drogata. Si è svegliata nuda, ferita e rasata a zero

Sabato notte alla discoteca Matisse. Fermata una donna del «branco»
«Droga dello stupro», violenze su 25enne

MILANO - Ancora la «droga dello stupro», che impedisce le reazioni e cancella i ricordi. La vittima è una ragazza etiope di 25 anni, impiegata, in Italia come rifugiata politica, trovata domenica mattina intorno alle 7 mentre vagava in stato confusionale in via Maffucci, a Milano. Ha raccontato di essere andata a ballare al Matisse con alcuni amici sudanesi, che poi ha perso di vista, e di essere stata avvicinata da un gruppo di nigeriani, tra cui una donna, che le hanno offerto una birra probabilmente drogata con Ghb o scopolamina. Da quel momento non ricorda più nulla, se non di essersi svegliata la mattina dopo in un letto, nuda, accanto alla donna nigeriana, mentre due uomini le rasavano a zero i capelli. La donna le toccava le parti intime. Sul suo corpo numerose ecchimosi, di cui una più grave allo zigomo sinistro.
LA DROGA DELLO STUPRO - Gli investigatori stanno compiendo accertamenti su quanto la ragazza ha raccontato e sono già giunti al fermo della donna nigeriana che l'avrebbe adescata. La vittima è ancora ricoverata alla clinica Mangiagalli per alcuni esami tossicologici. I suoi aggressori potrebbero averle fatto assumere del Ghb, la cosidetta «droga dello stupro», una sostanza chimica inodore e insapore che, sciolta in un drink, è capace di sedare i muscoli e annullare i ricordi (leggi la scheda).
RICORDI CANCELLATI - La 25enne non ricorda il momento in cui, sabato notte, ha lasciato la discoteca «Matisse» per raggiungere l'appartamento, in via Maffucci 53, dove si è risvegliata nuda sul letto, vicino a una donna nigeriana pure nuda. Accanto a sé anche due uomini, sempre nigeriani, che le stavano tagliando i lunghi capelli neri. Verso le 7.20 di domenica mattina gli uomini sono usciti, portando via i capelli in una borsa. Un gesto che ricorda i riti vudù che spesso i nigeriani mettono in atto nell'ambito della prostituzione per minacciare le lucciole. La ragazza è rimasta immobile sul letto finché la nigeriana è andata in bagno, poi è scattata in piedi, ha afferrato una camicetta ed è scappata in strada, chiedendo soccorso in un bar vicino. Il proprietario ha chiamato i carabinieri, che grazie alle indicazioni della ragazza hanno trovato la nigeriana ancora nell'appartamento.
LA DONNA FERMATA - Si tratta di Mabel O., 31 anni, cameriera con regolare permesso di soggiorno ed ex prostituta, con precedenti per lesioni nei confronti di altre donne (era stata condannata a 4 mesi nel 2005) e resistenza a pubblico ufficiale. Ora è agli arresti per violenza sessuale, sequestro di persona e rapina aggravata, dato che con sé aveva il telefono cellulare della vittima. Non sono ancora stati trovati i suoi complici, che probabilmente hanno anche rubato i 200 euro che la ragazza aveva con sé. La vittima è stata trasportata alla clinica Mangiagalli e poi al Policlinico dove è ancora ricoverata per varie escoriazioni e un'ecchimosi allo zigomo sinistro, probabilmente riportata durante una colluttazione da semi-incosciente.

01 luglio 2008

Fonte: corriere della sera

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