lunedì 18 febbraio 2008

Pedofilo recidivo ad Agrigento Il ministro manderà gli ispettori

Dopo l'orribile vicenda dell'uomo condannato e a piede libero che ha violentato
una bimba di 4 anni, cresce l'indignazione. Veltroni: "Ci vuole la mano dura dello Stato"

Scotti chiede il fascicolo, il procuratore generale di Palermo promette chiarezza
Il capo dei gip apre inchiesta interna e si difende: "Al processo era già scarcerato"

Il ministro Luigi Scotti
AGRIGENTO - Sarà interrogato domani mattina dal gip di Agrigento Vincenzo Iacono, il pizzaiolo di 45 anni arrestato venerdì notte dai carabinieri per avere violentato una bambina di 4 anni. E già condannato a 6 anni e 4 mesi, per avere stuprato 3 sorelline di Aragona. La direzione del carcere di Agrigento, temendo rappresaglie da parte degli altri detenuti, ha deciso di metterlo in cella di isolamento. E mentre anche il ministro della Giustizia Luigi Scotti chiede una relazione sull'accaduto, annunciando un più che probabile invio degli ispettori, il procuratore di Palermo Salvatore Celesti - a capo del distretto di corte d'appello che comprende anche gli uffici giudiziari agrigentini - assicura che sarà fatta chiarezza. Intanto, anche il gip ha aperto un'inchiesta interna.

L'iniziativa del ministro. Un "rapporto circostanziato" per sapere quali fossero "le modalità disposte in via cautelare a seguito della scarcerazione" e, soprattutto, "per conoscere i motivi del ritardo per un giudizio da farsi ragionevolmente in tempi brevi, data la gravità dell'imputazione, i precedenti e il pericolo di reiterazione che si è puntualmente realizzato". Questo il ministro Scotti ha intenzione di chiedere al procuratore generale, secondo una nota diffusa da via Arenula. In vista di un invio degli ispettori, per una storia che - sono parole del Guardasigilli - "è ai limiti dell'incredibile".

Le parole del Pg. "Alla procura generale non è ancora arrivata alcuna richiesta da parte del ministro della Giustizia - ha dichiarato oggi Celesti - appena verremo investiti della questione chiederemo al procuratore di Agrigento di inviarci una relazione dettagliata sulla vicenda". In ogni caso, ha aggiunto, "faremo tutte le indagini necessarie, per accertare se ci siano responsabilità disciplinari dei magistrati che si sono occupati della vicenda".

L'inchiesta interna. "Avvierò un'inchiesta interna per capire se ci sono stati ritardi all'interno del mio ufficio, ma con certezza posso dire che l'imputato è arrivato al processo già libero". Lo ha detto il presidente dell'ufficio dei gip di Agrigento, Luigi Patronaggio. "Il problema - ha proseguito - è che le norme fissano termini di custodia cautelare probabilmente troppo brevi".

La dura reazione di Veltroni. "Del tutto inaccettabile": queste le prime parole del candidato premier del Pd. "Non e' possibile - ha proseguito - che chi ha compiuto un reato e lo ha reiterato, soprattutto un reato di questa assoluta disumanità, possa continuare a compierlo. Penso che chi ha avuto una condanna anche al primo grado di giudizio per un reato di questo tipo dovrebbe stare almeno agli arresti domiciliari. Credo che per questo tipo di reati le pene debbano essere inasprite: ci vuole la mano dura dello Stato. Mi auguro che presto in Parlamento possano essere approvate norme più severe contro la pedofilia".

(17 febbraio 2008)

Fonte: repubblica.it

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