La divisione del lavoro domestico, del lavoro tutto, e quindi di cura della famiglia, basata sulla personalità è un principio di libertà.
Da internazionale: Il falso mito dei padri a casa
Da internazionale: Il falso mito dei padri a casa
E se seguissi la moda e restassi io con i figli mentre mia moglie è al lavoro? –Matteo
Che il papà a tempo pieno vada di moda non ci sono dubbi: basta
sfogliare una rivista femminile o fare un giro tra i blog per rendersene
conto. Ma non è detto che sia anche una realtà. Anzi, secondo una
ricerca condotta nel Regno Unito si tratta di un falso mito: negli
ultimi dieci anni il numero di padri a casa con i figli è aumentato di
seimila persone, mentre quello delle mamme è diminuito di 44mila.
Chi copre la differenza di 38mila famiglie restate senza genitori? I
nonni, le tate, l’asilo nido. Sono loro la vera moda e non i tanto
decantati quanto rarissimi padri a tempo pieno. Perché purtroppo è più
dura di quanto sembri: un uomo che lascia il lavoro per stare con i
figli è visto nel migliore dei casi come un debole, nel peggiore come un
fallito. Ed è un’idea talmente radicata che spesso si affaccia anche
nella testa delle mogli: l’uomo che non porta a casa la pagnotta non è
attraente.
Da quanto ho visto io, le uniche che riescono ad accettare di buon
grado di sostenere economicamente il marito sono donne molto
intelligenti e sicure di sé. Quelle che hanno capito che la divisione
dei ruoli basata sulla personalità e non sul genere di appartenenza è un
vantaggio per tutti. Se tua moglie è una di loro, vai tranquillo: segui
la moda, vera o falsa che sia, e prenditi cura della tua famiglia.
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