domenica 2 giugno 2013

La libertà di essere e fare ciò che si desidera, poche persone ne approfittano

La divisione del lavoro domestico, del lavoro tutto, e quindi di cura della famiglia, basata sulla personalità è un principio di libertà.

Da internazionale: Il falso mito dei padri a casa

E se seguissi la moda e restassi io con i figli mentre mia moglie è al lavoro? –Matteo
Che il papà a tempo pieno vada di moda non ci sono dubbi: basta sfogliare una rivista femminile o fare un giro tra i blog per rendersene conto. Ma non è detto che sia anche una realtà. Anzi, secondo una ricerca condotta nel Regno Unito si tratta di un falso mito: negli ultimi dieci anni il numero di padri a casa con i figli è aumentato di seimila persone, mentre quello delle mamme è diminuito di 44mila.
Chi copre la differenza di 38mila famiglie restate senza genitori? I nonni, le tate, l’asilo nido. Sono loro la vera moda e non i tanto decantati quanto rarissimi padri a tempo pieno. Perché purtroppo è più dura di quanto sembri: un uomo che lascia il lavoro per stare con i figli è visto nel migliore dei casi come un debole, nel peggiore come un fallito. Ed è un’idea talmente radicata che spesso si affaccia anche nella testa delle mogli: l’uomo che non porta a casa la pagnotta non è attraente.
Da quanto ho visto io, le uniche che riescono ad accettare di buon grado di sostenere economicamente il marito sono donne molto intelligenti e sicure di sé. Quelle che hanno capito che la divisione dei ruoli basata sulla personalità e non sul genere di appartenenza è un vantaggio per tutti. Se tua moglie è una di loro, vai tranquillo: segui la moda, vera o falsa che sia, e prenditi cura della tua famiglia.
Internazionale, numero 1002, 31 maggio 2013

Da internazionale.

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