domenica 8 agosto 2010

Alle turiste straniere stuprate in Italia: vi chiediamo scusa!

Quando l'artista Pippa Bacca fu violentata e uccisa mentre svolgeva la sua performance artistica in abito nuziale, molti furono indignati e dissero che c'era una ragione etnica, il fatto che lei si trovasse in turchia, un posto così retrogrado e inospitale per le donne, specialmente per quelle che come lei pretendevano di poter attraversare il mondo esigendo rispetto per sè e pace per tutti.

Questa estate fatta di delitti tutti italiani contro le donne in quanto donne, morte di violenza maschile, perseguitate, massacrate di botte e stuprate, chissà se all'estero parleranno di noi come il paese più maschilista d'europa.

Arrivano in italia, zaino in spalla, piene di sogni e convinte di poter esercitare il diritto al turismo che tutti esercitano in giro per il mondo. Un mondo nel quale puoi girare per ostelli, in bicicletta, con la tenda, senza che nessuno mai ti torca un capello.

In italia no, se arrivi con il tuo ragazzo e monti una tenda vicino alla capitale ti stuprano. Se arrivi da sola poi non ne parliamo. In campeggio, in città, a Firenze, Venezia, Capri, Roma.

Non devi essere a bordo di una strada a fare l'autostop. Figuriamoci. In quel caso i "te la sei cercata" ti seppellirebbero. Puoi essere ovunque: nella tua tenda, nella tua stanza d'albergo, in giro per un'isola votata al turismo, dentro un semplice bagno di un bar della capitale. Qualunque luogo è buono, in ogni caso, tu donna, straniera, che vieni a incrementare l'economia di questo paese strapieno di misogini, troverai nel tuo pacchetto vacanze uno stupro, una molestia, una giornata da dimenticare, una prova provata che il machismo dei cosiddetti latin lovers italiani è un vero schifo, una formula per venderti una illusione che tu sconterai sulla tua pelle, perchè il macho italiano non è un prodotto che dovresti apprezzare. Dovresti invece scartarlo a priori.

Dunque, cara turista straniera, dato che se verrai in italia e qualcuno deciderà di stuprarti ti scontrerai con i commenti più sessisti del mondo, con una difesa per lo stupratore, con la condanna per te che sei stata stuprata, con un clima culturale che giustificherebbe perfino il tuo omicidio se capitasse l'occasione e se a commetterlo fosse un uomo, cambia il luogo delle tue vacanze, scarta l'italia e chiedi a questo paese che se vuole che le donne arrivino a portare i loro soldi per fare andare avanti l'economia italiana bisogna che le turiste abbiano garanzia di civiltà e rispetto in ogni senso.

Noi qui, in un certo senso, ci siamo nate e cresciute, dobbiamo rimanere per forza, scegliamo di rimanere perchè qui abbiamo affetti e lavoro, spesso scegliamo di andarcene perchè non ne possiamo più. Ma tu, cara sorella straniera, cosa ci vieni a fare qui se quando denunci uno stupro poi c'è qualcuno che dirà sempre che eri ubriaca, che l'hai voluto tu, che sei perfino un po' puttana, e giù gli insulti e le umiliazioni?

Cosa ci vieni a fare in italia se il posto da cui provieni è sicuramente più civile di questa nazione in cui ancora gli uomini stanno a fare elucubrazioni mentali della domenica invece che partecipare concretamente alla difesa dei dirtti civili delle donne, il genere più bistrattato in assoluto in ogni parte del mondo?

Cara sorella, te lo dico con il cuore: in italia ci sono tante donne che tentano di fare qualcosa di utile, ci sono tante persone che tentano di fare del proprio meglio, tanti uomini che lavorano per tentare di costruire una alternativa sociale a quella che ti ha così disastrosamente accolto ma non è sufficiente e noi ci vergogniamo molto. Ci vergogniamo perchè sappiamo che tu potresti pensare che in italia siamo tutti così, che non c'è nessuna persona civile, che non c'è nessuno che lotta contro quello che hai subito o potresti subire.

Ci vergogniamo e ci sentiamo responsabili come dovrebbero sentirsi responsabili tutti, perchè se in italia l'unica cultura vincente è quella che fa delle donne degli oggetti sessuali da usare, è responsabilità di tutti, perfino delle persone che come noi lottano ogni giorno perchè tutto questo cambi.

Ci dispiace molto, ti abbracciamo moltissimo, siamo solidali con te e credici se ti diciamo che tutto quello che hai subito a noi succede ogni giorno e ti comprendiamo profondamente avendo piena coscienza di quali sono i nostri diritti e di quello che dovrebbe esserci garantito e che invece ci viene perennemente negato.

Ti chiediamo scusa. Lo facciamo noi perchè nessuno lo farà mai. Ti chiediamo scusa e speriamo tu possa perdonarci per non esserci state quando avevi bisogno di noi e per non aver fatto, forse, abbastanza perchè tu potessi arrivare qui in italia e fare una vacanza senza dover subire uno stupro.


Fonte: femminismo a sud

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